Il laboratorio

Casacalenda, gli studenti con i volontari di Be Free: insieme per conoscere la rete antiviolenza

L’Istituto Omnicomprensivo di Casacalenda ha ospitato ieri, mercoledì 24 novembre, le operatrici del Centro Antiviolenza Regionale Be Free Molise, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.

Le classi seconde dell’indirizzo di Scienze Umane e del Linguistico hanno partecipato a un laboratorio, ideato dal centro antiviolenza e sperimentato già in vari istituti scolastici del territorio molisano, intitolato “Relazioni senza oppressione”.  Be Free ha voluto far conoscere agli alunni, il concetto di violenza di genere ma soprattutto quello di rete. La rete è quel sistema di organizzazioni, presenti su tutto il territorio nazionale, capaci di dare sostegno, riparo ed occasione di rivincita alle donne che hanno subito in tutte le possibili declinazioni, forme di violenza . La rete è anche un sistema di relazioni umane che si costruisce con il dialogo, la capacità e volontà di comunicazione da parte delle vittime e da parte di chi opera in questo settore. La rete è conoscenza ed elaborazione comune di strategie di solidarietà e reazione.

Giornata contro la violenza casacalenda

I ragazzi sono stati parte attiva del laboratorio, fornendo risposte spontanee ed elaborando nitidamente i concetti oggetto di discussione, semplicemente passando tra di loro un filo di lana, tenendolo stretto, dopo aver fatto una semplice presentazione ed esplicitando quanto conoscono dell’argomento. Del tutto liberi di esprimersi, hanno costruito una tela meravigliosa di dialogo, materialmente visibile nei fili colorati tirati e tessuti tra le loro stesse mani. Un’esperienza profonda, quella del laboratorio, lontana dagli stereotipi anche di certa simbologia e strumentalizzazione del concetto di violenza di genere. I veri protagonisti sono stati gli alunni che hanno dipanato il filo rosso dei rapporti e del dialogo, catturati dalla bellezza e dalla potenza che può avere la parola.

Il laboratorio si è animato di momenti emozionanti e di rara profondità: non è mancata la poesia, l’intimità e qualche lacrima. “La cosa più bella che rimane di questa esperienza – spiegano i docenti che hanno partecipato – è un’idea di speranza, di “luce” e rinascita, parole che sono ricorse spesso sulle bocche entusiaste dei ragazzi e che hanno sopraffatto, con la loro forza, l’immagine truculenta della violenza, dei lividi, del sangue. Concetti e valori, quelli rimasti nel cuore dei partecipanti e delle operatrici stesse, che nessuno dovrebbe dimenticare e a cui tutte le donne hanno diritto di aspirare anche quando hanno incontrato uomini che la “luce” gliel’hanno spenta…per poco però…”

FINO A QUANDO ABUSERETE

Fino a quando abuserete,

omini stolti, della gentil

creatura che è la donna?

Il nostro Signore non creò ella

per esser tormentata,

per esser maltrattata,

per esser minacciata,

per esser sfruttata

da un uomo che verso di lei

altro non prova

che pallida indifferenza

Alessandro Di Franco

 

 

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