Attesa per la circolare

Dad e quarantena, si cambia: regole diverse per i non vaccinati, tutti a casa con 3 positivi in classe. Entro Natale anti-Covid per i bambini

Diverse classi già in quarantena per la presenza di bambini o ragazzi positivi al Coronavirus. A breve cambiano le regole anche se la circolare ministeriale non è stata ancora inoltrata negli istituti della regione. Le nuove misure sono pensate per ridurre al minimo la didattica a distanza. Sotto l'albero di Natale i vaccini per la fascia 5-11 anni fino a questo momento esclusa dalla campagna vaccinale.

Quarantena per tutti con tre positivi in classe: è questa la novità più rilevante del nuovo documento, redatto dall’Istituto Superiore di Sanità e dai Ministeri di Salute e Istruzione in merito alla gestione dei contagi a scuola.

Altre regole in arrivo, quindi, con lo stop delle lezioni solo se ci sono tre casi.

La circolare, già anticipata dagli organi di informazione, non è ancora stata inoltrata negli istituti. E quindi i dirigenti applicano ancora il vecchio protocollo come riferisce, per esempio, la preside Anna Gloria Carlini a Primonumero.

Fabio del sordo e Anna Gloria Carlini

Alla Montini, una delle scuole più popolose di Campobasso, ci sono attualmente due classi in isolamento fiduciario per due distinti casi positivi accertati: uno in una classe elementare, un altro alle medie.

Situazione analoga alla San Giovanni Bosco di Isernia dove sono più di dieci i bambini contagiati dal Sars-CoV-2.

giuseppe posillico preside

Il dirigente scolastico, Giuseppe Posillico, ha stoppato le lezioni in due quinte elementari e disposto la dad anche per fratellini e sorelline che frequentano la stessa scuola anche se in classi diverse.

“L’Asrem – ci racconta il preside – si è tempestivamente attivata per il tracciamento dei contatti coi positivi e sta già iniziando a chiamare i bambini per il tampone molecolare che, presumo, farà salire ulteriormente il numero di contagiati. La situazione, però, è sotto controllo e bisogna solo fare più attenzione”.

Il 4 novembre il dirigente dello storico istituto di corso Garibaldi che comprende infanzia, primaria e secondaria di primo grado, ha anche scritto una breve lettera agli insegnanti, al personale Ata, a bambini e genitori invitando tutti “a una maggiore osservanza delle misure e dei regolamenti definiti a garanzia della salute e della sicurezza degli alunni, del personale e delle famiglie. Abbiamo superato mesi difficili – leggiamo nella sua missiva – condividendo scelte e strategie. È il momento di affrontare una nuova sfida con spirito di solidarietà e di collaborazione”.

Anche a Isernia per ora si seguono le regole del vecchio protocollo “visto che qui non è arrivato ancora nulla dal ministero dell’Istruzione”. Ma è questione di giorni, se non di ore, la pubblicazione delle indicazioni per gestire dad e quarantena.

Tutto al fine di favorire il più possibile le lezioni in presenza evitando i danni (sia sociali che scolastici) già fatti dall’assenza di bambini e ragazzi dalle scuole negli ultimi due anni.

La revisione delle regole ribadisce che un caso singolo di positivo non fa scattare automaticamente la quarantena se il resto dei compagni sono negativi. Con due casi la quarantena scatta ma solo per i non vaccinati o non vaccinabili (anche se il loro test risultasse negativo resteranno a casa 10 giorni). Con tre tutti a casa in dad.

Differenziare vaccinati e non vaccinati è più che mai utile alla campagna vaccinale per darle quell’ulteriore spinta che sta purtroppo venendo meno.

In Molise, per esempio, si sono già vaccinati circa 15mila bambini/ragazzi tra i 12 e i 19 anni a fronte di oltre 20mila vaccinabili. La giovanissima popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo secondo i dati nazionali (che si scostano leggermente dai dati regionali dell’Asrem) è intorno al 74 per cento.

E’ notizia di ieri il nuovo piano del governo italiano per immunizzare la fascia di età compresa tra 5 e 11 anni al momento esclusa dalla campagna vaccinale. A tale proposito il presidente del Consiglio superiore di sanità nonché coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, in una conferenza stampa col ministro della Salute Roberto Speranza, ha detto, qualche ora fa, proprio a proposito di questo ampliamento della vaccinazione ad altre categorie di popolazione, che “uno dei verdetti più attesi è anche quello di dicembre quando Ema (l’agenzia europea del farmaco) potrà dare il via libera alle vaccinazioni per la fascia dai 5 agli 11 anni”.

Fondamentale sarà il ruolo dei pediatri per informare le famiglie e i più scettici sulla sicurezza del preparato (Cominarty della casa farmaceutica Pfizer ha già ricevuto l’autorizzazione in questi giorni per i bambini dai 5 agli 11 anni negli Stati Uniti) e sulla necessità di immunizzare anche i più piccini per evitare quella recrudescenza dell’infezione che anche in Italia si sta verificando sebbene l’Italia stia andando meglio del resto d’Europa.

Un punto critico e per ora non commentato dai presidi intervistati riguarda la loro responsabilità. Il nuovo protocollo stabilisce che se la Asl non può intervenire “il dirigente è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a sospendere temporaneamente le attività didattiche in presenza” e a dover individuare i possibili contatti scolastici del caso positivo e a prescrivere le misure, seguendo le indicazioni contenute nel documento.

I destinatari sono gli insegnanti e gli studenti che sono stati a contatto con il caso confermato 48 ore prima dei sintomi o dell’esecuzione del test (se il caso è asintomatico). Ma sarà sempre la Asrem ad avere l’ultima parola.

Cambia qualcosa anche per i tamponi (di qualunque tipo, che sia rapido o molecolare) che vanno fatti subito appena c’è un caso positivo e ripetuti dopo cinque giorni.

Infine, per la scuola materna (3-5 anni), poiché i bambini non possono essere vaccinati (e non lo saranno neppure a breve termine) se fanno parte della classe del caso positivo (che sia alunno o insegnante) dopo il primo tampone positivo vanno in quarantena 10 giorni. E poi ripeteranno il test dopo 10 giorni.

“Per educatori, insegnanti, operatori scolastici che hanno avuto contatto nella sezione con un bambino positivo – questo leggiamo nella anticipazioni del Sole 24 ore – è prevista la quarantena a due velocità: sette giorni se vaccinati, dieci se non vaccinati. In tutti e due i casi con test di uscita negativo. La valutazione del singolo caso è in carico al Ddp (dipartimento di prevenzione, ndr). Non c’è nessun provvedimento automatico, a meno di diverse valutazioni derivanti da indagine epidemiologica. Se ci sono bambini che hanno svolto attività di intersezione con la sezione del bimbo positivo saranno effettuate specifiche valutazioni”.

 

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