Campobasso

Il virus non fa danni nella casa di riposo ‘Pistilli’: 16 anziani su 24 guariti, operatori tutti negativi

Si tira un sospiro di sollievo nella struttura di via delle Frasche, il focolaio si sgonfia grazie alla protezione dei vaccini: i tamponi effettuati ieri - 9 novembre - hanno rilevato solo otto infezioni sui 24 vecchietti risultati contagiati lo scorso 20 ottobre. Restano in ospedale solo tre anziani. A renderlo noto il presidente della Pistilli Mino Dentizzi.

Si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel nella casa di riposo ‘Pistilli’: venti giorni dopo il cluster accertato in seguito alla positività di un anziano ricoverato in Chirurgia, i tamponi molecolari effettuati ieri – 9 novembre – dall’Asrem e processati nel laboratorio dell’ospedale Cardarelli dimostrano che il virus sta regredendo. Sedici anziani hanno superato l’infezione, solo otto risultano ancora contagiati. Una differenza importante rispetto a quanto rilevato lo scorso 20 ottobre, quando i vecchietti positivi erano 24. In ospedale restano i tre anziani che però erano stati ricoverati per altre patologie non legate al covid e poi trasferiti nel reparto covid di Malattie Infettive dopo la diagnosi di positività.

Buone notizie anche per il personale dipendente e per gli operatori della cooperativa: si sono tutti negativizzati. Sono i numeri forniti dal presidente dell’Asp Pistilli, il geriatria Mino Dentizzi, al Comune di Campobasso nel report elaborato dopo i test molecolari.

Dopo tre settimane caratterizzate da un pizzico di apprensione per le condizioni di salute degli anziani, il focolaio si sta sgonfiando. Ad evitare ‘guai’ peggiori la campagna di immunizzazione che ha riguardato la casa di riposo: a metà ottobre gli anziani erano stati vaccinati tutti con la terza dose, così come previsto dai protocolli sanitari e dalla normativa che ha fissato il richiamo per i sanitari e i pazienti più fragili. “I vaccini hanno funzionato”, ha riconosciuto lo stesso geriatria.

Alla Pistilli gli anziani sono stati pressoché asintomatici in queste tre settimane, le loro condizioni di salute – anche questo è stato sottolineato più volte dal dottor Dentizzi- non hanno mai destato particolari preoccupazioni, ad eccezione di coloro che sono ricoverati al Cardarelli ma (lo ribadiamo) per patologie non legate al covid.

Se il cluster fosse scoppiato esattamente un anno fa, quando la campagna vaccinale non era iniziata (è stato necessario aspettare il vax day del 27 dicembre 2020, ndr), sarebbe stata probabilmente un’ecatombe. Lo ricorderete: le case di riposo si sono trasformate in ‘prigioni’, con gli anziani e gli operatori contagiati chiusi dentro per evitare l’ulteriore diffusione nel del virus. E molti pazienti, già fragili a causa di altre patologie e dell’età, si sono spenti proprio nelle rsa. E’ accaduto due volte nel corso della pandemia: nella primavera del 2020 e nel drammatico autunno-inverno successivo, tra il 2020 e il 2021, dal nord al sud del Paese. Le premesse di questo autunno 2021 per ora sembrano migliori grazie al vaccino.

I numeri della strage nelle case di riposo li abbiamo ricordati in questo articolo.

Casa riposo ‘Pistilli’, cluster sotto controllo e paragone con un anno fa. “Senza vaccini oggi sarebbe un’ecatombe”

 

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