La storia

La bambina che dopo Chernobyl è rinata a Montagano oggi è Miss Ucraina. E concorre per Miss Universo

Caterina, suo marito Luca, i figli Tommaso e Nicola hanno accolto fino all'anno prima della pandemia Yulia Semenihina che in Molise ha respirato "vacanze pulite". Quando arrivò era solo una bambina, oggi è una splendida ventenne che concorre per la fascia di Miss Universo

Yulia Semenihina non è ancora nata quando l’Ucraina, l’Europa e l’Italia conoscono la propria Hiroshima. L’una e 23 minuti del 26 aprile ’86: il fantasma dell’olocausto nucleare entra nelle case di tutto il mondo e porta il nome di una piccola città 120 chilometri a nord di Kiev: Chernobyl.

Miss Ucraina

L’esplosione e l’incendio del quarto reattore della centrale nucleare, allora sovietica, di Chernobyl provocano una nube radioattiva che invade l’atmosfera per chilometri e chilometri. Da Ucraina e Bielorussia (da Chernobyl al confine sono tre ore a piedi) lo spettro di quell’olocausto chimico attraversa l’Europa e porta con sé paura, terrore e morte. Poi porterà uomini e donne. Adulti, ma soprattutto bambini. Verranno in Italia ad “ossigenare” il sangue, a curarsi, a vivere. Lo faranno per anni, forse saranno costretti a farlo per sempre.

Yulia è una di quelle bambine che quando aveva quasi sette anni aderì al progetto che consentiva a tanti piccoli come lei di migliorare la qualità della vita e le possibilità di sopravvivenza “disintossicando” il sangue con un periodo di lontananza da quelle terre contaminate.

Miss Ucraina

Caterina Di Tempora con suo marito Luca e i suoi due figli Tommaso e Nicola a quel progetto risposero subito firmando l’immediata approvazione ad accogliere per tutta l’estate (e per sempre) uno dei bambini ucraini.

All’aeroporto di Roma scese “una bambina minuta, dal faccino delicato e due occhioni grandi e vivaci. Era lei, la nostra Yulia che – da quel momento e a seguire per i prossimi anni – sarebbe diventata una costola della nostra famiglia”. E’ Caterina a raccontare le estati trascorse con Yulia. E lo fa partendo da uno dei traguardi che questa bambina ha raggiunto con forza di sacrificio, buona volontà, rigore e preparazione: è diventata Miss Ucraina e in questi giorni concorre anche per la fascia di Miss Universo.

“Già da bambina aveva la stoffa per fare grandi cose – racconta Caterina – Praticava la ginnastica artistica ed era estremamente rigorosa nello studio, nella preparazione atletica e anche nel modo di mangiare. Quando arrivò la prima volta, non dimenticherò mai la sensazione che ho provato nell’aprire il suo bagaglio: un ordine rigoroso che era stato usato per sistemare gli abiti ma un odore nauseante di piombo appena aprii la valigia. Una vampata indimenticabile dell’aria malata di quelle zone”.

Il racconto di Caterina si fa via via più emozionante quando ricorda “le mani di Yulia che si cimentavano a raccogliere i prodotti del nostro orto e a mangiarli senza la paura di ingerire scorie che le avrebbero fatto del male. Raccontava che non sapeva il sapore genuino e autentico di una mela, di un pomodoro, della lattuga… E più che una bistecca lei amava restare nell’orto e mangiare dei frutti direttamente dalla terra. Immagini che sono state anche un insegnamento per i nostri figli”.

La famiglia di Caterina ha subito notato la bellezza disarmante di Yulia perché “ogni anno che tornava, era sempre più bella” ammette sorridendo rammentando che la “sua bellezza viaggiava di pari passo con la sua maturità. Era – un po’ come tutti i ragazzi dell’ex Unione Sovietica – molto ligia al dovere. Per esempio: mentre mio figlio, suo coetaneo, leggeva ancora i fumetti, lei era sempre immersa in letture d’autore. Durante il giorno studiava, poi si allenava e soltanto se le rimaneva del tempo si concedeva una passeggiata. E non ti nascondo – dice ancora Caterina – che noi stessi vivevamo con ansia questo suo profondo senso del dovere, questa sua propensione alla disciplina e al rigore”.

Improvvisamente un problema che si abbatte sulla famiglia di Caterina non consente a Yulia di tornare a Montagano per due estati consecutive. Ma, superati quei momenti, l’anno prima della pandemia, Caterina e la sua famiglia aspettano la piccola cittadina dell’Ucraina a Fiumicino. Per una nuova estate. Per riprendere a stare insieme e respirare aria buona.

Ecco la sorpresa: dalla scaletta dell’aereo non scende più la ragazzina magrolina, col caschetto e la frangetta che avevano lasciato due anni prima ma una donna di una bellezza prorompente.

“Ci siamo abbracciati a lungo e lei, che nel frattempo aveva ormai appreso con padronanza la lingua italiana, ci ha raccontato che studiava all’università materie umanistiche e della comunicazione. Che aveva vinto diverse borse di studio che le avevano permesso di fare anche viaggi di studio in Turchia e che aveva iniziato a sfilare in abito da sposa per arrotondare il suo budget da studentessa. Abbiamo trascorso un’altra estate insieme e poi ci ha pensato il covid a tenerci separati”. Ma grazie ai social e alla telefonia i contatti con Yulia sono sempre rimasti vivi tant’è che lei stessa ha poi comunicato a Caterina che è stata eletta Miss Ucraina e che avrebbe concorso anche per la fascia di Miss Universo.

“E’ una ragazza semplice – conclude Caterina – e merita tutto il bene possibile. Ha avuto il suo riscatto dopo un trascorso inficiato spesso dalla paura delle contaminazioni mortali, del timore di morire presto, di ammalarsi, di non avere una vita normale”. Yulia dal canto suo, confida sempre a Caterina la sua riconoscenza consapevole che “l’aria pulita del Molise e il cuore generoso dei molisani” ha contribuito ad alzare le percentuali di sopravvivenza di molti come lei e soprattutto a migliorare la loro qualità della vita che oggi – per fortuna – può essere tutta in discesa.

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