Il primario di Anestesia e Rianimazione del San Timoteo di Termoli si è sottoposto alla vaccinazione anti covid questa mattina, il giorno dopo il polverone mediatico che lo ha investito in pieno. Giuseppe Germele si è recato in ospedale per la seconda dose, così come aveva lasciato intendere ieri nella intervista con la quale ha provato a fornire una spiegazione circa il fatto di non aver completato il ciclo vaccinale. La prima dose risale infatti al 18 maggio scorso, ormai sei mesi fa.
Intanto, con un provvedimento firmato dal direttore generale Oreste Florenzano, è arrivata la sospensione per il primario. Si tratta di una sospensione decisa in via cautelativa e in seguito alla bufera mediatica che ha portato a galla una anomalia che configura una ipotesi di reato, vale a dire omissione in atti d’ufficio. Questo perchè per i sanitari il ciclo vaccinale non è facoltativo ma obbligatorio per poter continuare a ricoprire incarichi professionali nelle strutture sanitarie senza essere sospesi dal lavoro e dallo stipendio.
Questa mattina sull’Albo Pretorio Asrem sono stati pubblicati 14 provvedimenti di sospensione relativi ad altrettanti dipendenti dell’azienda, che sommati ai 6 di ottobre portano a 20 il numero di persone sospese dal servizio. Tra questi la sospensione del dottor Germele, che come egli stesso ha raccontato a Primonumero.it è stato raggiunto da una telefonata del direttore generale Florenzano in seguito alla ispezione dei Carabinieri del Nas in sala operatoria per la verifica del green pass, con la quale è stato invitato a non recarsi più al lavoro nell’attesa di mettersi in regola. Cosa che è avvenuta questa mattina con la somministrazione della seconda dose.
La vicenda però non è conclusa qui, perché al di là della posizione relativa al primario del San Timoteo c’è una inchiesta più ampia della magistratura che punta a chiarire come mai fino a questo momento non sia arrivato un provvedimento di sospensione. La irregolarità va avanti da parecchi mesi e compito dei Carabinieri del nucleo operativo antisofisticazione è ricostruire quanto accaduto e verificare sia la procedura adottata nei confronti del medico sia le eventuali responsabilità sulla mancanza di controllo interno all’ospedale San Timoteo.
Come mai per altri dipendenti Asrem sprovvisti di vaccino e quindi di green pass sono partiti i solleciti e le diffide a mettersi in regola entro 5 giorni e nel caso del primario questo non è avvenuto? È la domanda centrale di una vicenda che presenta ancora diversi lati oscuri.
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