Li hanno trovati con la schiuma blu alla bocca, segno inequivocabile di un avvelenamento. Questa volta accade a Duronia, piccolo paese interno della provincia di Campobasso. Qui le associazioni animaliste denunciano gli ultimi episodi di una strage senza fine: tre cani uccisi senza pietà dopo aver ingerito sostanze tossiche, forse topicidi. Alcuni testimoni raccontano che avrebbero ritrovato anche dei piccoli chiodi nel mix ingerito e poi rigettato dai poveri animali.
Dieci giorni fa i primi due casi di avvelenamento. Il terzo cane è morto qualche giorno fa. Due avevano un padrone, l’altro era randagio.
Gli episodi hanno messo in allarme in particolare il Nucleo operativo Ente Tutela Animali Ambiente che denuncia con il referente provinciale Giancarlo Calvanese “l’aumento degli avvelenamenti di cani in quasi tutti i centri del Molise“. Fra l’altro per l’associazione animalista l’escalation di questi gravissimi fatti, fra l’altro – ricordiamo – che si tratta di reati puniti penalmente anche con l’arresto da quattro mesi a due anni, sono strettamente legati al randagismo e alla mancata attuazione del piano di prevenzione e contrasto al fenomeno previsto nel Piano operativo sanitario 2019-2021 e di competenza del governatore-commissario alla sanità Donato Toma. A tutto ciò si unisce l’assenza di un piano di sterilizzazione degli animali randagi.
“Riceviamo settimanalmente segnalazioni di cani avvelenati: è una strage. E la Regione ha bloccato da 11 mesi il piano di contrasto al randagismo mentre in Molise si registrano situazioni che ci allinea ai Paesi sottosviluppati”, insiste Calvanese.
Prima di Duronia probabilmente ricorderete la mattanza avvenuta a Busso: era lo scorso giugno, nel paese alle porte di Campobasso dieci cani sono stati avvelenati. In quel caso le forze dell’ordine hanno avviato anche le indagini per risalire al responsabile di tale riprovevole gesto.
A Duronia poi c’è una casualità sospetta: “Gli avvelenamenti sono avvenuti poco dopo la richiesta al Comune di far intervenire l’accalappiacani. Invece di portare i randagi in canile – l’ipotesi di Calvanese – si preferisce ucciderli?”.
Purtroppo la strage dei randagi non si limita ai cani: ci sono tante colonie feline uccise con il veleno, come segnala sempre a Primonumero il Nucleo Operativo Ente Tutela Animali Ambiente. “Di recente sono stati avvelenati gatti a Termoli e Campomarino”. Nemmeno i felini si salvano dalla mano dell’uomo e perdono la vita ingerendo esche avvelenate.
Oltre alla morte degli animali tra atroci sofferenze, tali casi di avvelenamento che denotano la civiltà o meno di una comunità, comportano dei rischi e dei costi anche per la stessa collettività. Rischi perché chiunque (soprattutto i più piccoli) potrebbe raccogliere e ingerire involontariamente le esche, costi perché le aree in cui vengono disseminati i bocconi avvelenati devono essere bonificate.
Infine, ricordiamo cosa fare quando ci si imbatte in un animale avvelenato: bisogna allertare i Carabinieri al numero di emergenza 112 e attendere il loro arrivo sul posto assieme al veterinario dell’Asrem.
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