La decisione del giudice

Picchiò un’anziana a Campobasso, la mamma rapinatrice resta in cella a Rebibbia

La 27enne di Campobasso arrestata dai carabinieri su disposizione della Procura per tentata rapina aggravata e lesioni ai danni di un’anziana resta in cella, reclusa nel carcere di Rebibbia.

Mamma di due minori, davanti al gip di Campobasso, interrogata in videoconferenza dal penitenziario di Roma, si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Idem la sua complice, ristretta ai domiciliari e interrogata in un’aula del tribunale di viale Elena.

Anziana sequestrata e picchiata in casa: arrestate due donne. Indagato il nipote della vittima

Il difensore della 27enne, l’avvocato Silvio Tolesino, aveva chiesto la scarcerazione e in subordine gli arresti domiciliari anche in virtù della condizione di genitrice di due bambini piccoli della donna. Il gip, tuttavia, ha convalidato la misura e respinto le richieste del legale convalidando la misura cautelare in carcere a carico della donna. L’avvocato Tolesino che non ha voluto commentare la scelta del giudice si è limitato a dire che farà ricorso al Tribunale del Riesame.

A carico delle due indagate c’è anche l’accusa di sostanze stupefacenti. La 27enne, principale indagata nell’ambito dell’inchiesta condotta dai carabinieri è stata l’autrice materiale dell’aggressione ai danni dell’anziana signora e quindi del tentativo di rapina poi andato a vuoto quando la 77enne aggredita nel suo appartamento di via Marche è rimasta esanime a terra dopo essere stata colpita più volte alla testa. Mentre la complice 24enne era rimasta fuori dalla palazzina a fare da “palo”.

Ma c’è anche un terzo indagato in questa triste vicenda che ha scosso l’intera comunità di Campobasso: si tratta del nipote 27enne dell’anziana signora. Familiare – stando a quanto raccolto dagli investigatori – che era a conoscenza della vendita di alcuni terreni da parte dell’anziana signora e unico della famiglia ad avere contatti con le due donne poi raggiunte dalle misure restrittive.

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