Intesa più lontana?

Servizio 118, le associazioni rifiutano l’accordo: “Inaccettabile proposta su rimborsi e mancate assunzioni”

Malumori nel personale delle organizzazioni di volontariato dopo il summit con il governatore-commissario Donato Toma e i vertici Asrem sul nuovo regolamento per il servizio di trasporto di emergenza-urgenza. Anche se sembrava raggiunta, alla fine l'intesa potrebbe saltare: i contratti e il rimborso spese ai volontari restano i nodi irrisolti. "Senza assunzioni, rifiuteremo l'accordo", preannuncia il rappresentante di una delle organizzazioni presenti all'incontro.

Senza prevedere le assunzioni di una parte del personale, le organizzazioni di volontariato sono pronte a rifiutare l’accordo”. Non è l’unica voce in dissenso quella che alla redazione di Primonumero racconta una realtà diversa da quella riferita dal governatore-commissario per la sanità Donato Toma e dal direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano dopo il summit di ieri (29 ottobre) in Regione.

Anche se sembrava raggiunta, l’intesa invece rischia di saltare in ‘zona Cesarini’ – come si direbbe in gergo calcistico – nonostante le dichiarazioni che lo stesso Toma ha fatto a Teleregione dopo la riunione a Palazzo Vitale. “La soluzione è stata concordata con le associazioni ed è in linea con il codice del Terzo settore. La vertenza è chiusa. Ora si passa alla stipula della convenzione”: le parole del capo della Giunta regionale.

Servizio 118, ai volontari 31 euro al giorno per spese di viaggio e pasti ma si chiude l’era dei rimborsi forfait

 

C’è chi racconta che alla riunione in Regione abbia fatto seguito un pomeriggio di fuoco. Non tutte le organizzazioni di volontariato concordano sulle modifiche al nuovo regolamento sul servizio 118: i contratti e i rimborsi ai volontari restano un tallone d’Achille, i principali problemi irrisolti nonostante i due incontri con il governatore-commissario e il vertice dell’Asrem. Sulle assunzioni sia Toma che Florenzano erano stati chiari: i soldi – 2,5 milioni di euro – non ci sono.

Le associazioni e i volontari rifiutano l’accordo: nel testo non si fa ricorso ai dipendenti come previsto dalla legge sul Terzo settore (un terzo di tutti i volontari dell’associazione). Così com’è la proposta dell’Asrem non permettere di coprire il servizio 118 7 giorni su 7, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno”, riferisce uno dei rappresentanti delle organizzazioni di volontariato che ieri mattina ha preso parte alla riunione in Regione e che ci chiede di restare anonimo.

Si fa portavoce della contrarietà delle associazioni che operano in Molise per il trasporto dell’emergenza-urgenza: “Se il personale a bordo delle ambulanze 118 è per il 100% volontario e come da normativa il volontariato non può essere sottoposto a turnazione, ma è il volontario a proporsi per i turni di volontariato, come può l’Asrem offrire un servizio h24 per 7 giorni su 7 se di fatto non c’è un 30% di dipendenti per sopperire alla mancanza di volontari nei giorni in cui nessuno si propone di fare volontariato quel giorno? Di fatto questa proposta dell’Asrem non permette un servizio di continuità. Ecco perché le associazioni tutte dopo una consultazione con i loro volontari l’hanno rifiutato l’accordo proposto al vertice di ieri mattina”.

Sono scontenti anche i volontari, contrari alla revisione al ribasso del rimborso (non più 51 euro, ma 31 euro) che – ricordiamo – non sarà più a forfait e alla rendicontazione delle spese per ottenere la restituzione dei soldi spesi per la benzina e per i pasti. In pratica, dovranno conservare e mostrare gli scontrini per poter ottenere il rimborso. La rendicontazione, lo ricordiamo, è prevista però dalla normativa nazionale in vigore e in particolare dalla riforma del Terzo Settore.

Dopo aver capito i termini dell’accordo raggiunto in Regione, alcuni di loro non hanno nascosto la rabbia per le condizioni previste, a loro dire penalizzanti. E le hanno espresse ai presidenti delle organizzazioni di volontariato. “Così non ci stiamo”, ci raccontano. “Alcuni volontari sono padri di famiglia, per loro questa attività è diventata un lavoro…”. Un’ammissione di quello che abbiamo scritto nel 2016, quando abbiamo raccontato proprio quello che accadeva: quello percepito dai volontari è diventato un vero e proprio stipendio. 

Dunque, la strada per la nuova convenzione per garantire il servizio 118 sembra improvvisamente in salita e tutt’altro che liscia come l’olio. “Anche se approvano una convenzione che prevede queste condizioni, non risponderà nessuno all’appello”, profetizza un volontario. Difficile dirlo, ma ora il fronte delle organizzazioni – che si erano compattate per protestare contro i tagli – si è spaccato gettando un’ombra sul futuro del trasporto di emergenza-urgenza. Manco a dirlo, a rimetterci saranno i pazienti che hanno bisogno di essere portati in ospedale per essere curati.

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