L'Ospite

Termoli

Il vento è cambiato – di Maria Chimisso

“È una grande vittoria del centrosinistra e del Pd che rafforza l’Italia. È la volontà dell’Italia di uscire dalla pandemia e cominciare a lavorare. Siamo tornati in sintonia con il Paese. Non abbiamo vinto su Twitter o nei salotti, ma sul campo. Si vince se si allarga la coalizione, anche oltre il Pd”

Così Enrico Letta ha commentato la sua vittoria personale a Siena e il risultato positivo del centro sinistra nei grandi comuni d’Italia. Se Termoli non è stata attraversata dalla campagna elettorale, le parole di Letta marcano una differenza anche nella nostra città. Ci indicano una strada da percorrere per riportare il nostro partito e il nostro circolo al centro delle dinamiche politiche cittadine.

Anche noi siamo in procinto di uscire della pandemia: il lungo fermo cui siamo stati costretti ha operato come alibi per un’amministrazione assente e non all’altezza delle aspettative, delle opportunità e dei sogni di Termoli.

A due anni dalle prossime elezioni si impone con urgenza la costruzione di un modello comunicativo effificace, che non sia quello dei social e dei salotti, ma che si esprima sul campo, nelle piazze come nelle periferie, nei cortili e nei mercati. Serve un PD che sia anche una partito di coalizione, perché un dorato (e pretenzioso) isolamento può forse soddisfare qualche orgoglio di retroguardia, ma non porta da nessuna parte.

Più di tutto serve un PD che superi i personalismi e costituisca un fronte comune, una sinergia forte: uniti si vince, è la complicità chespinge avanti il gruppo e fa vincere tutta la squadra. Serve una leadership chiara e riconoscibile, che risponde al processo di identifificazione che, anche al tramonto delle ideologie, resta incisivo nella scelta di chi è chiamato a governare.

Sul Paese pesa un’atmosfera strana, che si respira, e che può avere nell’astensionismo e nell’indifferenza un alleato pericoloso. La stessa Termoli si è assopita: trasmette l’idea di una città che ha rinunciato al ruolo di capitale morale e di volano economico del territorio e della Regione, che si connota per l’assenza di un progetto, di una visione e, per come stanno le cose oggi, persino di una sanità degna di questo nome.

A ciò il PD deve fermamente opporsi, in tutte le sedi, politiche e istituzionali, puntando alla costruzione di un campo largo di progressisti, ad un progetto concreto, pragmatico e orientato allo sviluppo, basato su scelte condivise, idee comuni e confronti serrati.

Quando abbiamo composto la direzione ci siamo ispirati alla costruzione di un gruppo in cui conflfluiscono tutte le anime del partito. Questo principio ha ispirato anche il PD regionale e nazionale e l’affermazione delle amministrative ne è la riprova.

Dopo due anni di pandemia e di declino del consenso il centrosinistra e il PD hanno ancora tanta strada da fare. Ma il vento è cambiato, si percepisce. Cambiano allora i termini del dibattito politico, questa volta a favore del progresso, dell’innovazione e della modernità.

Se ne facciano una ragione i populisti, i sovranisti e coloro che pretendono di riesumare le salme che la storia ha già seppellito.

La Segretaria del Circolo

Maria Chimisso

,