La fine della mozzarella molisana

Ecatombe di stalle, 13 ‘colossi’ molisani del latte si fanno sentire: “Un disastro, anche la Puglia fa meglio”

Anche l'associazione 'Produttori Fior di latte molisano' ha espresso preoccupazione al primo tavolo convocato dall'assessore Nicola Cavaliere per affrontare la crisi della filiera. "Gli allevamenti vanno modernizzati. Altrimenti, a causa del deficit di latte, i caseifici avranno sempre più difficoltà a restare in questa regione". Coldiretti ribadisce: "Condanneremo alla chiusura altre decine e decine di imprese"

Se il latte viene pagato quattro soldi, le stalle molisane chiudono. Un’equazione perfetta ma molto pericolosa per l’economia regionale e per quei prodotti (mozzarelle, stracciate, formaggi) di eccellenza che contraddistinguono il made in Molise in Italia e nel mondo. Questo pericoloso effetto domino, innescato dall’aumento generalizzato dei costi che gli allevatori devono sostenere (dal prezzo delle spese energetiche al mangime) a fronte di un costo basso pagato per il latte, rischia insomma di coinvolgere i nostri caseifici.

Alcune aziende molisane per tenersi stretti gli allevatori (e quindi per avere materia prima di alta qualità) corrispondono un prezzo più elevato della media (circa 50 centesimi a litro), come vi abbiamo raccontato la settimana scorsa. 

Sono comprensibilmente preoccupati anche i tredici caseifici che si sono riuniti nell’associazione ‘Produttori Fior di latte molisano’ e che ieri hanno partecipato con un rappresentante al primo tavolo convocato dall’assessore Nicola Cavaliere per affrontare la crisi della filiera.

Quella dei ‘Produttori fior di latte molisano’, unica associazione di categoria della regione, unisce le principali aziende del settore dalla costa all’Alto Molise. Per citarne qualcuna: Del Giudice, Sassano, Tamburro, Di Pasquo, Campitello Matese, Boriati, La Fonte, ValMolise, Valleverde, Colaciello. Sono i caseifici più grandi, quelli che riescono ad esportare fuori regione e fuori dall’Italia i loro prodotti.

Senza troppi giri di parole lo definisce “un disastro per l’economia molisana” la dottoressa Alessia Boriati, presidente dell’associazione, contattata da Primonumero. Cita i dati del sito Clal.it, società di Modena che eroga servizi nel comparto agroalimentare: “Il trend è positivo se si guarda il quadro nazionale, quello molisano è negativo. Ma questo è un trend che va avanti da dieci anni”. E ora il settore è al collasso.

“Questa situazione va attenzionata – insiste – bisogna capire cosa sta succedendo agli allevatori, se c’è un problema di cambio generazionale o un problema strutturale”. Anche perchè, osserva, “questo è un territorio particolarmente vocato all’agricoltura e all’allevamento” e “il settore primario va assolutamente favorito, bisogna capire come modernizzare gli allevamenti”. La dottoressa Boriati fa un paragone con altre regioni: “In Puglia ad esempio hanno aumentato le produzioni lattifere”. “Purtroppo – aggiunge – questo è un problema molisano. E i caseifici, con il deficit di latte, avranno sempre più difficoltà a restare in questa regione”. Quindi, per il numero uno dell’associazione ‘Produttori fior di latte molisano’, “bisogna tutelare l’intera filiera, dal pascolo fino alla commercializzazione”

Anche per la Coldiretti senza interventi a sostegno dei produttori di latte e dell’intera filiera si rischia di bruciare un comparto essenziale. “Di questo passo condanneremo alla chiusura altre decine e decine di aziende, causando all’intera regione un danno socio-economico irreversibile fatto di impoverimento occupazionale e abbandono dei territori”, evidenzia il direttore Aniello Ascolese dopo il summit nella sede dell’Assessorato all’Agricoltura.

“Non è più possibile – dice ancora – che gli allevatori continuino a lavorare sotto i costi di produzione. I prezzi delle materie prime hanno subito una fortissima impennata ma di converso il prezzo del latte è fermo da anni”.

Al tavolo convocato dall’assessore Nicola Cavaliere erano presenti anche l’A.Pro.Latte (Associazione Produttori Latte del Molise), rappresentata da Michele Sisto, la Cia Molise, con direttore Donato Campolieti, la Confcommercio, con il presidente Paolo Spina ed il direttore Irene Tartaglia, ma anche la rappresentanza di Legacoop, Cna.

“E’ un incontro positivo, nel quale sono emersi diversi spunti interessanti”, precisa l’assessore Cavaliere. A breve sarà convocato un nuovo summit, aperto anche ai caseari per “trovare soluzioni concrete e nell’interesse di tutti”.

La Coldiretti va dritta al punto: l’obiettivo deve essere “un accordo che consenta agli allevatori di poter continuare a produrre al giusto prezzo, scongiurando il pericolo di chiusura di altre stalle”. Nell’ultimo mese ne hanno chiuse a decine: 70 in 40 giorni, secondo una stima del titolare del caseificio Pallotta.

(foto sito Caseificio Boriati)

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