Genius loci

‘Ogni borgo è un poeta’, editorialista del Corriere della Sera ospite a Macchiagodena

Lo scrittore ed editorialista del Corriere della Sera, Giuliano Belloni, presenterà il suo libro ‘Ogni borgo è un poeta’ a Macchiagodena. L’evento si inserisce nell’ambito della rassegna “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”. E Belloni sarà ospite sabato 13 novembre, alle ore 18 nella Biblioteca Comunale.

“Il tour tra i borghi più belli in Italia – spiegano gli organizzatori della manifestazione – arriva anche in Molise. Ma questa volta, il viaggio lo fa un libro che sceglie Macchiagodena come tappa per raccontare e raccontarsi. In questo libro si parla di comunità e di borghi, uniti e affratellati tra loro, da una storia millenaria e da una civiltà in comune.

Cambiano i tempi, però, e con i tempi anche le forme si devono adattare  ai nuovi contenuti. Chi non ricorda le favole dei nonni. Iniziavano sempre con “c’era una volta in un paese lontano, lontano”. Ora potremmo invece iniziare il racconto con c’è un borgo vicino, vicino che ci dà nuovamente opportunità di sognare, come non mai in questo momento particolare”.

Il libro di Belloni è un racconto moderno di un nonno, assieme ai due nipotini di cinque e sei anni.

Comincia  a Milano, nel parco di Trenno, alle spalle dello stadio di San Siro. Questa è una storia raccontata dal punto di vista dei bambini, categoria che ha sofferto di più in questa pandemia,insieme agli anziani.

I bambini hanno ascoltato per mesi il mondo brontolare, ma è arrivata l’ora delle risposte. Che passino da una coscienza di classe ad una coscienza di luogo e  in fretta da una transizione ecologica ad una soluzione ecologica.

“Il borgo è un ecosistema – racconta Belloni – e tutti gli ecosistemi sono fragili. Hanno bisogno di attenzioni e di politiche intelligenti. Il borgo non è uno spot pubblicitario e nemmeno un luogo destinato per soli anziani. Gli anziani sono importanti. Ormai possiamo considerarli insieme con la scuola e con i genitori, parte imprescindibile nella educazione dei nipoti.

Gli anziani sono lì, davanti all’uscio d’estate o dinanzi ai camini, luogo dell’ascolto. Ormai non sappiamo più come si fa ad ascoltare. Proviamoci. Magari facciamolo insieme con loro, la prima fine settimana utile. Avviciniamoci alle mura di un borgo. Ascoltiamo come si fa con il cuore. Basta appoggiare la testa al muro. Sedersi su un gradino, chiudendo gli occhi. Devi solo accordare il tuo respiro con il suo. E ti accorgi subito che hai molto spazio da riempire. Nei borghi parlano le nubi, i panni stesi, le lucertole, le persone. Sussurrano anche i camini, in filo di voce. Ascoltare significa continuare a vivere”.

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