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La sfida di Isernia e 30 paesi al voto: le elezioni 2021 mandano segnali dal futuro

Il capoluogo pentro è il 'campo' principale della sfida elettorale di questo fine settimana: da una parte il centrodestra diviso, dall'altro l'alleanza centrosinistra-pentastallati. Ma i risvolti per l'avvenire del Molise passano anche dagli altri paesi chiamati a rinnovare i consigli comunali

Isernia come ‘campo’ principale, altri 29 paesi che attendono di conoscere i nuovi sindaci o le conferme. Mentre in Italia c’è attesa per come andranno le elezioni in cinque delle maggiori città della Penisola (Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna), sono 30 i Comuni molisani chiamati al rinnovo dei consigli comunali domenica 3 ottobre e lunedì 4 ottobre.

In provincia di Campobasso si vota in 14 comuni: Baranello, Casacalenda, Civitacampomarano, Guardiaregia, Matrice, Molise, Morrone del Sannio, Portocannone, Rotello, San Biase, San Giacomo degli Schiavoni, San Massimo, Sepino e Ururi.

Per la provincia di Isernia 16 comuni al voto: Isernia, Acquaviva d’Isernia, Bagnoli del Trigno, Cantalupo nel Sannio, Capracotta, Carpinone, Castel San Vincenzo, Colli a Volturno, Forlì del Sannio, Monteroduni, Pesche, Pescolanciano, Pettoranello, Pizzone, Roccamandolfi e San Pietro Avellana. A Chiauci niente elezioni in mancanza di candidati.

Si potrà votare domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Lo spoglio elettorale sarà immediato ed è ipotizzabile che i primi risultati arrivino già a metà pomeriggio nei paesi più piccoli. Isernia è l’unico comune con popolazione superiore a 15mila abitanti e quindi è previsto il secondo turno, detto anche ballottaggio (17-18 ottobre) fra i primi due candidati sindaco che emergeranno dai risultati, qualora nessuno raggiunga al primo turno il 50 per cento più uno dei voti.

In tutti gli altri comuni chiamati al voto vincerà chi prenderà un voto più dell’avversario. Fanno eccezione San Giacomo degli Schiavoni e Roccamandolfi dove c’è una sola lista presente e quindi per essere valide le elezioni si dovrà raggiungere il quorum del 40% dei votanti rispetto agli aventi diritto al voto. In entrambi i paesi la sfida è quindi fra l’astensione e il sindaco uscente, cioè Costanzo Della Porta a San Giacomo degli Schiavoni e Giacomo Lombardi a Roccamandolfi.

candidati sindaci Isernia

ISERNIA – Ultimi fuochi di campagna elettorale prima di scegliere il nuovo sindaco di Isernia, nonché successore di Giacomo d’Apollonio. Il primo cittadino uscente, abbandonato senza troppi fronzoli di partiti che lo avevano sostenuto cinque anni fa, lascerà il vertice del Municipio pentro a uno tra Gabriele Melogli, Cosmo Tedeschi e Pietro Castrataro.

Se quest’ultimo è l’uomo-simbolo dell’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle, che per la prima volta in Molise verificano l’applicazione (e la replicabilità) dell’accordo giallorosso, l’avvocato e l’imprenditore certificano – per la prima volta nell’elezione di un capoluogo nella nostra regione – la spaccatura del centrodestra.

Da una parte Gabriele Melogli, classe 1946. Proprio ieri ha compiuto 75 anni. Cinque anni fa non gli è andata bene e ha perso la sfida contro Giacomo d’Apollonio. Questa volta potrebbe essere diverso perché la coalizione che governa la Regione Molise si è ricompattata mettendo in campo sette liste: Popolari, Udc (che ha come capolista l’assessora regionale al Lavoro Filomena Calenda), Lega, Forza Italia, Alleanza per il futuro (la lista dell’avvocato Giovancarmine Mancini), Iris (che fa riferimento al sottosegretario Roberto Di Baggio) e Isernia Migliore.

E soprattutto con Gabry Melogli si è schierato il ‘sovrano’ della politica molisana: Aldo Patriciello. Tutti i suoi uomini di punta sono candidati nelle liste che sostengono l’avvocato, a differenza di cinque anni fa, quando si racconta che avesse provato a giocare sui due tavoli del centrodestra.

Segno che il gioco si fa duro. L’obiettivo della coalizione – la stessa che sostiene il governatore Donato Toma – non solo è vincere al primo turno, ma anche mettere definitivamente all’angolo sul ‘ring’ della politica regionale Michele Iorio e Filoteo Di Sandro, ex governatore ed ex assessore della sua Giunta nelle passate legislature e ora entrambi rappresentanti di spicco di Fratelli d’Italia.

Il partito di Giorgia Meloni sta con Cosmo Tedeschi, classe 1964. Imprenditore edile con varie esperienze in politica: ex consigliere comunale e provinciale, nel 2011 è stato eletto nella lista dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale. Peccato che quella legislatura sia durata un anno e mezzo per l’annullamento del voto deciso dai giudici amministrativi.

Tedeschi ci riprova tentando di disorientare l’elettorato (tra i candidati in lista c’è anche l’ex M5S Oreste Scurti) e di far saltare il banco. Dalla sua parte ci sono, oltre alla lista di Fratelli d’Italia, quattro civiche: Centro storico riparte, Progetto per Isernia, Isernia Civica Tedeschi Sindaco e Officina delle Idee. Oltre che Iorio e Di Sandro, c’è un altro big a sostegno dell’imprenditore: Massimiliano Scarabeo (che però non si è candidato ufficialmente).

Tedeschi insomma potrebbe rosicchiare voti a Melogli e agevolare indirettamente Pietro Castrataro: classe 1975 e ingegnere nucleare dopo la laurea conseguita all’Università di Pisa, è il terzo aspirante sindaco nonché uomo scelto per verificare la ‘resa’ dell’accordo Pd-M5S. Ci sono le liste dei democratici (che a dir la verità ha candidato anche due esponenti di Campobasso e altrettante del Basso Molise) e quella pentastellata, oltre a Volt, Isernia Verde e solidale e Isernia Futura. Una curiosità: nella lista ‘Volt’ è candidato anche Umberto di Giacomo, figlio dell’ex senatore di Forza Italia Ulisse di Giacomo.

Castrataro non è proprio un pivellino della politica: è stato assessore esterno nella ex giunta dell’ex sindaco di centrosinistra Ugo De Vivo.

A Isernia si andrà alle urne in un clima di grande incertezza e soprattutto il giorno dopo il responso elettorale sarà il momento della verifica per tutte le forze politiche in campo, proiettate alle Regionali del 2023 e al post-Toma.

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I CENTRI MINORI – Ma se a Isernia le compagini politiche e gli schieramenti sono noti, nei paesi come d’abitudine ci sono invece in corsa solo liste civiche, sebbene in qualche caso siano più marcati i posizionamenti politici con possibili risvolti a carattere regionale.

A Portocannone va in scena la sfida dei Gallo: due omonimi in corsa per la fascia tricolore. Il vice sindaco uscente Francesco Gallo tenta di prendere il testimone da Giuseppe Caporicci, uomo di centrosinistra, il quale dopo un solo mandato ha scelto di farsi da parte. Lo sfida Adamo Gallo, espressione della maggioranza precedente, quella dell’ex sindaco e presidente del Cosib Luigi Mascio, molto più vicino a posizioni di centrodestra.

Più variegata la situazione a Ururi dove in lizza ci sono tre concorrenti. C’è il sindaco uscente, Raffaele Primiani, probabilmente uno dei pochi sindaci di sinistra rimasti in Molise, che dovrà vedersela con colei che è stata per cinque anni la sua vice, vale a dire Laura Greco. Ma c’è anche un terzo sfidante, cioè l’ex primo cittadino Antonio Cocco (2006-2010). Espressione all’epoca del Partito Democratico, Cocco vide concludersi anzitempo la propria esperienza amministrativa.

Stesso destino capitato più di recente a Casacalenda a Sabrina Lallitto. Eletta nel 2019, venne fatta cadere a dicembre 2020 dalle dimissioni dei consiglieri di minoranza e parte della sua maggioranza, per effetto di una mossa politica della consigliera regionale di Fratelli d’Italia (ma eletta nella Lega) Aida Romagnuolo. Contende la fascia tricolore all’ex sindaca Antonio Galasso, espressione di un gruppo politico che amministrò il paese fra il 2009 e il 2014 con Marco Gagliardi.

Questo invece il quadro generale con candidati e liste di Isernia e dei paesi chiamati al voto in Molise.

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