Termoli

Palairino ‘orfano’ dei volontari: “Non hanno ricevuto mai il rimborso”. La struttura sarà centro vaccinale fino a fine anno

Solo uno sparuto numero di volontari del Comune di Termoli accoglie i vaccinandi al Palairino. Tutte le altre associazioni hanno gettato la spugna perchè, nonostante l'impegno di mesi e mesi, non è mai stato dato loro il rimborso economico previsto. Intanto l'Asrem ha prorogato fino a fine anno la convenzione col Comune che 'precetta' il Palazzetto dello Sport di piazza del Papa come centro vaccinale

Il centro vaccinale del Palairino di Termoli va avanti, sì, ma di volontari delle associazioni non vi è più ombra. Fino a poco fa e dalla seconda metà del mese di aprile, il palazzetto dello sport trasformato in macchina per le vaccinazioni ha visto avvicendarsi svariati volontari di diverse associazioni, dal Sae 112 alla Misericordia, dai volontari dei Vigili del Fuoco passando per l’Arca. Proprio da quest’ultima realtà ci dicono commentano amaramente: “Siamo stati lasciati soli la domenica”.

Da settembre non è più così, le associazioni non sono più presenti e la spiegazione è molto semplice, peraltro condivisibile: non hanno ricevuto alcun rimborso per tutto ciò che hanno fatto e d’ora in poi, salvo casi eccezionali e per ‘bontà loro’, non si recheranno più al centro vaccinale di contrada Airino.

volontario centro vaccinale palairino

Al loro posto, con la macchina delle somministrazioni ridotta per vari motivi – anche facilmente intuibili -, ci sono solo 5 volontari del Comune di Termoli, l’Ente che ha stipulato con l’Asrem la convenzione per cedere gratuitamente e temporaneamente il palazzetto sportivo per l’esigenza sanitaria. Convenzione che proprio da poco – con deliberazione del Direttore Generale dell’Asrem Florenzano n. 1135 del 4 ottobre – è stata prorogata fino al 31 dicembre, la stessa data fissata dal Governo come termine dell’emergenza sanitaria nazionale.

vaccini centro vaccinale palairino

Di vaccini ora al Palairino se ne fanno ancora 250-300 al dì. Le grandi masse di persone sono in genere, salvo giornate eccezionali, un ricordo ma comunque il lavoro non manca. Prime, seconde e terze dosi, ci dicono gli operatori sanitari che con grande energia continuano a garantire il servizio. I volontari che c’erano fino a poche settimane fa, si diceva, non hanno mai ricevuto il rimborso loro spettante, quello che l’art. 39 di un Decreto legislativo del 2018 (che innova il Codice della Protezione Civile) prevede per loro assieme al diritto a mantenere il posto di lavoro nonchè a un trattamento economico previdenziale. Un riconoscimento per chi, appartenente a una organizzazione di volontariato riconosciuta, viene impiegato in attività di Protezione civile. Così non è stato a Termoli e così i volontari (e in primis le relative associazioni) hanno gettato la spugna.

Ora all’accettazione e a coadiuvare le operazioni necessarie ci sono 5 volontari del Comune. Il lavoro, si diceva, si è ridotto ma non è certo terminato. L’attività ora viene tutta concentrata nelle mattine dalle 8.30 (orario di apertura dei cancelli) alle 14, ogni giorno dal lunedì al sabato. L’effetto Green Pass c’è stato e c’è ancora. Molti si presentano solo ora perché dal 15 ottobre, come noto, sarà necessario esibire la certificazione verde per accedere un po’ in tutti i posti di lavoro. Ce lo conferma anche una donna, 45enne, che ha appena fatto l’iniezione. “Ero scettica, sì, ma quando ho capito che questo poteva crearmi limitazioni sul lavoro ho scelto di vaccinarmi e oggi ho fatto la seconda dose”. C’è anche chi non voleva farsi fare il richiamo. Così un uomo, 39 anni. “Ad agosto avevo fatto la prima dose, ma la seconda non volevo farmela”. Fino ad oggi, appunto.

Ora sono tante anche le terze dosi somministrate in questo centro vaccinale, il secondo della cittadina dopo quello allestito fuori dall’ospedale San Timoteo. Qui, vicino a Piazza del Papa, ci confermano che si stanno somministrando le iniezioni agli over 80 e ai fragili, esclusi i soggetti estremamente vulnerabili per cui è raccomandato il centro ospedaliero. A breve anche qui inizieranno anche le somministrazioni agli over 60, come stabilito dal Ministero pochi giorni fa.

L’umore che si respira però non è più quello entusiastico di una volta. Sia tra gli operatori che tra gli utenti vaccinandi. “Molti vengono di malavoglia, si sentono costretti e questo è stato forse l’errore maggiore, fatto a monte rispetto a questa campagna vaccinale – ci spiega una dottoressa -. Andava fatta una campagna comunicativa convincente”.

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