L'Ospite

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Il geologo di famiglia

di Angelo Sanzò, Dirigente Sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) e Presidente del Comitato Scientifico di Legambiente Molise

IL GEOLOGO DI FAMIGLIA, PER LA MANUTENZIONE PREVENTIVA DELLE MALATTIE DEL TERRITORIO

Negli ultimi giorni, le notizie che hanno maggiormente colpito l’opinione pubblica molisana, in campo geo-idrologico, sono state essenzialmente due. La prima ha riguardato l’interruzione della strada di collegamento tra il comune di Castelpizzuto (IS) e il resto del mondo, l’altra un nuovo, ulteriore e corposo finanziamento a favore della storica frana di Petacciato (CB).

In proposito, in almeno due precedenti interventi a firma dello scrivente sulla stampa locale, l’uno dello scorso Giugno su PRIMONUMERO, IL CANTONIERE OGGI, SUPORTO ALLA RESILIENZA DELLE STRADE INTERNE, l’altro, più recente, URGE IL GUARDIANO DEL FIUME, è presente nell’ultimo numero (Novembre 2021) del periodico LA FONTE, è tacitamente suggerita l’idea, in verità non nuova, di dotare i nostri territori, in particolare quelli geo-idro-morfologici più fragili ovvero più bisognosi di cure, della figura professionale del Geologo Condotto o di famiglia.

Nel primo scritto, nel ricordare la figura del cantoniere, erano evidenziate le più comuni e ricorrenti azioni, costantemente ripetute nel tempo, per tenere nella giusta efficienza le strade, a cominciare da quelle bianche, prima ancora del rivoluzionario avvento della copertura bituminosa. Era pratica consueta, infatti, ricaricare e risistemare il materiale breccioso sul manto stradale, regimare le acque superficiali, tramite il ripristino e la pulizia delle cunette laterali, nonché liberare la carreggiata da eventuali ostacoli, di origine naturale e/o antropica, che potessero ostacolare la normalità del traffico.

Le operazioni pratiche concretamente effettuate avvenivano sulla scorta e la direzione del Capo cantoniere, il quale era tenuto, oltre che a vigilare sulle attività di tali benemeriti lavoratori, anche, a sorvegliare e a rendicontare in merito ai lavori eseguiti. Rientravano, altresì, nei suoi compiti il dover individuare e creare le condizioni perché potessero effettuarsi, nei giorni e nelle settimane a venire, i lavori più utili e necessari diretti al miglior funzionamento possibile dell’ambito viario assegnato.

L’indicato caso di Castelpizzuto rientra nella più generale problematica associata ai ben noti, difficoltosi e sempre più disagiati spostamenti nelle aree interne, soprattutto quelle collinari e montuose, del nostro territorio.

Come pure è di fondamentale importanza immaginare una presenza operativa sul campo, in grado sia di segnalare che d’intervenire, nel contrastare e/o di favorire la gran parte dei fenomeni potenzialmente verificabili a carico dell’economia generale di un corso d’acqua.

È, perciò, senza alcun dubbio, necessario che un’adeguata e attenta supervisione di una ben delimitata area ovvero di porzioni di arterie stradali e/o di acque dilavanti, imbrigliate e meno, debba essere tenuta sotto controllo, in tutte le sue attinenze e opere funzionali, da parte di un professionista competente.  Solo una figura professionale, quale quella indicata, è in  grado d’individuare, ragionevolmente e con sufficiente anticipo, le fragilità e le alterazioni a carico di un determinato territorio, con efficacia e a tutto vantaggio dei luoghi e delle cittadinanze interessate.

Allo stesso filone preventivo/gestionale è da collocare il dover/poter contribuire all’elaborazione di scelte finalizzate a distinguere soluzioni di cospicua rilevanza, sia sul piano operativo, che su quello economico.

In riferimento, infatti, al ricordato, recente finanziamento del memorabile movimento franoso di Petacciato, risulta che in presenza di due relazioni geologiche, ricche di un lungo elenco d’indagini geognostiche di diversa natura, con associati analisi e monitoraggi tecnici di diverse tipologie, a firma di due diversi professionisti, uno relativo alla REALIZZAZIONE ADEGUAMENTO SEDE AUTOSTRADALE VIADOTTO CACCHIONE, PROGR. KM 462+500, LOCATITÀ PETACCIATO (PROGETTO DEFINITIVO – OTTOBRE 2019) e l’altro REALIZZAZIONE DI UNA BRETELLA AUTOSTRADALE IN LOCALITÀ PETACCIATO TRA KM 461+ 938 E 463+576 (VIADOTTI CACCHIONE E MARINELLA) PROGETTO DEFINITIVO – MARZO 2009, si leggono nelle conclusioni, se non con le stesse parole, i medesimi intenti operativi.

Per i fenomeni franosi profondi la scelta più opportuna dal punto di vista del geologo sembra essere

  • Ricorrere al monitoraggio e alla sorveglianza continua dell’area
  • Eseguire periodici interventi di manutenzione delle opere con totale o parziale interruzione del traffico.

 

 

 

 

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