Il Partito Democratico torna ad accusare il sindaco Roberti dopo la bocciatura da parte del Tar al ricorso presentato dal primo cittadino di Termoli e da altri amministratori in qualità di privati cittadini contro gli accordi di confine che di fatto dimezzano il servizio di Emodinamica dell’ospedale San Timoteo. La decisione è stata assunta ieri dal Tar e segna una prima sconfitta per i ricorrenti, sebbene la partita vera, quella sul Piano operativo sanitario, si debba ancora giocare.
“Chiariamo subito una cosa: se il Tar avesse dato ragione al ricorso proposto da Francesco Roberti i primi ad essere contenti saremmo stati noi, che stiamo investendo tutte le nostre energie per difendere la sanità molisana e l’ospedale San Timoteo.
Purtroppo – scrivono gli esponenti dem – ora è evidente a tutti che il ricorso proposto, a titolo personale, da Francesco Roberti non è stato mosso contro il Programma Operativo del suo compagno di partito/presidente/commissario Donato Toma, ma solo contro gli accordi di confine che di fatto tolgono emodinamica a Termoli, con buona pace di chi è colpito da patologie cardiache tempo dipendenti, degli infartuati, per farla semplice. Come sempre, la questione non è di poco conto”.
Per il Partito Democratico Roberti ha sbagliato su tutta la linea. “C’è il primo cittadino del secondo comune della regione che in barba al mandato ricevuto ha ritenuto di intervenire contro la chiusura del reparto di emodinamica a titolo personale. Se si vergogna di essere il Sindaco di Termoli, lo dica pure; se no, avrebbe dovuto fare come i suoi colleghi di Isernia, Larino e Guglionesi che hanno fatto ricorso in forza del mandato politico, come rappresentanti dei cittadini e a difesa dei territori che li hanno espressi. E non ci passi la storiella che non voleva pesare sulle casse del Comune in caso di soccombenza. Bastava rinunciare a qualche indennità o a qualcuna di quelle commissioni che pesano, queste sì, sulle nostre tasche.
Oppure sapeva già che il ricorso al Tar era a perdere, proprio per la sua contingenza, perché troppo limitato nel tempo e nell’efficacia, ma ha scelto di lanciarsi in un’avventura solo strumentale, trascinando cinicamente nella sconfitta cittadini e amministratori. Insomma, contrariamente a quanto strombazzato in consiglio e in altre occasioni, ora Roberti non può più mentire: non aveva nessuna intenzione di impugnare il Pos nella sua interezza, come hanno fatto gli altri sindaci.
Infatti ha impugnato solo l’atto amministrativo dell’Asrem che sospendeva la funzionalità dell’emodinamica del San Timoteo e solo la parte del Pos che eliminava emodinamica e prevedeva per questo servizio un accordo di confine con la vicina Vasto. Lo ha scritto il Tar nero su bianco.
Francesco Roberti deve semplicemente ammettere che non vuole mettersi contro Donato Toma, che non vuole presentare ricorso contro lo scellerato Pos e non intende opporsi allo smantellamento dei reparti e alla chiusura dell’ospedale di Termoli. Tutto qui. Dica la verità ai suoi concittadini, Sindaco. I termolesi non meritano di essere presi in giro, non sono mica fessi. Lei invece ‘australiano’ lo è, e senza ‘quasi’”.
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