La rimonta delle forme virali

Tosse, febbre, raffreddore: boom di contagi per virus respiratori tra bambini e neonati, ma non è Covid. Pediatria soffre

I virus che c'erano prima della Covid-19 stanno riconquistando il terreno perduto. Preoccupa l'impennata di casi di bambini e neonati con infezioni respiratorie che stanno mettendo a dura prova ambulatori pediatrici e reparti ospedalieri. A Campobasso solo due i posti letto "perché dovevano far posto ai malati Covid e non li hanno più ripristinati" come riferisce il segretario della Federazione dei pediatri del Molise. E all'ultimo concorso per sette specialisti a tempo indeterminato ha risposto una sola dottoressa. "Non mi sorprende visto che non li pagano neppure"

La scuola è ripartita da poche settimane. E già ci sono intere classi decimate per la circolazione di alcuni virus respiratori che stanno ingolfando gli ambulatori pediatrici e, nei casi più seri, anche i reparti di Pediatria di Campobasso, Termoli e Isernia.

“Con l’allentamento delle misure di contenimento del virus e le ritrovate occasioni di socialità – riferisce il dottor Donato Meffe, pediatra di base e segretario regionale della Fimp, la Federazione medici pediatri del Molise – i virus che c’erano prima della Covid 19 stanno riconquistando lo spazio perduto”.

Già, perché se con le misure di igiene e distanziamento l’anno scorso abbiamo frenato anche altre malattie virali, oggi i bambini tornano a infettarsi. Nei nidi, alla materna, a scuola, nelle ludoteche e nelle mille occasioni di ritrovo al chiuso dove i virus passano da un soggetto all’altro con maggiore facilità.

La campagna vaccinale contro la Covid 19 ha dato i suoi buoni frutti. Ma tutte le altre forme virali – che sono tante – e forse anche un sistema immunitario che – come ha evidenziato la rivista scientifica Lancet – è “in debito” perché tra lockdown e mascherina si è un po’ assopito, riescono a circolare.

Tosse, raffreddore e febbre sono i sintomi più comuni.

“Il più delle volte si tratta di affezioni delle alte vie respiratorie curabili a casa e senza particolare preoccupazione – ci spiega la dottoressa Roberta Tramontano – ma nella mia breve esperienza posso dire di aver notato un aumento rispetto allo scorso anno di contagi”.

Tramontano è un medico chirurgo che fa le sostituzioni nello studio di un pediatra di famiglia del capoluogo. “Non ho mai visto così tanti pazienti come quest’anno – racconta un po’ meravigliata – potrebbe dipendere da un aumento del numero di assistiti del dottore, ma anche da una crescita della trasmissibilità dei virus respiratori tra i più piccini. Certamente non si tratta di Coronavirus anche perché sia per il ritorno a scuola dopo tre giorni di assenza, sia per una maggiore tranquillità del paziente il test, che sia rapido o molecolare, lo fanno praticamente tutti”.

Esclusa una infezione da Sars-CoV-2 restano diverse forme virali (o batteriche come la polmonite) che possono rivelarsi anche particolarmente insidiose (pensiamo alla bronchite).

Che una sorta di rimonta fosse in atto si era visto già durante l’estate con insolite infezioni respiratorie. Attualmente non sono rari neppure i casi di virus respiratorio sincinziale (Vrs) che causa polmoniti e bronchiliti nei bambini sotto i 4 anni. In Italia ci sono svariati esempi tanto che già si parla di epidemia per l’elevato numero di ricoveri ospedalieri di bimbi piccoli e neonati che finiscono purtroppo intubati anche nei reparti di rianimazione.

Insomma, una situazione da non sottovalutare che al momento sembra, in Molise, sotto controllo, sebbene non sia insolito, neppure nel Pronto soccorso del Cardarelli, vedersi arrivare bambini con sintomi sospetti da infezione respiratoria causata dal virus sincinziale.

Ecco perché sarebbe il caso di non farsi trovare impreparati sia sul fronte posti letto in Pediatria che su quello dei medici.

“A Campobasso abbiamo due soli posti letto nel reparto – riferisce ancora il segretario della Fimp, Meffe – i genitori hanno paura a mandare i loro figli in ospedale perché sanno che rischiano di non trovare posto in Pediatria e di doverli mandare a Termoli o Isernia. Anche Neonatologia non è messa bene ma la situazione in Pediatria è davvero preoccupante: hanno tolto i posti letto per l’emergenza Covid e non li hanno più ripristinati, i pediatri cambiano di continuo, per anni non sono stati fatti concorsi e due pediatri che hanno lavorato un anno mezzo in ospedale, facendo guardie notturne e turni domenicali sono in causa con l’Asrem perché non sono stati pagati. Siamo già messi male e in più da giugno scorso otto di noi, solamente a Campobasso, partecipano alla campagna vaccinale contro il Sars Cov 2 sui ragazzi tra 12 ai 16 anni e anche a loro ancora non viene corrisposto quanto dovuto. Con queste premesse non sorprende che nessuno voglia venire a lavorare qui”.

Ne è prova l’ultimo concorso pubblico bandito dall’Asrem per il reperimento di sette posti a tempo indeterminato. Una sola persona ha risposto all’avviso.

(AD)

 

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