Le donne irriducibili

Lo spirito rivoluzionario di una giovane di San Martino: la storia di Lavinia Rossi e il suo sogno di futuro riletti oggi

La storia di Lavinia Rossi, la giovane rivoluzionaria molisana che festeggiò in divisa garibaldina la fine del Regno dei Borboni e l'Unità d'Italia. Il femminismo inconsapevole di una ragazza di San Martino in Pensilis che va incontro al futuro rievocato nell'opera (la seconda opera storiografica) del maestro Luigi Sassi, intellettuale e anche lui sammartinese, pubblicato grazie all'associazione Lagrandeonda e col supporto del Comune

lavinia rossi dipinto gina lafratta

Matteo Boccardi, visceralmente innamorato della storia di questo territorio, si appassiona alla figura di Lavinia Rossi e ne fa ricostruire il volto in un dipinto. Il vero viso è ricreato al computer da Gina Lafratta, grafica di Termoli. Da una foto in cui, già madre posa con suo marito e i suoi figli, Gina riesce a ricreare l’immagine di donna Lavinia Rossi a 22 anni. Il dipinto che ricorda quegli eventi diventa una vera e propria fotografia reale di quel 7 settembre  del 1860.

famiglia lavinia rossi

Dopo “San Martino e i suoi dintorni” l’associazione Lagrandeonda, con il supporto dell’Amministrazione comunale, ha pubblicato la seconda opera storiografica del maestro Luigi Sassi: “Fatti e personaggi di San Martino in Pensilis”. Anche questo volume, come il primo, curato dal dottor Giuseppe Zio che con un lavoro immane e straordinario ha reso merito, finalmente e definitivamente, alla certosina ricerca di Luigi Sassi. Mille anni di storia e anche piccole vicende inedite, spesso divertenti di una comunità molto vivace e sensibile ai grandi mutamenti.

luigi sassi intellettuale di san martino in p

Luigi Sassi, intellettuale a mani nude

Luigi Sassi, nato nel 1873, era un maestro elementare. Insegnò a San Martino in Pensilis per quasi 40 anni, fino al 1939. Intellettuale “a mani nude”, come Domenico Sassi, come Cirese, come furono i migliori intellettuali molisani.

Intelligenze educate alla pazienza che avevano per i luoghi in cui sono nati l’attenzione dei contadini per la terra. Sassi preservava la memoria dei fatti perché nutrissero le generazioni future. Ha custodito la storia millenaria di San Martino in Pensilis, in una cronaca gigantesca, scritta a mano sui suoi Quaderni sammartinesi;  ricostruisce la storia di questo territorio fino agli ultimi anni dell’800 consegnando il testimone a chi l’avrebbe raccolto dopo di lui.

Tra i fatti narrati, quel giorno intemperante di donna Lavinia Rossi…

7 Settembre 1860: Garibaldi entra a Napoli e il Meridione festeggia: a San Martino in Pensilis è Donna Lavinia ad animare il corteo festante!

presentazione lavinia rossi a san martino in p

Un momento della presentazione del libro con: Giuseppe Zio, il sindaco Di Matteo, la presidente dell’associazione Lagrandeonda Giovanna Di Bello, Matteo Boccardi

 

Mentre sui social si discute della scultura ammiccante della Spigolatrice installata a Sapri in questi giorni, a San Martino in Pensilis riscopriamo una vicenda di genuina irruenza femminile. La storia sammartinese è piena di donne irriducibili, quando il mondo non riconosceva loro il pieno possesso di se stesse.

Quel fascino discreto della borghesia che nei sammartinesi ha sempre un po’ la sana insofferenza della gente di Carri

Nata nel 1838, Lavinia aveva solo 22 anni quando Garibaldi entrò a Napoli e mise fine al regno dei Borboni. Il 7 Settembre 1860 anche a San Martino in Pensilis si festeggiava il regno Sabaudo e l’Unità d’Italia; la gente si raccolse in piazza osannando l’eroe dei Mille. La giovane figlia di Angelo Maria Rocco e Caterina Bevilacqua si unì al corteo festoso vestita da garibaldina, col fazzoletto rosso al collo e nastri tricolore tra i capelli. Una ragazza privilegiata ma vibrante dello slancio del Risorgimento, energica e carismatica. La sua divisa rivoluzionaria é perfetta: ha persino una pistola. In un eccesso di entusiasmo spara un colpo per “rompere l’aria stantia” e respirare l’Italia unita e moderna. Per fortuna a salve!

Il femminismo inconsapevole di una ragazza di San Martino in Pensilis che va incontro al futuro, perchè è nella sua natura temeraria e non può farne a meno e perché la sua generazione è già nel mondo nuovo.

 

Oggi, la generazione di Greta e dell’antipolitica dei ragazzi disillusi avrebbe il diritto di appassionarsi al suo tempo, al suo sogno. E di imparare a studiare per decenni qualcosa che forse sarà compresa solo dopo sessant’anni. Come è stato per Luigi Sassi. Perchè è solo quella tenacia che salva ciò che conta.

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