Ferrazzano

Parte la mensa, ma i bambini mangiano in classe. “Sarà così almeno fino a gennaio”. E i buoni costano come l’anno scorso

Dall'inizio dell'anno il refettorio è inaccessibile a causa dei lavori in corso sulla scuola. Il sindaco Cerio annuncia la fine dei disagi per gennaio con la realizzazione di un tunnel, "ma c'è sempre l'incognita del maltempo". Disagi anche per insegnanti, bidelli e inservienti che devono apparecchiare nelle aule e fare su e giù per le scale con pesanti carrelli per portare il cibo caldo.

Dall’inizio dell’anno scolastico i bambini di Ferrazzano sono costretti a mangiare in classe. Il servizio mensa si svolge tra gli stessi tavoli e sedie dove i piccoli della materna, e i più grandi delle elementari, studiano, imparano e giocano ogni giorno. E questo perché non è possibile accedere al refettorio che si trova accanto alla cucina a causa di lavori in corso nel plesso di via Crocelle.

Era l’11 ottobre quando la mensa è stata finalmente attivata. Un sollievo per le famiglie che fino a quel momento mandavano i propri figli a scuola col panino ed erano costrette a riprenderli nel turno antimeridiano (13.30) pur avendo optato, al momento dell’iscrizione, per quello pomeridiano (uscita tra le 15.30 e le 16.30)

Il sindaco Antonio Cerio aveva già anticipato, nella consueta riunione di inizio anno a Campodipietra, che la mensa sarebbe partita un po’ più tardi, ma nessuno aveva ancora capito che una volta partito il servizio si sarebbe svolto in classe. Questa assenza di chiarezza è solamente una delle ragioni che hanno alimentato il malcontento tra i genitori dei bambini che frequentano Ferrazzano.

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Il mancato accesso al refettorio, infatti, sta creando disagi anche alle inservienti costrette a portare il cibo caldo con pesanti carrelli nelle aule. Alle insegnanti e ai bidelli che devono apparecchiare in classe e agli stessi bambini che trascorrono troppe ore nello stesso ambiente.

Inoltre i buoni costano esattamente come l’anno scorso: 100 euro per elementari e medie (a causa della settimana corta ci sono due giornate con orario prolungato) e 60 euro alla materna per un blocchetto da 20 pasti serviti in classe. E non c’è la stessa garanzia di salubrità, igiene e pulizia che può essere data in un refettorio.

Né dalla scuola, né dal Comune sono arrivate comunicazioni ufficiali alle famiglie sui tempi entro i quali questo pesante disagio sarebbe terminato. “Sono fiducioso che si potrà tornare a mangiare nel refettorio all’inizio del prossimo anno – dice oggi a Primonumero il sindaco Cerio –. La ditta sta andando spedita coi lavori ma certo c’è sempre l’incognita del maltempo”.

Esattamente cosa manca?

“Bisogna creare almeno la pavimentazione e transennare il passaggio per renderlo sicuro. C’è da fare l’impiantistica, il massetto e posizionare i pannelli poi si potrà realizzare un tunnel al coperto di circa 10 metri per accedere al refettorio”.

Dalla fine dello scorso anno scolastico la scuola è interessata da lavori di adeguamento sismico del plesso scolastico con annessa palestra sede della scuola F. De Sanctis di via Crocelle per 872mila euro come leggiamo nel Programma triennale 2020/2022 dei lavori pubblici del Comune di Ferrazzano.

L’alternativa, impraticabile sia per ragioni di sicurezza che meteorologiche, sarebbe stata quella di far passare i bambini all’esterno della scuola. Ecco perché l’ipotesi è stata subito scartata.

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Come se non bastasse c’è anche il cantiere di fronte alla scuola per il miglioramento della viabilità e la creazione di nuovi parcheggi fermato dalla Soprintendenza. Il 17 novembre si pronuncerà il Tar: il Comune di Ferrazzano – come aveva anticipato sempre a Primonumero il sindaco Cerio – ha impugnato quel provvedimento e chiesto una sospensiva.

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