Il giudizio della corte dei conti

Conti della Regione in rosso: come se ogni molisano avesse 1.600 euro di debiti. E la sanità peggiora

Giudizio negativo da parte dei giudici contabili sul rendiconto 2020 della Regione Molise nell'udienza pubblica di parificazione che si è svolta questa mattina eccezionalmente all'ex Gil di Campobasso. Sanità, trasporto pubblico ("serve una riforma urgente"), consulenze e società partecipate i punti più critici. La Corte dei Conti 'promuove' il bilancio ma invia gli atti all'Anticorruzione e chiede l'intervento della Corte costituzionale sulla legge relativa all'Area quadri

Alla fine di una lunghissima udienza, svolta eccezionalmente all’ex Gil di Campobasso, la Corte dei Conti decide di non bocciare il rendiconto 2020. Insomma, la parifica (come si dice con un termine tecnico per indicare la verifica degli equilibri di bilancio) c’è, ma la Regione Molise dovrà sostenere gli ‘esami di riparazione’, ossia dovrà risolvere la ‘sfilza’ di criticità messe in luce dalla presidente Lucilla Valente.

Il numero uno della Sezione regionale di controllo per il Molise, assieme ai magistrati Domenico Cerqua e Ruben D’Addio e al procuratore generale Salvatore Nicolella, ha espresso un giudizio molto negativo sui conti dell’ente guidato dal governatore Donato Toma. Di certo il professore non è il primo presidente ‘tirato per le orecchie’ dalla Corte dei Conti, ma è quello che dovrà rispondere all’Anticorruzione e alla Corte Costituzionale per una serie di atti considerati di dubbia legittimità dai giudici.

Nel 2020, il primo anno della pandemia (anche questo elemento non trascurabile), la Regione Molise ha maturato un disavanzo di 493 milioni di euro. Sulla testa di ogni molisano pende un debito di 1.600 euro. Per comprenderne meglio la portata basta fare un raffronto con la Basilicata e con la Calabria: nel primo caso, per una regione spesso accostata alla nostra, il disavanzo per ogni cittadino è di 96 euro (“oltre 17 volte inferiore”), mentre è di 43 euro per ogni calabrese. Eppure sono aumentate le entrate nelle casse di palazzo Vitale (+6,11%) rispetto allo scorso anno.

Purtroppo i molisani non hanno nemmeno la consolazione di poter contare su servizi di qualità: a picco i livelli di sanità (o meglio i Lea, livelli essenziali di assistenza), per i magistrati contabili la Regione è inadempiente e si registra “un netto peggioramento rispetto al 2018”. Male anche il trasporto pubblico, per il quale “è necessaria una riforma urgente”. La Corte dei Conti rileva criticità e mancata trasparenza sulle società partecipate e sul personale dell’ente di via Genova. 

SANITA’. La spesa sanitaria è aumentata anche “per effetto della necessità di fronteggiare l’improvvisa emergenza pandemica” e copre il 70% del bilancio regionale. Per le spese sanitarie sono stati impegnati 888 milioni di euro. La Corte dei conti mette in luce anche “le rilevanti criticità nell’attuazione del Piano di rientro” nonostante un percorso avviato nel 2007. I magistrati si soffermano anche sui debiti Asrem, frutto del contezioso nato dopo la sospensione dei contributi previdenziali e assistenziali dopo il terremoto. Spia rossa anche per i rapporti con i privati accreditati: “Nel 2020 si confermano le gravi criticità” per i finanziamenti erogati ai privati accreditati. Viene rilevato, come accade da anni, “il costante superamento dei limiti di spesa”.

TRASPORTO PUBBLICO. Contenziosi con le ditte per il recupero delle sovracompensazioni (ossia le compensazioni erogate alle ditte senza tener conto delle detrazioni dei ricavi tariffari e degli obblighi si servizio) e la mancata procedura di affidamento ad evidenza pubblica del servizio pesano come zavorre: l’ente di via Genova ha già perso alcuni ricorsi. Per i magistrati la riforma del trasporto pubblico locale regionale “appare particolarmente urgente”.

LE SANZIONI DELL’ANAC. La Regione è inadempiente su trasparenza e anticorruzione, oltre ad essere stata oggetto di sanzioni da parte dell’Anac perché non ha adottato l’apposito piano per il triennio 2018-2020. Né si è dotata del Nucleo interno di valutazione dei dirigenti. Altro problema: la direzione dell’Avvocatura regionale è affidata a un dirigente nemmeno iscritto all’albo forense. Il giudizio negativo è più esteso al “costante sforamento dei termini di pagamento” e sui controlli interni (“confusi e frastagliati”). Dubbi poi sul trasferimento finanziario disposto a favore di una società del comparto montagna per “abuso del diritto contabile“.

IL PERSONALE. Meno dipendenti a tempo indeterminato (-35 unità), ma più co.co.co. attivati nonostante i divieti della legge. E soprattutto la Corte dei Conti rileva “fondati dubbi di costituzionalità sulla legge regionale che disciplina l’Area quadri” che vìola tre articoli della Carta costituzionale e provoca un aumento della spesa per il personale. Non è possibile invece conoscere gli incarichi di consulenza: la Regione Molise non ha fornito nemmeno il dato sull’ammontare delle spese per pubbliche relazioni, convegni e rappresentanza.

LE SOCIETA’ PARTECIPATE. Restano il tallone d’Achille della Regione Molise: “Perdurano le criticità nelle procedure di dimissione che non sono state condotte o ultimate nel rispetto della tempistica dichiarata”. I giudici stigmatizzano la carenza di informazioni, la mancata pubblicazione degli bilanci di alcune partecipate nell’apposita sezione (‘Amministrazione trasparente’) e di una serie di atti come quelli relativi al personale. Critiche nei confronti di FinMolise spa, in cui c’è stato un aumento del costo del personale. Mentre Sviluppo Italia e Molise Dati non hanno nemmeno pubblicato gli atti sui costi complessivi del personale. La Corte dei Conti segnala carenze nella vigilanza e nei controlli della Regione sulle società e sui dipendenti, oltre a censurare l’operazione di fusione del Consorzio Campitello Matese e Korai srl in Funivie del Molise spa.

LE RICHIESTE DEL PROCURATORE. Il procuratore Nicolella solleva il problema della costituzionalità di alcune leggi regionali, la verifica delle spese per il personale e la rendicontazione delle società partecipate (soprattutto quelle del settore montagna), di trasmettere gli atti all’Autorità nazionale anticorruzione e l’adeguamento dei principi di corretta gestione della spesa sanitaria per l’extra budget. Sul trasporto invece il procuratore annota la mancanza di adeguate risorse economiche a copertura del contratto di servizio con Trenitalia.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA. Dopo le relazioni dei magistrati, l’intervento del governatore Donato Toma il quale, ad esempio, ricorda i fondi stanziati per l’emergenza covid a favore delle famiglie.

Infine, la lettura del giudizio finale da parte del presidente Lucilla Valente che sottolinea tutti i ‘problemi’ del rendiconto 2020 e invitando la Regione ad “adottare misure correttive per porre rimedio alle criticità evidenziate”.

leggi anche
Giudizio parifica Regione Molise
La polemica
Corte dei Conti boccia la Regione, senatore Ortis: “Donato Toma ha fallito”
commenta