Lotta ai femminicidi e non solo

“Possiamo aiutarvi, denunciate le violenze”: i Carabinieri sempre più formati a sostegno delle donne vittime di abusi

Nella Provincia di Campobasso sono state denunciate nell’ultimo anno 45 persone e arrestate 6. Incessante l’opera di sensibilizzazione dell’Arma che punta sull’ascolto oltre che sul contrasto.

“Possiamo aiutarvi!” Un messaggio semplice, chiaro, oseremmo definirlo affettuoso, carico di emotività. Nei momenti più difficili è importante utilizzare anche le parole giuste, che fanno sentire la vittima di violenze in qualche modo protetta. Va proprio in questa direzione l’impegno dei Carabinieri, che ribadiscono a tutti coloro che subiscono violenza di genere e fra le mura domestiche: “Denunciate i vostri persecutori”.

La violenza parte con le parole, si trasforma in dominio, per poi spesso passare alle mani, alle armi. La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne deve accendere i riflettori sul buio che spesso regna in angoli nascosti, in situazioni di degrado, in vicoli ciechi dai quali sembra impossibile uscire, scappare. Ecco perché il ruolo delle forze dell’ordine e delle istituzioni diventa decisivo, fondamentale: denunciare resta l’arma più efficace, seppure si debbano fare i conti a volte con una giustizia lenta e con leggi che forse dovrebbero essere ancora più adeguate per evitare tragedie.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Campobasso da diversi anni ha intrapreso un percorso di contrasto alle forme di violenza attraverso l’incessante opera dei reparti dipendenti in interventi di prevenzione, repressione nonché di sensibilizzazione a livello sociale, applicando la legge del “Codice Rosso”, a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Di pari passo deve agire una più consapevole, sensibile, società civile che pian piano dei passi in avanti li sta compiendo.

Le violenze, purtroppo, si consumano spesso in casa, tra le cosiddette mura domestiche, le stesse che dovrebbero proteggere e invece uccidono. Leggendo i dati viene fuori che l’ambiente familiare può diventare un luogo in cui ancora troppe donne e minori sono vittime di violenza, in un crescendo di danni e sofferenze di natura fisica, psicologica, sessuale e anche economica. A volte fino alla morte.

Anche presso i reparti del Comando Provinciale di Campobasso sono state diverse le segnalazioni. E qui entrano in gioco le figure professionali che hanno seguito un percorso addestrativo e di specializzazione presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative nel trattare tali casi. Nell’ultimo anno, nella sola Provincia, sono state ricevute 45 denunce a seguito delle quali l’intervento tempestivo dell’Arma ha permesso di interrompere le violenze, individuare i responsabili: sono state arrestate 6 persone.

Carabinieri Giornata contro la violenza sulle donne

L’obiettivo numero uno è quello di diminuire il numero dei reati sommersi, difficilmente individuabili. Un fenomeno che si è drammaticamente aggravato nel periodo di “convivenza forzata”, conseguente alla diffusione del Covid-19, ed è stata definita dalle Nazioni Unite una seconda “pandemia nell’ombra”. Il significato della campagna di sensibilizzazione avviata anche sul web ed i social, le numerose caserme illuminate di arancione in adesione al progetto “Orange the World”, sono alcuni segnali dell’assoluta attenzione e priorità dell’Arma a invogliare le donne vittime di violenze a denunciare.

Casi di gravità inaudita, assurda, che vanno dall’uso di coltelli da cucina a mannaie, da frasi minacciose a percosse fino alle violenze sessuali. In molte circostanze è emerso che le violenze a carico di figlie, mogli, compagne e madri anziane andavano avanti da tempo. Ecco perché dal Comando di via Mazzini si sottolinea ancora una volta la “necessità di spezzare la spirale di violenza e di paura che ne consegue attraverso una telefonata al 112 o recandosi presso un qualunque reparto dell’Arma. Possiamo aiutarvi!”.

I Carabinieri hanno a disposizione diversi strumenti specifici per il contrasto alla violenza sulle donne. Sezioni specializzate, programmi di formazione del personale, il cosiddetto prontuario operativo, un importante documento delle migliori pratiche adottate nella gestione dei casi, e i corsi sul tema dello stalking, per Ufficiali dell’Arma in servizio nei reparti investigativi, nonché di tutti i Comandanti di Compagnia, Tenenza e Stazione. A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su ufficiali di polizia giudiziaria – Marescialli e Brigadieri – inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, con specifici corsi.

Il 25 novembre 2016, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è stato sottoscritto un accordo tra i Ministri della Difesa e per le Pari Opportunità, cui è seguito il rinnovo della collaborazione tra il D.P.O. (Responsabile della protezione dati) e l’Arma che ha portato la Sezione Atti Persecutori allo sviluppo di attività di ricerca e analisi, alla formazione del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità “1522”, nonché a svolgere attività di sensibilizzazione in favore delle scuole, attraverso un ciclo di 40 giornate di educazione. E’ stata effettuata la mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio nazionale, per verificare l’effettiva esistenza ed operatività delle strutture attive nell’ambito dell’assistenza alle vittime. E tante altre sono state in questi anni le iniziative di sensibilizzazione.

Esistono all’interno delle caserme locali idonei all’ascolto protetto di donne vittime di violenza, grazie al progetto ‘Una stanza tutta per sé’. Per ora ne sono state allestite 150 su tutto il territorio nazionale. Proprio nella giornata di oggi viene inaugurata presso il Nucleo Investigativo di Roma un’altra “Stanza tutta per sé”, che sarà d’ausilio per le numerose donne della Capitale, vittime di abusi.

L’8 gennaio è stato anche siglato un protocollo d’intesa con l’Associazione “Vite senza Paura”, presieduta dall’attrice Maria Grazia Cucinotta ed impegnata sul territorio a supporto delle vittime di violenza di genere, per lo sviluppo di iniziative congiunte volte a rafforzare le azioni di prevenzione e repressione del fenomeno. E domani si svolgerà presso la Scuola Ufficiali Carabinieri il primo seminario, con il coinvolgimento di 100 militari appartenenti alla “Rete nazionale di monitoraggio”, che ha l’obiettivo di fornire specifici elementi di psicologia comportamentale per migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili, sia nel primo contatto in situazioni di emergenza, sia nel successivo percorso di formalizzazione della denuncia. Questo è il primo di una serie che scaturisce da un accordo operativo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) sottoscritto lo scorso 17 novembre.

Infine, l’Arma ha partecipato con la Polizia di Stato alla realizzazione del sistema “Scudo”, una banca dati dedicata, che riesce a fornire agli operatori, nell’immediatezza degli interventi, un quadro informativo completo su eventi e soggetti coinvolti. Tutti i militari dell’Arma, in maniera empatica e grazie agli strumenti in possesso, sono quotidianamente impegnati a fornire coraggio a tutte quelle donne che si trovano in difficoltà, cercando di trasmettere loro la consapevolezza che insieme si può uscire da situazioni di violenza.

Lo scopo naturalmente è, prima di tutto, finalizzato ad evitare che si verifichino femminicidi. Ma ci sono altri reati apparentemente meno gravi che insidiano quotidianamente le donne, come lo stalking, reato di “atti persecutori”, i casi di maltrattamenti in famiglia e percosse ai danni della donna.

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