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Arriva l’assegno unico: fino a 175 euro per ogni figlio a carico. In Molise ne beneficeranno 43mila famiglie

Si semplifica la vita delle famiglie italiane e molisane: dal 1 gennaio spariscono bonus e detrazioni in favore di una misura unica che varia in base al valoro Isee, ma anche al numero di figli a carico, alla presenza di disabili e al lavoro dei genitori. E per i percettori di reddito di cittadinanza il riconoscimento è automatico.

Si chiama assegno unico universale ed è la nuova misura economica a sostegno delle famiglie che prenderà il posto di tutti quegli aiuti, dai bonus alle detrazioni, dati fino a oggi a chi ha messo al mondo dei figli.

Lo schema base contenuto nella bozza del decreto attuativo e che oggi ha ottenuto il via libera in Consiglio dei ministri, prevede un assegno mensile per ciascun figlio a carico fino a 175 euro per chi ha un Isee fino a 15 mila euro. Assegno che scende a 85 euro per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni.

Più l’Isee sarà alto minore sarà l’importo dell’assegno unico universale riconosciuto. Prende assegno pieno chi ha Isee fino a 15mila euro, oltre i 15mila euro l’assegno cala progressivamente fino a un minimo di 50 euro (25 per i maggiorenni) per Isee oltre 40mila euro o per chi non presenta l’Indicatore della situazione economica equivalente utile a a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie.

Sono migliaia le famiglie molisane che ne beneficeranno. Secondo l’ultimo censimento Istat al 31 dicembre 2018 risultano residenti in Molise 130.959 famiglie. Il 33,3 per cento è composta da una coppia con un figlio (il Molise, lo abbiamo detto tante volte, è sempre più per il figlio unico), quindi sono all’incirca 43mila i potenziali nuclei interessati. Di questi bisognerebbe vedere quanti hanno effettivamente a carico bambini e ragazzi fino a 21 anni.

La legge Delega 46/2021 che ha istituito questa nuova misura dovrebbe diventare operativa dal 1° gennaio 2022 e varrà dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di ogni figlio fiscalmente a carico.

Non ci saranno più il premio alla nascita, il bonus bebè e neppure le detrazioni Irpef sui figli a carico. Spariranno gli assegni al nucleo per figli minori, gli assegni per le famiglie numerose e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti.

Insomma sarà una bella semplificazione per le famiglie italiane che godranno anche di maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, in base al reddito percepito e al lavoro di entrambi i genitori.

Le domanda andranno presentate all’Inps l’anno prossime e l’assegno dovrebbe comparire in busta paga da marzo 2022.

L’assegno andrà al genitore che fa la domanda o “a richiesta anche successiva, in pari misura” tra i genitori. In caso di affidamento esclusivo “l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato”. La domanda può essere presentata anche dai figli, una volta diventati maggiorenni, che possono “richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”.

Se un figlio maggiorenne vorrà vedersi riconosciuto l’assegno (gli spetta fino a 21 anni) dovrà darsi da fare frequentando un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, svolgendo un tirocinio o anche avendo un lavoro con reddito inferiore a 8 mila euro annui. Lo avrà anche se è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro nei centri per l’impiego o in caso frequenti il servizio civile.

Con l’assegno unico saranno avvantaggiate le famiglie numerose: dal terzo figlio in poi è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro per figlio in base all’Isee, dal quarto figlio ci sarà una maggiorazione forfettaria da 100 euro al mese.

Altra maggiorazione andrà nell’assegno di quei genitori che lavorano (30 euro al mese se entrambi occupati). Incluse nella misura anche le giovani madri (under 21) alle quali spetterà un assegno di 20 euro più consistente e in questo caso indipendentemente dall’Isee.

Discorso diverso per chi ha un Isee da almeno 40 mila euro l’anno: in quel caso riceveranno 50 euro al mese per figlio.

E per gli stranieri? Spetta anche a loro ma devono essere residenti in Italia da almeno due anni (anche non continuativi), pagare qui da noi le tasse, avere un domicilio, un lavoro (a tempo indeterminato o determinato di durata almeno semestrale) e naturalmente avere il permesso di soggiorno.

Riceveranno l’assegno unico “senza limiti di età” le famiglie con figli disabili. Il livello di gravità della loro malattia inciderà anche sulla maggiorazione e oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee.

Sarà automaticamente riconosciuto l’assegno ai percettori di Reddito di cittadinanza che non dovranno neppure fare domanda giacché sarà l’Inps a corrisponderglielo d’ufficio.

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