La frana sulla provinciale 21

Castelpizzuto, la bretella è pronta ma non apre. Il paese rischia un lungo isolamento

Da quasi venti giorni la vita nel piccolo comune è stata stravolta da uno smottamento che ha disgregato la provinciale 21. Lunedì il nuovo tavolo tecnico in Prefettura, mentre va avanti l'inchiesta della Procura di Isernia che sta accertando se la frana sia in parte addebitabile ai lavori di ampliamento di un'area che fa parte dello stabilimento della Castellina. Una decina gli indagati, fra cui tecnici del Comune e della Regione che avrebbero autorizzato i lavori.

Il ritorno alla normalità tarda. Nemmeno la bretella che bypassa la frana che ha ‘disgregato’ la provinciale 21 è utilizzabile: servirebbe a collegare Castelpizzuto che è isolato da quasi venti giorni. L’ordinanza di apertura non è stata firmata. Il sindaco Carla Caranci, a cui spetta l’incombenza, non si fida. Non lo fa non per un capriccio: ha paura che la via realizzata dalla Provincia di Isernia metta a repentaglio la sicurezza dei suoi concittadini e di tutti coloro che vi transitano con auto private.

Ci sono due problemi sulla bretella: un fondo stradale composto da terriccio e sassolini che in caso di pioggia potrebbe trasformarsi in una pericolosa pista di melma (solo la parte di competenza del Comune di Castelpizzuto è asfaltata, ndr) e un tratto che presenta una pendenza del 18%. “In caso di neve o ghiaccio sarebbe molto pericoloso percorrere questa strada”, ribadisce il sindaco del piccolo borgo ‘arrampicato’ sul Matese e che si trova a circa 900 metri di altitudine.

Ma se la bretella è rimasta chiusa in questi giorni di maltempo, non è escluso che il primo cittadino cambi idea nelle prossime ore: domani e domenica 21 novembre è previsto un miglioramento della situazione meteorologica, la pioggia dovrebbe concedere una tregua.

Invece lunedì 22 novembre il nuovo tavolo tecnico convocato in Prefettura dovrebbe consentire di chiarire perchè il cronoprogramma delineato nove giorni fa si è inceppato: l’apertura del bypass era il primo passo da compiere. Non se n’è fatto più nulla: la soluzione-tampone decisa per far uscire gli abitanti dall’isolamento è saltata perchè per il sindaco non ci sono le condizioni di sicurezza per il transito delle auto private. Sulla provinciale 21 possono passare attualmente solo i mezzi di soccorso. In qualche caso, riescono a percorrere la via i mezzi che riforniscono le aziende agricole e zootecniche di Castelpizzuto.

Castelpizzuto non sarà evacuato: verrà riaperta la bretella per bypassare la frana

 

Per il capo del Municipio pizzutese, bisognerebbe accelerare piuttosto “con le opere di contenimento del fronte franoso, per evitare l’ulteriore scivolamento a valle”. Nei giorni scorsi a Castelpizzuto c’è stato un sopralluogo dei tecnici dell’Università di Firenze ‘arruolati’ dalla Protezione civile nazionale: loro si dovrebbe occupare di questa operazione.

“D’inverno la bretella non può essere utilizzabile. Per il normale transito veicolare occorrono le opere provvisorie, cioè stabilizzare la frana con dei gabbioni a valle, e il monitoraggio per passare sulla provinciale 21 in attesa delle opere definitive, ossia il progetto della Provincia di Isernia e finanziato dalla Regione Molise”, spiega la Caranci.

Progetto di cui si è parlato tre giorni fa in Consiglio regionale, quando in Aula il governatore Toma ha chiesto all’amministrazione provinciale pentra di accelerare perchè i finanziamenti regionali per realizzare l’infrastruttura ci sono. In quell’occasione, lo stesso Consiglio regionale aveva approvato una mozione di Aida Romagnuolo per impegnare il capo della Giunta regionale ad “intervenire con celerità affinché il comune di Castelpizzuto esca dall’isolamento con il ripristino dell’area interessata dalla frana, rendendo percorribile, nell’immediato, la bretella di collegamento realizzata in modo da risolvere la gravissima emergenza sanitaria e lo stato di disagio a cui sono sottoposti tutti i cittadini”.

In questa situazione emergenziale c’è un’inchiesta della Procura di Isernia che finora ha portato all’iscrizione di dieci persone (tra tecnici comunali e regionali) sul registro degli indagati. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro sui lavori di sbancamento del terreno effettuati per ampliare un’area che fa parte della Castellina, l’azienda che imbottiglia l’acqua di Castelpizzuto nonostante un pronunciamento del Tar Molise abbia sancito che le risorse idriche sono pubbliche. Ma questa è un’altra storia. Ora la Procura sta cercando di capire chi ha autorizzato i lavori di ampliamento dello stabilimento e di sbancamento dell’area sottostante la provinciale 21. Ossia proprio la strada che è franata.

In questa inchiesta “il Comune è parte offesa”, sottolinea la Caranci. Che ricorda pure che “la responsabilità penale è personale”.

Intanto ai dirigenti regionali e comunali, riporta oggi Primopiano, la Procura contesta che “non avrebbero svolto l’istruttoria sul rischio idrogeologico immanente” nell’area interessata dai lavori. Non la pensa così la società secondo cui l’iter era stato autorizzato da tutti.

Fino a quando, agli inizi di novembre, la strada non è venuta giù assieme alla frana che ha iniziato a ‘muoversi’ dallo scorso maggio.

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