Termoli

Rianimatore sospeso per 3 giorni, 19 infermieri e Oss no vax senza stipendio. Carabinieri del Nas indagano su omissioni Asrem e ospedale

Si sta ricostruendo, carte alla mano, lo strano caso di Giuseppe Germele, primario facente funzione ad Anestesia e Rianimazione del San Timoteo. Chiesta la documentazione relativa alla vicenda alla Asrem, che ha sospeso complessivamente 20 dipendenti No Vax tra i quali il medico non figura. Germele non potrà andare in reparto per i prossimi 3 giorni.

Sono 19 complessivamente i dipendenti della Asrem, azienda sanitaria del Molise, sospesi con provvedimento del Direttore Generale Oreste Florenzano perchè privi di vaccino. La legge in vigore stabilisce che per gli operatori della sanità il ciclo vaccinale sia obbligatorio e non facoltativo. Chi non si adegua rischia la sospensione, dopo una diffida con un preavviso di 5 giorni per mettersi in regola, sia dal ruolo che dallo stipendio. A ottobre era accaduto per 6 persone – 4 infermieri e due amministrativi – ora è accaduto per altre 14 persone. I provvedimenti sono stati pubblicati sull’Albo Pretorio questa mattina – con data di ieri 7 novembre – e sono relativi a infermieri, oss, tecnici, amministrativi che non hanno fatto il vaccino e non godono della esenzione per motivi di salute richiesta dal medico curante e avallata dalla Asrem.

Tra questi ultimi 14 il dottor Giuseppe Germele, facente funzione di primario – ma non primario, come erroneamente scritto in precedenza, perchè non vincitore di concorso – non figura. Il rianimatore è stato sospeso per tre giorni nell’attesa di mettersi in regola. Ha fatto il vaccino questa mattina, 8 novembre, alla presenza di alcuni testimoni in ospedale e non, come accaduto il 18 maggio scorso quando ha ricevuto la prima dose, in una stanza chiusa e con un vaccinatore diverso da quelli in servizio quel giorno in ospedale. Ha avuto, apparentemente, un trattamento di favore da parte dell’Azienda sanitaria, che si spiega col fatto che gli anestesisti sono pochi e che sospendendolo si sarebbe dovuto fare a meno di una figura professionale preziosa per la sopravvivenza del reparto di Terapie Intensive, essenziale in un momento cruciale come questo attraversato dall’ondata pandemica e da un virus – il Sars-Cov-2 – che se sfocia in malattia da Covid può mandare i malati dritti dritti nel reparto di Rianimazione.

E’ stato lui stesso a farlo trasparire rispondendo a una specifica domanda. Come mai pur non avendo l’esenzione e avendo deciso fino a oggi di non fare il richiamo (cioè di concludere il ciclo vaccinale) non è stato sospeso? Germele ha spiegato di non aver fatto il richiamo entro i canonici 42 giorni dalla prima dose per una sospetta reazione avversa, evidentemente un problema superato dal momento che si è vaccinato, e di non aver chiesto alcuna esenzione nell’attesa di completare accertamenti. Ha anche chiarito di non essere stato mai sollecitato in via formale a “mettersi in regola”, a differenza di quanto accaduto invece per gli altri dipendenti ora sospesi.

I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione stanno accertando come mai non abbia avuto diffide, e se siano ravvisabili responsabilità penali visto il reato ipotizzato di “omissione in atti d’ufficio”. Nelle prossime ore se ne dovrebbe sapere qualcosa in più. Nel frattempo Germele è in attesa di avere il green pass, che nel caso di seconda dose dovrebbe avere una efficacia pressochè immediata. Resta il dubbio, sollevato da alcuni colleghi del medico, se una seconda dose somministrata a 6 mesi di distanza dalla prima possa considerarsi un richiamo o debba essere considerata una seconda “prima dose”. In questo caso il green pass non sarà attivo prima di 12 giorni e la lontananza coatta dal reparto per il responsabile di Rianimazione si protrarrebbe.

Il primario di Rianimazione fa il vaccino dopo la bufera mediatica. Asrem lo sospende con altri 13 dipendenti: il provvedimento è delle ultime ore

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