Il documento

Sindaci contro il Pos, lettera ai parlamentari molisani: “Battaglia da combattere tutti uniti. E il Governo cancelli il debito”

33 primi cittadini del Basso Molise si rivolgono a Toma e alla delegazione parlamentare per chiedere la revoca dell'attuale piano sanitario che definiscono "patto scellerato" e la redazione comune del prossimo Pos per migliorare le prestazioni. "Altrimenti ci opporremo in tutti i modi"

No al Pos attuale, scrivere insieme il prossimo Piano operativo o sarà guerra giudiziaria. I sindaci di 33 comuni del Basso Molise hanno scritto una lettera indirizzata al presidente regionale e commissario ad acta della sanità Donato Toma e ai parlamentari molisani per chiedere loro di combattere tutti insieme la battaglia contro l’attuale Piano operativo sanitario e per un miglioramento delle condizioni sanitarie in tutta la regione da scrivere insieme con il Pos 2022-2024.

I rappresentanti dei comuni che rientrano nell’ambito territoriale sociale di Termoli e di Larino hanno messo nero su bianco quanto era già emerso nella Conferenza dei sindaci di venerdì scorso a Campobasso. In sostanza hanno chiesto a Toma di revocare in autotutela l’adozione del Pos 2019-2021 e di lavorare insieme con la delegazione parlamentare composta dai deputati Antonio Federico, Rosa Alba testamento, Giuseppina Occhionero, Annaelsa Tartaglione e i senatori Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis per la redazione di un Piano operativo sanitario che potenzi i presidi ospedalieri e più in generale l’intera sanità molisana.

A proposito del Piano operativo sanitario in vigore i sindaci scrivono di non condividerlo “in quanto uno strumento così importante per l’intera regione è stato approvato ancora una volta senza il necessario coinvolgimento della Conferenza dei sindaci ma soprattutto perché ridimensiona ancora di più le prestazioni ospedaliere per i cittadini di questo territorio con la previsione, neanche tanto celata, di un ridimensionamento complessivo dell’ospedale San Timoteo di Termoli, unica struttura a servizio del territorio basso molisano dopo il declassamento del Vietri di Larino a Casa della Salute.

I firmatari del documento affermano inoltre di ritenere che “il piano operativo adottato non crei le condizioni necessarie ad adeguare l’offerta di assistenza socio-sanitaria alle reali esigenze della popolazione molisana, anzi non può che peggiorare i livelli essenziali di assistenza”.

conferenza sindaci

In un altro passaggio i sindaci affermano di essere convinti che “per poter riorganizzare davvero la sanità regionale sia necessario l’intervento del Governo nazionale. Non con la nomina di un commissario si riusciranno a risollevare le sorti della nostra regione in tema di sanità, ma soltanto con l’emanazione, la parte dello stato, di un provvedimento ad hoc che azeri il debito e nello stesso tempo vada ad incrementare le risorse a disposizione partendo anche dalla rivisitazione del decreto Balduzzi, i cui criteri non possono essere applicati al Molise”.

Concludono con una chiamata in causa non solo del commissario presidente ma anche della rappresentanza parlamentare che fino ad oggi è rimasta quasi totalmente in silenzio su questo tema. Al presidente Toma viene chiesto di recedere da quello che definiscono un “patto scellerato” e di revocare il piano operativo sanitario che tante polemiche sta scatenando.

Poi una sorta di ultimatum. “Nel caso di mancato accoglimento delle nostre istanze nel redigendo Pos 2020-2024 – concludono i sindaci –  rappresentiamo fin d’ora di non prestare alcuna intesa riservandoci ogni azione utile a salvaguardare e garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini”.

LA LETTERA DEI SINDACI

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