L'Ospite

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Il Molise tra le regioni con le strade più pericolose d’Europa

di Luigi Valente

Nel 2020, malgrado i mesi di lockdown, sono stati 378 gli incidenti stradali avvenuti in Molise: 545 i feriti e 25 i morti. Il dato, ovviamente, è inferiore rispetto a quello dell’anno precedente; nel 2019, infatti, c’erano stati ben 555 incidenti (28 morti e 913 feriti).

Le strade della nostra regione sono in pessime condizioni e, contribuendo certamente non poco a provocare incidenti, risultano tra le più pericolose d’Europa al pari di alcune regioni dell’Est o della Grecia meridionale.
Sono totalmente inadeguate a sostenere il crescente e frenetico traffico veicolare e quello dei numerosi mezzi pesanti, così come sono inadeguate per gli standard di velocità e dimensioni degli attuali autoveicoli del 2020, essendo state progettate e realizzate nell’immediato dopoguerra o comunque da oltre 70 anni.
Assistiamo solo al proliferare di eterni cantieri per “metterci una pezza” che contribuiscono a congestionare il traffico ed aumentare il rischio di incidenti.

Non è un mistero che nella nostra regione manchi una strada a due carreggiate, tale da poter collegare Campobasso e le nostre zone interne alle arterie autostradali decongestionando il traffico sulle vecchie e malandate strade provinciali e statali; cosa che avviene in ogni regione italiana, nessuna esclusa.

I cittadini sono costretti ad usare la propria autovettura anche per brevi spostamenti quotidiani, perché manca l’opportunità di utilizzare i trasporti pubblici con regolarità e comodità; totale assenza di collegamenti ferroviari decenti ed un trasporto pubblico locale, sia su rotaia che su gomma, lontano anni luce dagli standard e dalle direttive europee, con la conseguenza di non essere stati in grado di attingere ai cospicui fondi europei per vergognosi interessi locali ed incapacità di chi governa questa regione di fare realmente gli interessi dei cittadini.

Con le strade peggiori d’Europa e con un trasporto pubblico da Terzo Mondo, dobbiamo chiederci in quale sviluppo turistico possiamo mai sperare, quale crescita economica e sociale ci aspettiamo, quale sanità moderna e di qualità, quali opportunità di lavoro possiamo offrire ai nostri giovani e che qualità di vita per chi coraggiosamente resta in Molise.

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