Coffee shop a san severo

A San Bernardino per rifornirsi di droga “assicurata e con rimborso”, arresti a San Giacomo e San Martino

Importante operazione della Polizia foggiana che ha portato allo smantellamento di una vera e propria rete dedita al narcotraffico. Nel quartiere San Bernardino di San Severo la centrale dello spaccio. L'operazione, definita 'Coffee Shop', ha portato a 11 ordinanze di misura cautelare tra cui 4 tra il Molise e l'Abruzzo. Un maxi blitz che ha fatto emergere un impianto criminale 'ben collaudato' di cui facevano parte anche acquirenti delle due località bassomolisane, che così si rifornivano per smerciare la droga sulle loro 'piazze'

Ci sono anche San Giacomo degli Schiavoni e San Martino in Pensilis nel maxi blitz della Procura di Foggia che ha smantellato una rete criminale dedita allo spaccio di droga tra San Severo, il Molise (appunto con le località bassomolisane) e l’Abruzzo (Casalbordino e San Salvo). 11 persone finite agli arresti perché ritenute a vario titolo responsabili dei reati di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, di detenzione e porto di arma clandestina e di ricettazione.

Una maxi operazione antidroga che ha coinvolto le tre regioni, ma con epicentro San Severo: all’alba di oggi, 80 agenti della Polizia di Stato coadiuvati anche da due unità cinofile e dalla pattuglia eliportata, hanno eseguito 11 misure cautelari – sei in carcere e cinque ai domiciliari – a carico di altrettanti soggetti coinvolti in un importante giro di spaccio. Il fulcro di questa rete era a San Severo nel noto quartiere di San Bernardino, questo il covo dello spaccio: qui i soggetti finiti nelle maglie della procura di Foggia sono stati 7, molti dei quali pregiudicati. Ma ci sono anche 4 residenti tra Molise (2) e Abruzzo (altri 2 di Casalbordino e San Salvo), finiti agli arresti perché si rifornivano dello stupefacente nella centrale dello spaccio di San Severo per smerciare poi la droga nelle rispettive piazze di Molise e Abruzzo.

Un’indagine partita a settembre 2020 e chi ha portato anche al sequestro di circa 6 chili di droga (tra cui 3.5 di eroina e 1 di cocaina), ma anche di armi tra cui un kalashnikov e diverse pistole. Un’indagine che già aveva portato all’arresto in flagranza di 12 soggetti.

Il lavoro degli investigatori ha consentito di ricostruire i movimenti e il modus operandi, definito dai militari ‘ben collaudato’, degli indagati che avevano creato un vero e proprio business della droga. L’acquirente, presi i contatti telefonici con il venditore, lo raggiungeva a San Bernardino dove acquisiva la droga che veniva consegnata direttamente al venditore e, in altri casi, avvenuto l’incontro, il cliente veniva accompagnato in un luogo prestabilito dove preleva egli stesso la droga in base alle indicazioni ricevute, in posti meno accessibili come intercapedine o sotto delle tettoie. Nelle comunicazioni telefoniche venivano usati linguaggi criptici tipici degli ambienti malavitosi per indicare la droga, i punti di incontro e per stabilire le modalità della cessione. Parole come ‘cioccolata’ o ‘caffè’, tanto che il nome dell’operazione è “Coffee shop”.

Dalle indagini è emerso che il sistema era talmente collaudato che nei casi in cui il compratore, a seguito di un controllo delle forze dell’ordine si vedeva sequestrato lo stupefacente, poteva ottenere una sorta di rimborso attraverso un nuovo rifornimento di droga a titolo gratuito. Come? Semplicemente esibendo al venditore il verbale di sequestro.

La vicenda di Foggia che ha inferto un colpo al narcotraffico si intreccia con i comuni molisani di San Giacomo ma anche San Martino in Pensilis: qui stamattina gli agenti hanno notificato due ordinanze di custodia cautelare a due uomini collegati alla rete di spacciatori finiti in carcere nel foggiano. C’è una particolarità che mette in collegamento gli arresti di oggi all’operazione della polizia di Termoli del 21 ottobre scorso. Quel giorno erano stati arrestati due termolesi residenti a San Giacomo, di 38 e 23 anni, ora trasferiti in carcere su decisione del Gip. Oggi, nell’ambito dell’inchiesta di Foggia, è stato arrestato un altro cittadino di San Giacomo degli Schiavoni il cui figlio era stato sorpreso a comprare droga dai due spacciatori già beccati dalla polizia.

A seguito del blitz sono stati sequestrati 4.5 chili di droga pesante tra cocaina ed eroina, alcuni chili di marijuana e hashish nonché un arsenale di armi fra cui due pistole, munizioni e un kalashnikov. Durante l’esecuzione, avvenuta stamane, delle misure cautelari nelle tre regioni, sono state effettuate diverse perquisizioni personali e domiciliari e si è proceduto anche al sequestro di un immobile nel comune di San Severo usato per lo spaccio e per il consumo di droga, immobile che aveva tra l’altro allacci abusivi di energia elettrica. In quello stabile è stato ritrovato materiale per il confezionamento oltre al bilancino e a residui di droga tagliata. C’era anche un cassetto adibito a cassa con biglietti riconducibili a conti, oltre a del denaro di piccola taglia frutto dell’attività di spaccio.

Questa attività investigativa ha messo in luce l’ampiezza del volume d’affari e la ‘solidità’ di questo impianto criminoso sviluppato tra l’Alto Tavoliere e le regioni vicine, tra cui la nostra.

 

commenta