La compravendita dell'ospedale

La cessione del Gemelli agli svizzeri spaventa il personale: “Troppe incognite, viviamo con l’ansia”

Va deserta l'assemblea indetta dalle organizzazioni sindacali che chiedono ai vertici aziendali di erogare le spettanze arretrate. Per i 350 dipendenti è un momento di incertezza sul mantenimento dei livelli occupazionali quando si concretizzerà la vendita al fondo presieduto da Stefano Petracca: intorno al 15 novembre il Governo deciderà se porre il veto esercitando il golden power. In caso contrario, andrà in porto il passaggio del 90% delle quote alla Responsible Capital

Ormai è questione di poche settimane. La cessione del Gemelli Molise al fondo svizzero si concluderà entro la fine dell’anno, mentre intorno al 15 novembre si dovrebbe anche sapere se il Governo ha deciso di esercitare il golden power, ossia porre il veto sull’operazione che coinvolge l’ospedale venduto ad un fondo straniero in un settore considerato strategico (ossia quello sanitario). E’ in questo clima di incertezza che probabilmente aumenta la sfiducia del personale della struttura che diserta l’assemblea indetta dalle 13 alle 15 di ieri, 25 ottobre, dai sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Cobas, Ugl).

Le presenze si contano sulle dita delle mani nonostante al centro dell’iniziativa dei sindacati ci sia la mancata corresponsione di circa 600 euro (100 euro in più che i dipendenti avrebbero dovuto ricevere in busta paga nel periodo gennaio-giugno) in favore di ogni dipendente al momento del rinnovo del contratto. Rinnovo avvenuto solo lo scorso maggio (“dopo anni di ritardo”, osservano i rappresentanti dei sindacati) con decorrenza dal 1 luglio per uniformare i contratti del Gemelli Molise a quelli del Policlinico Gemelli, di cui fa parte (anche se ancora per poco) la clinica di contrada Tappino.

“Ci saremmo aspettati che nel mese di ottobre venissero erogate le spettanze che attendono da quattro mesi i dipendenti del Gemelli Molise, così come sono stati erogati gli arretrati contrattuali ai dipendenti del Gemelli di Roma”, osserva Carmine Vasile (Fials). Prima del presidio l’incontro con i vertici dell’ospedale. “Ci hanno detto che non sono in grado di corrispondere le somme questo mese, ma sappiamo che da Roma sono state versate le somme”.

Ma questo è solo un aspetto di una questione più ampia: la vendita del Gemelli Molise. 

“Non sappiamo bene chi è il nuovo acquirente e quale sarà il futuro dei dipendenti, se saranno mantenuti i livelli occupazionali. A questo aggiungiamo le incertezze dei cittadini: se saranno confermate le specialistiche”. Responsible Capital A.G., società di investimenti con sede in Svizzera, ha acquistato il 90% delle quote, mentre il restante 10% sarà mantenuto dal Policlinico Gemelli, come prevede il contratto preliminare firmato il 3 ottobre. Il finanziere Stefano Petracca che fa capo al fondo svizzero giovedì scorso è stato proprio nella sede di Campobasso per incontrare i direttori dei Dipartimenti e delle Unità operative. “Siamo convinti che potremmo offrire ai molisani i migliori servizi possibili” e “l’apporto del Policlinico continuerà ad essere decisivo sia in termini di attività clinica sia in termini di ricerca scientifica. I medici del Gemelli di Roma proseguiranno le loro attività anche a Campobasso”: le dichiarazioni rilasciate dal finanziere a Primo Piano Molise non sono servite a rassicurare i sindacalisti. Che temono per il futuro della ex Cattolica.

“Se dovesse chiudere questo ospedale – ragionano durante l’assemblea – i molisani pagherebbero il prezzo dell’aumento della mobilità passiva perchè senza la cardiochirurgia e la radioterapia del Gemelli le persone sarebbero costrette a rivolgersi negli ospedali di fuori regione, ad esempio a quello di San Giovanni Rotondo, con un aggravio per la spesa sanitaria regionale”.

Il Gemelli Molise, centro di eccellenza nella cardiochirurgia e nella radioterapia, conta 90 posti letto accreditati all’interno del sistema sanitario regionale. Attualmente annovera circa 350 dipendenti: 190 infermieri, 8 oss, circa 70 medici. Il resto del personale è composto da tecnici di laboratorio, ausiliari, tecnici di radiologia, operatori tecnici, collaboratori amministrativi, assistenti amministrativi, coadiutori amministrativi.

Viviamo in un momento di grande ansia: non sappiamo qual è il futuro di questo ospedale, non sappiamo a cosa porterà questa vendita”, sottolinea Angela Priston, rappresentante della Cisl nonchè una delle otto oss in servizio al Gemelli, ai giornalisti presenti per documentare il presidio. “Questa struttura va avanti grazie agli sforzi del personale dipendente, abbiamo fatto grossi sacrifici ma non sono stati apprezzati”. Ed essere completamente all’oscuro sulla compravendita dell’ospedale è motivo di amarezza.

I sindacati non mollano: sarà proclamato lo stato di agitazione, poi sarà chiesto un incontro al prefetto. Non è escluso che sarà proclamato anche lo sciopero.

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