Automotive in difficoltà

Sevel, altri tagli: contratto non rinnovato a 200 lavoratori. A Natale lunga pausa, continua la crisi dei semiconduttori

Nell’azienda di Val di Sangro del gruppo Stellantis non si arresta la riduzione del personale, dovuta principalmente alla crisi dei semiconduttori che interessa anche la Denso, dove è stata annunciata altra cassa integrazione

Entro fine anno altri 200 lavoratori della Sevel di Val di Sangro non verranno riconfermati. Lo hanno reso noto i rappresentanti sindacali della fabbrica di Atessa che fa parte del gruppo Stellantis, dove trovano lavoro centinaia di molisani.

La crisi modiale dei semiconduttori che sta segnando negativamente questo 2021 si è abbattuta su una di quelle fabbriche dove la produzione procedeva a pieno ritmo prima della pandemia, ma che adesso sembra in fortissima difficoltà.

Infatti soltanto negli ultimi mesi il personale è stato già ridotto di 900 unità, suddivisi in interinali che hanno visto non rinnovato il proprio contratto e dipendenti messi in cassa integrazione. All’inizio di questo mese invece una nuova fortissima ondata di cassa integrazione è stata annunciata a turnazione per 1.700 lavoratori. La produzione è fortemente rallentata, al punto che la pausa natalizia sarà particolarmente lunga, quasi tre settimane.

Adesso invece giunge la notizia che 200 operai chiuderanno il loro rapporto di lavoro con Sevel entro la fine dell’anno. La segreteria provinciale di Chieti della Fiom Cgil ha commentato con forte preoccupazione: “Ragazze e ragazzi saranno mandati a casa. Tra fermi produttivi dichiarati da un minuto all’altro, cassa integrazione senza rotazione, programmazione della produzione con personale ridotto, chiusura natalizia dal 23 dicembre al 10 gennaio 2022 e la Polonia che inizierà a produrre il Ducato, sempre dal 2022. E noi della Fiom saremmo dei catastrofisti? Cos’altro deve accadere per prendere coscienza della situazione e decidere che è ora di agire?”

Di recente i vertici Stellantis avevano cercato di rassicurare, garantendo che la produzione di Sevel non verrà spostata in Polonia. Una dichiarazione fatta davanti al ministro Giancarlo Giorgetti. Ma è evidente che servirebbero rassicurazioni maggiori per chi vive nell’incertezza e non sa se a breve avrà un lavoro o meno.

Per il segretario Fiom Cgil Alfredo Fegatelli “1uesta situazione non coinvolge solo la Sevel, ma inizierà a coinvolgere in modo pesante anche l’indotto. Come Fiom auspichiamo che le altre organizzazioni sindacali decidano seriamente e concretamente di costruire insieme un percorso unitario. Ora più che mai – rimarca Fegatelli – c’è bisogno di un confronto unitario con l’azienda per capire come si deve gestire questa situazione e soprattutto iniziare ad affrontare il problema del futuro dello stabilimento a partire dall’intenzione di Stellantis di investire sul nostro territorio”.

Inoltre si apprende dall’Ansa che la Fiom ha deciso di convocare un’assemblea dei lavoratori Sevel per decidere i percorsi da mettere in campo per il futuro dello stabilimento e dell’intero territorio. Sarà anche attivata una vertenza provinciale coinvolgendo tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’automotive.

Transizione ecologica e crisi dell’auto: da Fiat a Sevel e Denso, migliaia di posti di lavoro in bilico

La notizia dei nuovi tagli alla Sevel arriva praticamente in contemporanea a nuove brutte notizie che riguardano un’altra azienda abruzzese dove però molti degli occupati sono molisani. Si tratta della Denso di San Salvo dove è già noto che 200 operai chiuderanno il loro rapporto di lavoro con l’azienda giapponese entro fine 2021.

Ma le certezze sugli altri 800 dipendenti non sono così salde, tant’è che dal 1 dicembre l’azienda ricorrerà ancora agli ammortizzatori sociali per quello che è stato definito ‘Piano di momentanea sospensione dell’attività lavorativa’.

Marsilio Magnacca amazon

Anche in questo caso c’entra la crisi dei semiconduttori che ha fortemente ridotto i volumi produttivi del comparto Automotive praticamente in tutto il mondo. La sindaca di San Salvo Tiziana Magnacca ha convocato per un incontro in Comune sindacati, RSU e vertici aziendali con l’intento di capire qual è la reale situazione della Denso di San Salvo e che ne sarà del futuro di 800 persone.

Posti di lavoro fortemente in bilico come anche alla Fiat di Termoli dove intanto prosegue il piano di dimissioni volontarie retribuite già avviato la scorsa estate. Nella speranza che entro breve termine arrivino certezze sui tempi e sui numeri della futura Gigafactory.

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