Il rilancio

Il covid rivoluziona l’acquisto della casa: “Boom per villette e appartamenti con terrazzi”

Indagine sul mercato immobiliare che ha risentito molto della pandemia. I professionisti del settore concordi: “Le persone chiedono sempre più spazi aperti sacrificando qualche metro quadro”. La ripresa, netta, è in atto: “Si è tornati a puntare molto sulla prima casa, molti investono su appartamenti piccoli da affittare”. E viene fuori un aspetto controverso: “Gli affaristi hanno guadagnato con la pandemia…”.

Casa dolce casa: il ‘mattone’ non passa mai di moda. Nella tempesta nei mesi più bui del lockdown, il mercato immobiliare sta vivendo una seconda giovinezza. Gli indicatori economici dicono che si crescerà del 6%: ottima notizia, il settore in questione non può che beneficiarne e diventarne un traino. È chiaro che come nelle rivoluzioni o nei momenti più o meno lunghi di crisi se ne esce trasformati. In che modo però? L’abbiamo chiesto ai professionisti del settore. E sono venute fuori delle sorprese.

“La pandemia ha inciso chiaramente in modo notevole sul nostro mercato regionale e locale – ci spiega l’agente immobiliare Maurizio Di Monaco –. Dopo il primo lockdown abbiamo notato una forte contrazione della domanda. La persona era spaventata a venire in agenzia, quindi c’era poco rapporto umano, e la richiesta è stata molto più bassa perché si è scatenato un clima di totale incertezza, si aveva paura a fare qualsiasi passo, dall’acquisto all’apertura di esercizi commerciali”.

I disagi maggiori? “Sicuramente abbiamo dovuto lavorare sulle pratiche che erano rimaste in sospeso nel pre-covid e durante. Posso aggiungere che i tempi si sono allungati, per chi aveva avviato una richiesta di mutuo per esempio l’attesa si è più che raddoppiata. Se prima si chiudeva una pratica in tre-quattro mesi l’anno scorso i tempi sono diventati infiniti”.

Maurizio Di Monaco agente immobiliare

Ma la luce in fondo al tunnel si è iniziata a vedere dalla scorsa primavera: “Dopo la seconda ondata, che ha ricontratto la domanda, abbiamo notato che le cose sono andate diversamente. È tornato un po’ di ottimismo, di fiducia, qualche apertura di locali c’è stata, per quanto riguarda l’acquisto dell’abitazione abbiamo lavorato molto sulle prime case”. E i dati vanno nella direzione sperata: “Oggi come oggi la ripresa è netta, siamo quasi al livello del 2019, non si può negare. Pian piano si stanno tornando a fare anche gli investimenti, seppure non paragonabili a dieci-dodici anni fa, è cambiato proprio il mercato in questo senso. Si sta tornando a investire un po’ nel mattone, questo sì. Anche se molti preferiscono investire in grandi città”.

Poi c’è il ruolo delle banche, che sembra essere favorevole a questa ripresa: “Le banche hanno ancora dei tassi concorrenziali e ottimi, quindi le persone che hanno la possibilità per accedervi fanno il passo”.

Case abitazioni

Sulle nuove richieste, che magari nel pre-covid non erano neanche prese in considerazione, “c’è un’attenzione maggiore sugli spazi aperti perché ci siamo ritrovati a vivere in quattro mura per diverse settimane, ha sofferto tanto chi non aveva a disposizione magari un terrazzo, un giardino, una villetta. Oggi la domanda maggiore è per villette e appartamenti con spazi aperti importanti, terrazzi in primis. O magari ampie balconate, pur con un’abitazione piccola. Spazi dove poter vivere anche la quotidianità”.

“La pandemia è stata utilizzata, nonostante sia una cosa brutta da dire, dai cosiddetti falchi per fare l’affare – dice senza giri di parole l’agente immobiliare Antonio Iovine. “Il mercato non si è bloccato per tutti ma solo per le persone che hanno necessità maggiore di acquistare casa, chiedendo il mutuo alla banca. Chi invece continua ad arricchirsi sono i cosiddetti affaristi, che utilizzano le crisi per diminuire la valutazione immobiliare”. Un discorso che affonda le sue radici “nel passaggio all’euro dopo il quale la speculazione della borsa si è spostata sull’immobiliare – continua Iovine –. Nel 2009 il mercato si è ordinato, gli investitori grandi si sono dati di nuovo alla borsa. Ma si è perso il valore dell’immobile”.

Antonio Iovine agente immobiliare

Il titolare dell’omonima agenzia immobiliare svela i gusti mutati delle persone dopo la pandemia: “Innanzitutto l’usato è assolutamente svalutato. Il nuovo mantiene e tende pure ad aumentare, grazie alle cosiddette costruzioni biologiche. Devo dire che noto un incremento degli investimenti sulle abitazioni piccole, di 50-60 metri, che vengono poi messe in affitto. Ed è aumentata la richiesta di villette. Io credo che la fase critica sia passata, di covid sento parlare sempre meno e vedo maggiore entusiasmo nel cercare e comprare casa”.     fds

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