Lo studio

L’impatto della pandemia sulla sanità: bene servizi territoriali, crollano ricoveri e interventi

Lo certifica uno studio, intitolato 'Programmare dopo la tempesta. Quali modelli di governance e cura per il Ssn post pandemia' svolto dai ricercatori dell'Istituto per la Competitività (I-Com).

La pandemia provocata dal virus ha avuto un impatto fortissimo sul cosiddetto ‘sistema salute’, sull’erogazione dei servizi e sull’organizzazione del sistema sanitario: gran parte delle cure è stata concentrata sui pazienti covid, mentre chi soffre di altre patologie ha visto ‘sospendere’ le prestazioni sanitarie. Qualcuno lo ha vissuto sulla propria pelle, altri invece probabilmente ricorderanno il caos e il blocco dei ricoveri programmati e non urgenti nei nosocomi regionali. Ora arriva un’altra conferma: in particolare, lo certifica uno studio intitolato ‘Programmare dopo la tempesta. Quali modelli di governance e cura per il Ssn post pandemia’ svolto dai ricercatori dell’Istituto per la Competitività (I-Com).

Il Molise può esultare perchè è in cima alla classificazione per i servizi sanitari territoriali. Tuttavia, l’indagine ha certificato il disastro dal punto di vista delle ospedalizzazioni e degli interventi chirurgici per alcune patologie, come il tumore alla mammella.

“Sono il Molise, il Veneto e la Toscana le regioni italiane con i migliori servizi sanitari territoriali”: spiegano dall’Istituto che ha svolto la ricerca riportata dall’agenzia di stampa ‘Dire’. Prendendo in considerazione gli elementi riferiti nell’Annuario statistico del Servizio sanitario nazionale, gli studiosi hanno delineato le disparità regionali in termini di servizi sanitari territoriali. E la nostra regione, forse un po’ a sorpresa, si trova sul podio.

“Al quarto posto si posiziona l’Emilia-Romagna, mentre nella seconda parte della classifica troviamo con 30 punti la Lombardia i cui risultati dipendono in larga parte da un sistema molto sbilanciato sui servizi ospedalieri anziché sulla componente territoriale”.

Tuttavia, lo studio riporta che il Molise “si conferma la regione che ha subito maggiormente l’impatto della pandemia sul volume dei ricoveri durante il periodo del lockdown: si tratta infatti di una diminuzione del 74% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Qualcuno forse ricorderà quanto accaduto lo scorso aprile, quando all’ospedale di Campobasso – centro hub nella cura del covid – sono stati sospesi i ricoveri programmati.

Hanno dovuto purtroppo rinunciare alle cure anche i pazienti oncologici: la pandemia ha provocato una forte diminuzione di diagnosi e cure, si legge sempre nello studio. Gli interventi alla mammella sono diminuiti del 63%.

“Analizzando poi i dati del Laboratorio di Management e Sanità (MeS) della Scuola Superiore Sant’Anna riguardo i volumi di prestazioni sanitarie eseguite – riporta l’indagine – possiamo notare che per la stragrande maggioranza delle regioni i volumi di interventi per tumore alla mammella (esclusivamente di classe di priorità A) per il periodo marzo-giugno 2020 sono inverosimilmente inferiori rispetto a quelli effettuati nello stesso periodo dell’anno precedente. Le diminuzioni maggiori nel volume di interventi si sono registrate in Molise (-63%), nella P.A. di Trento (-52%), in Calabria (-48%) e in Basilicata (-37%)”.

Ricordiamo che i tumori della mammella, dell’utero e dell’intestino rappresentano tre delle principali cause di morte per neoplasia.

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