Sotto accusa la gestione asrem

“In pochi anni persi mille tra medici e infermieri, dirigenti dimezzati in Rianimazione”: l’ex primario di Chirurgia mette sul tavolo i numeri del dramma

Il dottor Giuseppe Cecere: “Se dovesse arrivare la quarta ondata la vita di tanti corregionali sarebbe messa a repentaglio per il depauperamento pazzesco di risorse umane”. In mattinata la conferenza stampa indetta dal segretario regionale Pd, Vittorino Facciolla, assieme all’ex primario del reparto di chirurgia del Cardarelli: “Se il direttore generale Asrem non è capace bisogna sostituirlo. E il commissario alla sanità Toma deve assumersi le sue responsabilità”.

“Se dovesse arrivare la quarta ondata di covid in Molise sarebbe un vero disastro”. Non usa giri di parole ma va dritto al cuore della questione il dottor Cecere, ex primario di Chirurgia al Cardarelli di Campobasso e attuale referente regionale dei chirurghi. I numeri sono sconvolgenti e potrebbero impedire a molti molisani di curarsi come si deve per le più svariate patologie. Qui si parla di “mille dipendenti persi in pochi anni e del dimezzamento dei dirigenti medici nel solo 2021”.

Basta questo a gettare nello sconforto migliaia di corregionali che attendono un’operazione che rientra nell’ordinario, cure che in altri ospedali italiani sarebbero all’ordine del giorno. Sì, perché il covid è purtroppo un ‘attore protagonista’ con cui convivere, ma assieme a problemi che si sono incancreniti nel corso del tempo e sono esplosi nell’ultimo biennio.

Ne ha parlato diffusamente il dottor Giuseppe Cecere nel corso di una conferenza stampa indetta dal segretario regionale del Partito Democratico, Vittorino Facciolla. Che ha sottolineato “la rapidità con cui sta peggiorando la situazione sanitaria in Molise. Ogni giorno si leggono dimissioni di medici. Il primario di Rianimazione, Romeo Flocco, ha inviato una missiva alla dirigenza per informare che si sarebbero riscontrati problemi a gestire non solo il piano ferie ma addirittura l’ordinarietà. Possiamo dire che siamo molto oltre la fase del rodaggio per questa dirigenza Asrem e registrare tutte queste dimissioni è grave, c’è un’inadeguatezza nella gestione delle risorse umane”.

Conferenza stampa Pd Facciolla Cecere sanità

Cecere è stato una colonna del Cardarelli prima di decidere di andare in pensione e accettare altri incarichi: “Quando arrivai in questo ospedale la situazione era assolutamente diversa. C’erano primari che erano in grado di dare un’assistenza paragonabile a quella di altre regioni. Oggi questo non succede più per colpa dell’incapacità della dirigenza regionale e aziendale e per il servizio sempre più di qualità offerto dal privato, che piaccia o no”.

I numeri impressionanti sviscerati: “Sono andati via tanti medici, circa mille negli ultimi anni. Nel solo Cardarelli, nel 2021 e riferendoci all’anestesia in rianimazione, abbiamo avuto il 50% in meno dei dirigenti medici tra chi ha anticipato la pensione, chi ha preso le ferie che aveva accumulato, chi ha scelto di andare in altre strutture per incompatibilità ambientali. Solo in quest’ultimo mese in tre hanno deciso di andare alla Cattolica e uno ha chiesto di essere trasferito in un altro ospedale della regione”.

Ed ecco la bordata alla dirigenza Asrem e alla Regione: “Credo che qualcuno dovrebbe chiedersi il motivo e come fare per ridurre questa situazione di incompatibilità ambientale. Qualora avessimo una quarta ondata questa volta ci troveremmo con la metà degli anestesisti in forza. Sarebbe un disastro, credo che la Regione debba fare qualcosa. Se il direttore generale dell’Asrem non è capace bisogna sostituirlo e scegliete chi è capace di provvedere all’ordinaria amministrazione e che non riesce ad essere in alcun modo attrattivo per chi dovrebbe venire a lavorare qui, i bandi vanno deserti”.

Il chirurgo entra nello specifico, parlando di fondi non spesi, eppure esistenti, per adeguare i macchinari: “C’è un fondo di 20 milioni di euro per acquistare macchine più tecnologiche. Di questi non è stato utilizzato quasi nulla. Io più volte ho sollecitato l’acquisto di un robot per la chirurgia, lettera morta. Ecco perché i giovani non scelgono il Molise: qui non è possibile fare una formazione adeguata in assenza di supporti adeguati”.

Conferenza stampa Pd Facciolla Cecere sanità

Ecco perché Cecere, a ragione, sottolinea che “il covid è stata la mazzata definitiva a un sistema che già non funzionava. Un sistema fortemente deficitario su cui è piombata non tanto la prima quanto la seconda ondata. Non c’era un piano sanitario deputato alla prevenzione e alla cura di un’eventuale pandemia e questo è sotto gli occhi di tutti. Ci sono stati 530 morti per covid”.

Ma a tutto questo “bisogna aggiungere i ritardi accumulati nelle cure dei pazienti oncologici, cardiopatici, che in quel periodo in ospedale non venivano perché in maniera sciagurata è stato fatto dell’ospedale regionale per le tempo-dipendenze, cioè il Cardarelli, anche l’ospedale covid, determinando una commistione pazzesca tra i pazienti ordinari e quelli covid. Nel reparto che io all’epoca dirigevo, quello di chirurgia generale, ci sono stati cinquanta positivi fra ricoverati e dipendenti. Ma il direttore generale continuava a sostenere che esistevano due ospedali distinti nello stesso, assolutamente falso. I fatti mi hanno dato ragione purtroppo”.

In definitiva, da dicembre “il personale di anestesia della rianimazione potrà sì e no provvedere alle urgenze chirurgiche, pazienti con altre patologie dovranno essere trasferiti forse in altri ospedali della regione o nelle strutture private. Sempre che non esploda la quarta ondata, di fronte alla quale con la metà degli anestesisti rispetto a un anno fa si metterebbe davvero a repentaglio la vita dei pazienti”.

Il segretario del Pd Facciolla è tornato anche sulla vicenda del centro covid, inesistente in Molise per questioni burocratiche infinite: “Ora Donato Toma è commissario alla sanità e deve prendersi le sue responsabilità. Dovrebbe farsi carico della vicenda. Noi denunceremo tutto presso i nostri rappresentanti nazionali per mettere in campo attività specifiche come Ministero in tal senso, per sottolineare l’inerzia dell’attuale commissario”.

Sul capitolo Pos (Piano Operativo Sanitario), il dottor Cecere non ha dubbi: “Non può essere casuale che l’abbiano impugnato tutti, dai sindaci ai sindacati agli ospedalieri ai privati. A dirigere l’Asrem c’è qualcuno che evidentemente non ha capacità di governance. Ho chiesto più volte di essere ascoltato anche dalla magistratura su quanto accaduto, per ora nessuno mi ha chiamato. E ricordo che l’anno scorso, nonostante la norma per me incostituzionale impedisse di parlare con gli organi di informazione io ho denunciato più volte quanto stesse accadendo”.    fds

commenta