Criminalità organizzata

Droga da San Severo, 15 arresti nell’operazione Green Power. Decine di clienti dal Molise nelle indagini

Blitz dei carabinieri: nei guai 10 persone fra Chieuti, Serracapriola e San Paolo Civitate e altre 5 di Trinitapoli in arresto a Cerignola in due filoni di indagine su produzione e traffico di stupefacenti anche nelle regioni limitrofe

San Severo crocevia strategico della vendita di droga sia nella Capitanata che in Molise e Abruzzo. Ancora una volta è un’operazione delle forze dell’ordine a confermare come i tentacoli della mafia sanseverese arrivino con facilità nella nostra regione. Oggi 11 ottobre l’operazione ‘Green Power’ coordinata dalla Procura di Foggia ha portato a 15 arresti fra la zona di Trinitapoli e quella al confine con il Molise, in particolare Chieuti e Serracapriola.

Sono in realtà due diversi filone di indagine confluite nella stessa operazione quella che è stata illustrata stamane dal procuratore di Foggia Antonio Laronga.

“Anche questa vicenda ci conferma alcuni dati che abbiamo riscontrato in precedenti indagini e in particolare che la criminalità sanseverese continua a svolgere un ruolo determinante nel traffico degli stupefacenti confermandosi quale crocevia strategico per la vendita di stupefacenti sia verso altri comuni della Capitanata e in particolare verso il nord della Capitanata, sia verso regioni confinanti, in particolare Molise ed Abruzzo” ha detto il magistrato in conferenza stampa.

Nell’area senseverese sono state arrestate 10 persone tra Serracapriola, Chieuti e San Paolo Civitate con il coinvolgimento di esponenti della criminalità di San Severo. Tre sono in carcere, cinque ai domiciliari, altri due hanno avuto misure cautelari alternative alla detenzione.

Per i pm “l’operazione Green Power conferma quanto emerso nella recente relazione della Dia sul narcotraffico nel Foggiano”.

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Il blitz nell’area dell’Alto Tavoliere ha riguardato dieci persone finite sotto indagine per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, per fatti commessi tra febbraio 2020 e maggio 2020 nei territori di Serracapriola, Chieuti e San Paolo di Civitate.

Secondo gli inquirenti, molti degli acquirenti di droga arrivavano nell’area di San Severo e dintorni proprio da Molise e Abruzzo. Circa una trentina gli episodi di spaccio documentati dagli inquirenti. La cessione della droga avveniva anche grazie a un linguaggio criptico per sviare eventuali intercettazioni, con l’utilizzo di termini quali benzina, diesel o olio, a seconda infatti della tipologia di sostanza stupefacente.

Nella zona di Cerignola sono finite in manette altre cinque persone, tutti agricoltori di Trinitapoli, città della provincia di Bat, perché trovati in possesso di 5mila piante del peso di una tonnellata per un valore che arriva a dieci milioni di euro. Persone fra i 40 e i 65 anni, arrestate in seguito alle indagini scaturite dopo il maxi sequestro di marijuana dello scorso 6 luglio, quando vennero estirpate quasi 5.000 piante di marijuana, del peso complessivo di circa una tonnellata e mezzo, con un principio attivo di circa mezzo quintale.

Dalle piante, alte circa un metro, era possibile ricavare quasi 2 milioni di dosi medie giornaliere, che avrebbero poi fruttato alla criminalità almeno 10 milioni di euro. I cinque arrestati sono considerati i coltivatori delle piante incriminate.

Per gli inquirenti le intercettazioni sono state fondamentali per individuare in due degli indagati i capi dell’organizzazione e la spartizione delle piazze di spaccio, oltre alla presenza di una sorta di broker, un uomo ora ai domiciliari che faceva da intermediario tra spacciatori e assuntori di droga.

Nel corso dell’intera operazione sono stati effettuati tre arresti in flagranza di reato, segnalati nove assuntori di droga, sequestrati circa mezzo etto di cocaina, mezzo chilo di marijuana e alcuni grammi di hashish.

Il blitz ha visto in azione oltre 100 carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, con l’ausilio dei Reparti specializzati dell’Arma e in particolare dallo Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori” di Puglia, dal Nucleo Cinofili di Modugno e dal Nucleo Elicotteri di Bari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia.

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