E in molise?

Una stanza da cui fuggire, la nuova frontiera del gioco di squadra. Logica, intuito e velocità per risolvere gli enigmi

Sta spopolando un po' ovunque il nuovo modo di giocare a squadre. Si chiama escape room ed è presto detto il perchè: lo scopo è riuscire ad uscire da una stanza, per farlo bisognerà metterci impegno, intuito, calcolo, risolvere enigmi ed essere anche veloci. Perché il tempo passa.

I giochi da tavolo sono un po’ superati. Esistono e resistono, ma sono stati sbalzati. Carte da gioco addio. Adesso la nuova forma di gioco di squadra si chiama escape room. E il perché di un nome così è presto detto, proprio come il nome stesso suggerisce: lo scopo è scappare, in senso metaforico ma pure pratico e in tempi brevi. Perché i minuti passano, il tempo fugge e c’è qualcuno che te lo ricorda. Mentre stai ragionando.

E per fuggire serve intuito, impegno, conoscenze, velocità, calcolo rapido, occhi dovunque, attenzione. Insomma di tutto e di più. Dietro la porta d’ingresso si celano stanze, o anche una sola, immerse in un mondo magico, o storico o ancora futuristico. Ispirate alla storia, come quella dedicata a Leonardo Da Vinci (come raccontano le foto dell’associazione Teatro sovversivo-officina Koru delle Marche) o ancora alle ultime novità in fatto di serie televisive firmate Netflix. Da Dante Alighieri, passando per una notte al Museo fino all’horror puro. Nelle stanze bisognerà cercare oggetti, decifrare codici, scoprire parole, numeri, fare calcoli, cercare chiavi che aprono lucchetti, giocare e trovare combinazioni per aprire casseforti. Tra immagini, numeri da scoprire e lettere, rebus da comprendere, conti da fare a mano con penne di piuma d’oca e inchiostro nel calamaio, il tempo scorre e gli enigmi da sciogliere aumentano.

Escape room

Ma in gruppo, tra amici, coetanei, famiglia e non solo, il divertimento è assicurato. Gli attori e le comparse poi, con abiti, oggetti di scena e scenografie creano un ambiente perfetto per il mistero, una interpretazione perfettamente calata nel personaggio, con le luci basse e il silenzio rotto solo dal ragionamento di chi deve uscire da quella stanza.

Escape room

Ispirate a libri, film, serie televisive, storia e cultura di tutto il mondo, dentro a palazzi antichi, ospedali abbandonati e nei luoghi più disparati, anche piccoli, le escape room sono nate in tutta Italia e stanno spopolando tra chi per una sera sceglie di mettersi in gioco, rischiare, mettersi alla prova e tentare di risolvere indovinelli e soprattutto fare il gioco di squadra. 

Interrotte dal dilagare del Coronavirus che ha bloccato tutto, ora che la situazione sanitaria è migliorata, hanno ripreso ad essere scelte per trascorrere le serate, da quelle estive a quelle invernali. E nel tempo sono anche diventate un modo diverso per celebrare addii al nubilato e al celibato, magari prima di una cena. Basta cercarle su internet, e molto spesso anche sui social dove le pagine dedicate sono centinaia in tutta Italia, come anche i temi.

In Molise le stanze degli indovinelli hanno avuto vita breve, ma non è detto che non possano tornare a divertire chi vuole giocare. Perché adesso che si può ripartire, potrebbe essere una nuova bella scommessa per una regione che di attività culturali ne ha perse troppe. É anche una sfida, da lanciare ad associazioni, gruppi per costruire qualcosa di nuovo e richiamare giocatori di tutte le età. E soprattutto si può tentare il tutto per tutto per ciò che negli ultimi anni abbiamo scoperto essere fondamentale, la libertà.

Escape room
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