Operazionie 6-mam

Spacciava eroina sintetica nella casa popolare: arrestato padre di famiglia col reddito di cittadinanza

Il 28enne è stato rinchiuso nel carcere di Foggia, denunciata la moglie. La droga 6-Mam trovata dal pastore tedesco dei cinofili dietro al forno

Un appartamento al terzo piano di una palazzina popolare in contrada Macchie. Il reddito cittadinanza per pagare le bollette e acquistare beni essenziali e una giovane coppia di coniugi di 28 anni. Lui, con già alle spalle una sequenza di precedenti specifici, da questa mattina è rinchiuso nel carcere di Foggia per detenzione e spaccio continuato. Lei è stata denunciata a piede libero.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Campobasso Veronica D’Agnone, su richiesta del sostituto procuratore Elisa Sabusco, dopo 4 mesi di indagine che i carabinieri del nucleo operativo di Campobasso – coordinati dal tenente Manzo e dal capitano Ventrone – hanno raccontato in decine di pagine dattiloscritte, video esplicativi e registrazioni.

L’inchiesta non è chiusa. Però “in questo momento – ha spiegato il colonnello Dellegrazie, comandante provinciale dell’Arma, durante la conferenza stampa che si è tenuta alle 11 in via Mazzini – era urgente intervenire con una misura”. Perché fosse necessario, probabilmente sarà una delle spiegazioni che apparterrà alla seconda parte di operazione “6-Mam”. Così si chiama l’indagine del Provinciale di Via Mazzini, perché 6-Mam era la droga che si spacciava in quell’appartamentino di contrada Macchie.

Primonumero.it il 20 settembre scorso ha raccontato di quei malori apparentemente inspiegabili a danno di giovani del capoluogo e zone limitrofe. Giovani soliti fumare eroina, che crollano a terra, privi di senso. Circostanze di cui poi si parla il giorno dopo per le strada del capoluogo o nei bar e che raccontano anche di interventi salvavita da parte dei servizi di soccorso, ma di segnalazioni agli uffici delle forze dell’ordine che sono inspiegabilmente rare. Un aspetto – abbiamo scritto – che non coincide con il numero di sequestri e segnalazioni investigative.

Dal “catrame nero” all’eroina sintetica: strani malori tra i giovani e sequestri delle forze dell’ordine

 

“Operazione 6-Mam”, a firma dei carabinieri, è la prova di quanto detto soltanto due settimane fa. La 6-Mam è una sorta di degenerazione dell’eroina: uno stupefacente oppioide che contiene un’alta concentrazione di monoacetilmorfina e ha un’azione violentissima sull’organismo. Gli esperti spiegano che può arrivare ad uccidere quasi all’istante.

Il 28enne arrestato aveva nascosto nel suo appartamento 65 grammi della cosiddetta “eroina killer”. E la spacciava rigorosamente in casa per schivare i controlli. Così come aveva provato ad eluderli spostando la piazza dello spaccio – fino a qualche tempo confinata tra via Quircio e Fontanavecchia – nella nuova area di alloggi popolari situata ad un tiro di schioppo dal centro urbano.

La 6-Mam sequestrata questa mattina dai carabinieri l’ha annusata Baghera: uno splendido esemplare di pastore tedesco delle unità cinofile di Chieti. E’ stato lui che ha iniziato ad abbaiare davanti al forno. Già: il 28enne aveva murato con il forno una specie di intercapedine dove i militari hanno trovato 65 grammi di eroina, bilancini, pinze e soldi.

L’ordinanza restrittiva deriva da un’articolata attività investigativa iniziata a maggio scorso dopo una serie di segnalazioni. Lo “spunto” investigativo ha consentito ai militari di acquisire chiari e inequivocabili elementi di responsabilità a carico del campobassano finito in carcere in ordine al reato che gli è stato contestato, ottenuti grazie a numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, anche con l’ausilio di attività tecniche, ed eseguiti con la difficoltà di dover operare con un giovane arguto che ai consumatori chiedeva attenzione e prudenza.

La media documentata in questi mesi di lavoro è stata di circa 15 cessioni di eroina al giorno. Alla porta di contrada Macchie bussavano giovani fra i 25 e i 30 anni e già ostaggio dell’eroina “droga – ha continuato il capitano Ventrone – con cui purtroppo ci troviamo ad avere a che fare sempre più spesso nell’ambito di sequestri e segnalazioni”.

“I consumatori che abbiamo avuto modo di identificare – ha aggiunto il tenente Manzo – sono perlopiù già noti ma devo ammettere che alcuni di loro erano anche facce sconosciute e questo è un elemento che va tenuto in debita considerazione nell’analisi di questo fenomeno sociale di dimensioni preoccupanti”.

Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite perquisizioni pure a Bojano e Montesilvano perché “alcuni dei consumatori abituali sono residenti in queste zone”.

Dove, invece, il 28enne si rifornisse di droga i carabinieri non lo dicono: “E’ in fase di accertamento” chiudono. Reticenza che ha il sapore di un’asserzione quasi inequivocabile: il canale di rifornimento dell’eroina killer lo conoscono bene. E si lavora ad un’indagine che prevede una seconda parte dai risvolti importanti.

 

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