La polemica a termoli

Una sala parrocchiale non è un multisala: l’Oddo merita un encomio ma la carenza di un grande cinema non si può nascondere

L'unico cinema rimasto aperto a Termoli è una grande forma di resistenza ma non segnalare l'assenza di un multisala sul territorio sarebbe fare un torto alla settima arte

Un cinema multisala, lo dice il nome stesso, è un luogo dove contemporaneamente vengono proiettate più pellicole, solitamente da due a dieci. Il multisala Corso di Vasto, chiuso dal Lockdown del marzo 2020 e mai riaperto, ne conteneva cinque. Il cinema Maestoso di Campobasso arriva a otto.

Un cinema classico, con una sala, ne può proiettare uno alla volta. Magari più di uno per giorno, ma non contemporaneamente. È il caso del cinema parrocchiale Oddo di Termoli.

Basterebbe questa semplice constatazione per capire il motivo alla base dell’articolo pubblicato nella giornata di martedì 2 novembre da Primonumero, nel quale emergeva la mancata riapertura della multisala più vicina al Basso Molise e le sue prospettive, finora molto fumose, di una nuova gestione in tempi rapidi.

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Per questo si fatica a comprendere il commento di don Benito Giorgetta, parroco della chiesa di San Timoteo che gestisce il cinema di via Pepe a Termoli.

“Il cinema Oddo tra poco chiuderà se articoli come quello apparso su Primonumero del 2 novembre 2021 esaltano le multisale e non valorizzano quanto un piccolo cinema parrocchiale come l’Oddo sta cercando di offrire. Si fa presente che nonostante piccola, la nostra sala, spesso proietta tre film diversi al giorno e questo quasi ogni settimana. Un paio di film spessissimo e, solo qualche rara volta, un solo film. Ma nessuno se ne accorge”.

Inizia così il post del sacerdote su Facebook. Ma è un’affermazione che non corrisponde al vero. Della riapertura dell’Oddo, avvenuta poco più di un mese fa, Primonumero.it aveva dato ampiamente notizia, come è possibile leggere qui.

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“Primonumero non ne parla in questo articolo. Ma afferma che multisale sono distanti kilometri da noi. Verità geografica ma non certo verità assoluta. Il cinema Oddo cerca di sopperire con le sue deboli forze”.

Anche questa affermazione travisa la realtà, spiace constatarlo. Nell’articolo pubblicato ieri c’è scritto, testuale: “Un mese e mezzo fa ha riaperto il cinema Oddo che però dispone di un’unica sala e di conseguenza di una offerta di film limitata”.

Ora, può darsi che questa affermazione dia fastidio ma è la verità. All’Oddo vengono proiettati da uno a tre film a settimana, come evidenziato dallo stesso don Benito.

Al cinema Maestoso, nello stesso periodo, dieci diverse pellicole. Il punto è che sono due tipologie differenti di offerta. Da un lato quella di un cinema parrocchiale che, lo ripetiamo a scanso di ulteriori equivoci, è encomiabile perché consente a un intero territorio di non rimanere senza un servizio essenziale di cultura, specie in un periodo così difficile come quello post pandemia. Senza l’Oddo infatti termolesi e bassomolisani sarebbero costretti ad andare a Campobasso o Lanciano per un film sul grande schermo. Dall’altro un cinema con una offerta giocoforza più variegata.

cinema maestoso Campobasso

Ma seppure encomiabile, l’offerta dell’Oddo resta limitata. Non è un giudizio, è un dato di fatto. Non è un mistero che l’Oddo possa continuare la sua azione di resistenza alla concorrenza delle grandi piattaforme on line solo grazie al fatto che non deve pagare un affitto poiché la sala è di proprietà della parrocchia.

“Non ci lamentiamo – prosegue don Benito nel suo post – poi se dovesse chiudere anche l’Oddo vista l’insensibilità di molti, l’imprecisione di tanti o la parzialità di giudizio.

L’unico modo per tenere aperte le sale è frequentarle. Per ora, non si sa fino a quando, l’Oddo è aperto e, pur non essendo multisala, fa di tutti per non far mancare film di vario gusto come se fosse una multisala”.

Anche qui, bisognerebbe domandarsi dove sta realmente la parzialità di giudizio. Chi scrive queste righe frequenta l’Oddo con regolarità, pur non condividendo sempre le scelte di programmazione. Ne conosce quindi i pregi, ma anche i difetti.

Ma il punto è un altro: un multisala offre una scelta molto più ampia e completa, consente di godere di pellicole il più variegate possibile, facendo un’operazione commerciale ben diversa.

È questo che oggi manca ai cultori bassomolisani della settima arte. Nessuno si è mai sognato di voler mettere in cattiva luce l’Oddo, ma così come l’assenza di un cinema sarebbe una grave perdita, anche la carenza di multisala resta una grave pecca per l’intero territorio e persino per quello del vicino Abruzzo. Far finta che non sia così solo per esaltare quello che c’è non sarebbe opera di buon giornalismo, piaccia o meno.

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