Obiettivo raggiunto

Il porto di Termoli nell’Autorità Adriatico meridionale: pronti altri fondi per il rilancio

Grazie all’inserimento nell’organismo nazionale al fianco della Puglia, si potrà accedere a ulteriori fondi dal Contratto istituzionale di sviluppo in vista dell’istituzione della Zes (Zona economica speciale).

Il Porto di Termoli farà parte dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. “Un momento storico” l’ha definito il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Valerio Fontana, nell’annunciare il voto favorevole al provvedimento che di fatto è una promozione sul campo per la cittadina adriatica.

Nell’esporre il documento in Aula questa mattina (16 novembre), la consigliera regionale Aida Romagnuolo ha spiegato che “in ragione della sua natura di porto di rilevanza economica regionale e dei dettami del Piano strategico per l’istituzione della Zes (Zone economiche speciali) interregionale Adriatica, sia opportuno al più presto prevedere una collaborazione del porto di Termoli con l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale. Organismo con il quale è già stata attivata una avanzata interlocuzione anche a completamento del percorso di avvicinamento alla Zes Adriatica, al suo riconoscimento ed alla sua valorizzazione futura”.

Per arrivare a questo riconoscimento, però, si è partiti dal 2019 con l’avvio della procedura di approvazione del piano urbanistico portuale di Termoli, come ricorda l’assessore Vincenzo Niro: “Senza l’approvazione di un piano portuale le attività da intraprendere sarebbero state senza una regolamentazione, senza la regolazione delle attività urbanistiche e edilizie saremmo stati tagliati fuori. Con questa operazione si riporta Termoli alla pari degli altri porti dell’Adriatico”.

Il Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) ha assegnato circa 15 milioni e 300mila euro alla città termolese: al momento i progetti sono sospesi perché il Governo Draghi sta per nominare il nuovo Rup, cioè il responsabile del contratto. “Siamo pronti con le procedure per andare a gare con i primi due lotti – prosegue Niro –. E proprio l’adesione all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale ci consentirà di essere inseriti nel Dpcm per ricevere ulteriori fondi, fino a un massimo di 30 milioni”.

Il provvedimento è stato votato all’unanimità, con il consigliere Fontana che si è espresso molto favorevolmente essendo lui stesso termolese: “Il fatto che il porto di Termoli aderirà all’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale assieme alla Puglia è molto positivo. I rapporti con alcuni porti pugliesi sono già consolidati, come con quello di Manfredonia che si appoggia a Termoli per la pesca. E poi c’è molto da imparare dalla Puglia che è la prima regione per sviluppo turistico negli ultimi anni”.

Inoltre, “le concessioni demaniali diventano di competenza dell’Autorità portuale. E sappiamo bene lo stallo su alcune di queste che meritano di tornare in gara, visto che diverse sono inutilizzate o non sfruttate debitamente, oltre bloccate da decenni. Si potrà inoltre fare chiarezza sulla questione irrisolta tra Comune e Regione sulla gestione dei rifiuti al porto. Non è stato finora un bel biglietto da visita considerando che ogni anno si imbarcano da Termoli per le Tremiti circa 200mila persone”.

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