Gli aggiornamenti

19 ottobre – 6 positivi, nessun ricovero. Tutti negativi in Chirurgia, fino a sabato stop a ricoveri e visite

Solo 6 positivi in 3 Comuni, niente ricoveri. Al Cardarelli, ventiquattr'ore dopo il contagio di un anziano degente, nel reparto di Chirurgia si tira un sospiro di sollievo: non è emersa alcuna nuova infezione tra il personale e i dodici pazienti attualmente ricoverati. "Qui adottiamo misure di prevenzione rigide, abbiamo sospeso nuovi ricoveri e le visite. Sabato effettueremo nuovi test di controllo", sottolinea il responsabile, il dottor Giancarlo Di Marzo. "La Chirurgia è covid free, qui i pazienti entrano solo con tampone negativo".

Sei positivi su 521 tamponi refertati, tra i quali quelli relativi al personale di Chirurgia del Cardarelli di Campobasso (risultati negativi). Le persone positive sono residenti nel capoluogo, a Casacalenda e Portocannone. Il tasso odierno è dell’1,15% mentre ci sono 3 guariti, rispettivamente 2 da Portocannone e 1 da Petacciato. Oggi niente ricoveri, nè novità su fronte delle ospedalizzazioni. Restano 4 i ricoverati covid, 3 in Infettive e 1 in Terapia Intensiva.

Reparto Chirurgia ospedale Cardarelli

CARDARELLI, STOP TEMPORANEO DEI RICOVERI IN CHIRURGIA – Da ieri, 18 ottobre, non è possibile visitare i pazienti ricoverati in Chirurgia all’ospedale Cardarelli. L’avviso è stato affisso sulla porta di ingresso dopo la diagnosi di positività al coronavirus di un anziano degente assistito proprio in questo reparto, ma per una patologia diversa dal covid. Nel pomeriggio di ieri è stato trasferito in Malattie Infettive, come prevede il protocollo.

In Chirurgia sono stati prontamente effettuati tamponi al personale sanitario, agli addetti delle pulizie e alla cucine, ai 12 pazienti attualmente ricoverati e ai loro familiari (fra cui qualche bambino) che nei giorni scorsi erano andati a visitarli proprio in ospedale. Sono tutti negativi e, anche se questo ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo, non ha favorito l’allentamento delle misure anti-contagio decise in seguito al primo caso riscontrato 24 ore fa. In Chirurgia non si potrà entrare per andare a trovare i pazienti almeno fino a sabato 23 ottobre. Entro questa data non saranno accettati nemmeno nuovi ricoveri. 

La negatività dei tamponi effettuati all’interno del reparto potrebbe essere la conferma che l’origine del contagio sia esterno all’ospedale. Si sospetta che l’anziano paziente abbia contratto il virus nella casa di riposo ‘Pistilli’ di Campobasso in cui era ospite e nella quale oggi sono stati effettuati i test molecolari. L’ottantenne, vaccinato con la terza dose, era negativo anche al tampone effettuato in pronto soccorso prima del ricovero, ha sviluppato l’infezione quattro giorno dopo: aveva un po’ di febbre, non altri sintomi riconducibili al covid. E non era emerso niente nemmeno nella Tac al torace a cui l’uomo era stato sottoposto. Probabile che anche la carica virale bassa abbia evitato un’ulteriore diffusione del virus.

Ad ogni modo in Chirurgia sono state adottate tutte le misure richieste in questi casi. “Da sette mesi abbiamo adottato misure di prevenzione rigide”, spiega a Primonumero il responsabile del reparto, il dottor Giancarlo Di Marzo. “Ci sono percorsi dedicati, il personale indossa sempre – per ordine di servizio – i dispositivi di protezione. Anche i pazienti, che si trovano in stanze singole, indossano sempre le mascherine. Inoltre, abbiamo allestito due stanze grigie“. Questo vuol dire che qualora dovesse esserci un paziente con tampone negativo ma con sintomi ‘sospetti’ viene isolato in attesa di un secondo tampone di conferma.

Fondamentali anche le procedure seguite in fase di pre-ricovero.

Quando vengono ricoverati in questo reparto, i pazienti sono tutti negativi”, puntualizza il medico. C’è infatti un doppio filtro da superare. “I degenti vengono sottoposti a due tamponi, uno è effettuato al pronto soccorso, l’altro in fase di pre-ospedalizzazione”, aggiunge il dottor Di Marzo che intende rassicurare i pazienti e i loro familiari, oltre che il personale che lavora in reparto.

bollettino covid 19 ottobre

I pazienti di Chirurgia vengono sottoposti a tampone ogni 48 ore per provvedere tempestivamente”.  A questa misura si aggiungono altre, ossia “la sanificazione immediata, tamponi a tutti (familiari dei pazienti compresi), blocco dei ricoveri, divieto assoluto di visite. Inoltre i pazienti dimessi nei giorni scorsi torneranno fra 48 ore per un tampone e quelli che dimetteremo da oggi torneranno sabato in ospedale per un tampone di controllo”.

Disposizioni rigorose quelle decise dal dottor Di Marzo e che hanno prodotto effetti negli ultimi mesi, tanto è vero che il reparto è tornato a lavorare normalmente.  “Questo reparto – insiste – non è un lazzaretto. La Chirurgia è covid free da gennaio (quando è scoppiato un cluster che ha annoverato una trentina di contagi tra sanitari e pazienti, ndr)”, rivendica il medico che difende il lavoro e i sacrifici del personale sanitario del reparto. “Siamo distanti anni luce da quanto avvenuto nei mesi scorsi”.

I DATI NAZIONALI

Il bollettino quotidiano del Ministero della Salute riferisce oggi di 2.697 contagi da coronavirus in Italia su 662.000 tamponi per un tasso di positività dello 0,4%. I decessi sono stati 70 mentre scendono sia i ricoveri in terapia intensiva (-3) che nei reparti ordinari (-5).

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