Settore in allarme

Bonus ristrutturazioni, addio sconto in fattura e cessione del credito. Edili infuriati: “Governo folle”

Le agevolazioni resterebbero solo per il Superbonus che sarà comunque depotenziato. L'Ance-Acem attacca l'Esecutivo e chiede modifiche in Parlamento: "A rischio la ripresa"

Via lo sconto in fattura e la cessione del credito per tutti i lavori di ristrutturazione, escluso il Superbonus 110% che viene nettamente depotenziato. È la proposta contenuta nella Manovra del Governo Draghi e ora al vaglio del Parlamento che sta mettendo in allarme gli imprenditori edili e i potenziali clienti che si vedono togliere uno dei maggiori incentivi a effettuare dei lavori per rendere la propria casa energeticamente più efficiente e più sicura, oltre che più bella.

Sembrano confermate le modifiche al Superbonus annunciate alla presentazione della Legge di Bilancio. In pratica per tutto il 2022 il 110% resterà in vigore per tutti gli edifici, quindi anche villette e simili, e non solo condomini e palazzi Iacp. Poi però entrerà in vigore un decalage del beneficio, cioè la detrazione rimane ma cala di percentuale: dal 70% nel 2023 e al 65% nel 2024.

Per le case unifamiliari invece rimarrà la detrazione al 110% fino al 30 giugno 2022, poi però lo stesso sarà valido fino al 30 giugno 2022 solo se il proprietario ha un’Isee inferiore a 25.000 euro, oppure se ha già fatto entro lo scorso 30 settembre una Cila (la comunicazione di inizio lavori asseverata) o le pratiche per demolizione con ricostruzione.

Un aspetto che trova ora l’opposizione dell’Ance Molise, l’associazione degli edili. L’associazione si dichiara “contraria ad una proroga del Superbonus solo per i condomìni e Iacp ed alla previsione di un limite Isee di 25.000 euro per i privati, in quanto i possessori di villette difficilmente hanno un Isee inferiore a detto valore”.

Per questo l’Acem-Ance Molise, “stigmatizzando la prassi di disporre le proroghe sistematicamente all’ultimo minuto, ha chiesto l’impegno dei Parlamentari per un prolungamento a tutto il 2023 oltre che del Superbonus 110% anche del bonus facciate e degli altri incentivi, senza limitazioni e a beneficio di tutti, evidenziando come diversamente si rischia di vanificare i sicuri effetti positivi di queste misure e di bloccare lo sviluppo”.

A preoccupare ci sono infatti le possibili modifiche per gli altri bonus, che rischiano seriamente di frenare i cantieri. Se dovesse passare il testo attualmente in Parlamento, per gli altri bonus legati alla casa (50% ristrutturazioni interne ad esempio) sarà possibile recuperare una parte delle spese solo tramite la detrazione fiscale sulla dichiarazione dei redditi e non più tramite la cessione del credito d’imposta alle Poste o in banca oppure con lo sconto in fattura.

Modifiche che entrerebbero in vigore dal 2022 e quindi chi intende sfruttare queste agevolazioni alternative alla detrazione fiscale e intende fare dei lavori di ristrutturazione dovrà concludere i pagamenti entro la fine del 2021.

Inoltre per quanto concerne il bonus facciate, dal 2022 si passerà dal 90% al 60%. Dopo questa scadenza resterà valido dal 2023 il bonus ristrutturazioni al 50% oppure il 65% ma compreso del cosiddetto ”cappotto energetico”.

Altra modifica all’orizzonte per il bonus mobili che si potrà sfruttare solo se l’immobile per cui si acquistano i mobili è interessato da interventi di ristrutturazione. Tuttavia lo sconto va a calare: se finora la detrazione era al 50% fino a 16.000 euro di spesa, dall’anno prossimo scenderà a un massimo di 5.000 euro.

Modifiche che non erano state preventivate e che come detto stanno allarmando il settore. Dura la presa di posizione di Ance-Acem che, con una nota a firma del Presidente Corrado Di Niro, si è rivolta questa mattina ai Parlamentari molisani lamentando come “le notizie altalenanti di questi giorni sul Superbonus, sul bonus facciate e sugli altri incentivi, stiano gettando nell’incertezza i proprietari e i privati cittadini che intendano avvalersi delle misure, impossibilitati a programmare le proprie spese ed i propri investimenti con ovvie ripercussioni sulle imprese chiamate a realizzare gli interventi”.

corrado di niro presidente acem

“Il Governo si sta comportando in maniera folle – dichiara il Presidente Corrado Di Niro – creando disinformazione, tenendo tutti col fiato sospeso fino all’ultimo e in questo modo sta mettendo i cittadini e le imprese nella condizione di non poter programmare gli investimenti e le attività e questo rischia di vanificare i benefici delle varie misure e di bloccare lo sviluppo proprio nel momento in cui comincia ad intravedersi una ripresa. Non ha senso avviare degli strumenti per il rilancio del settore edile e durante la fase di ascesa bloccarli”.

leggi anche
edilizia cantieri superbonus ingegneri architetti
Edilizia in ripresa
Superbonus e incentivi prorogati, accolte le richieste. Reddito di Cittadinanza “corretto” per non ostacolare mercato del lavoro
Cantiere edilizia
Focus ristrutturazioni
Ripresa e superbonus 110%, l’edilizia corre ma i prezzi schizzano alle stelle. Mancano materie prime e lavoratori
Cantiere edilizia Campobasso
Ancora modifiche
Bonus edilizi, cambia la cessione del credito: “Panico fra imprese e clienti, si rischia di bloccare tutto”
commenta