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“Tutti in piazza per difendere la sanità. Tocca a ognuno di noi”

di Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra

FINO A QUANDO?

Le ultime notizie che arrivano dall’interno degli ospedali molisani raccontano non solo una tristissima storia di distruzione del diritto alle cure, ma dicono anche tutto il dolore di chi in quegli ospedali ha lavorato, lavora e vede andare disperso un patrimonio di competenze, capacità, possibilità di salvezza per la popolazione.

I medici che hanno scritto e parlato in questi giorni, quelli che abbiamo sentito direttamente, quelli (pochi, per la verità) che in questi anni hanno denunciato rischi e carenze dall’interno, tolgono ora con le loro parole l’ultimo alibi ai decisori politici e ai dirigenti sanitari responsabili di questo scempio, ma contemporaneamente chiamano in causa anche i cittadini che finora non hanno reagito.

Come raggruppamento politico di Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra (ma anche da molto tempo prima come singoli attivisti di associazioni) ci siamo impegnati costantemente per informare, denunciare, incitare alla partecipazione e alla protesta sul tema della sanità: con presidi, conferenze stampa, video, convocazione di consigli monotematici a Termoli, interpellanze varie, contatti continui con i comitati ed elaborazione di proposte, partecipazione alle manifestazioni.

Noi continuiamo ogni giorno a lavorare per i beni comuni: abbiamo elaborato una piattaforma di linee guida per la sanità da proporre a tutti i comitati e le associazioni impegnate sul tema come punto di partenza per discutere e trovare proposte comuni. E chiamiamo in causa, con l’ultima interpellanza urgente presentata in consiglio, anche l’amministrazione locale, che spicca per il suo silenzio tombale anche davanti agli ultimi appelli dei medici del San Timoteo.

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Ricordiamo che il Sindaco è per legge il primo responsabile della salute pubblica; e nel nostro caso è anche Presidente della Provincia di Campobasso… Un intervento forte, magari insieme agli altri sindaci del Basso Molise, non potrebbe essere ignorato.

Ma la risposta più necessaria, l’unica che potrebbe ancora fermare le scellerate scelte della politica locale, è mancata e continua a mancare: quella della presenza e dell’impegno della cittadinanza.

Di fronte ad un Piano Operativo 2019-2021 che persiste nel portare avanti lo smantellamento del sistema pubblico, e ripete ad ogni piè sospinto che ai privati spetta un ruolo dominante nel “completamento del sistema complessivo di offerta”; di fronte alle affermazioni ridicole del Presidente-Commissario Toma che nega di condividere questo piano ma rifiuta di annullarlo in autotutela; di fronte alla chiusura de facto di reparti salvavita al San Timoteo e non solo, non c’è altra risposta  possibile che la protesta civile ma ferma, concretamente attuata con la propria presenza e portata avanti nel tempo per non dare tregua a chi ci sta negando la possibilità di curarci e di vivere.

Facciamo appello alla dignità dei cittadini molisani, e specialmente di quelli di Termoli e del Basso Molise: vogliamo davvero continuare a subire le prepotenze di un potere vischioso e clientelare, che vuole fare profitto togliendoci il bene comune forse più importante, massacrando quello che fu uno dei gioielli delle grandi conquiste civili degli anni ‘70, già pesantemente indebolito, è vero, a livello nazionale, ma in pochi altri luoghi d’Italia così minato alle fondamenta?

Giovedì alle 16 partirà a Campobasso la manifestazione indetta dal Forum Regionale per la Sanità pubblica: noi saremo in piazza, speriamo insieme a moltissimi altri. E’ indispensabile esserci in tanti, anche per non darla vinta a chi dipinge i molisani come popolo addormentato. Dobbiamo riprenderci una capacità di contrasto di fronte a chi ha dimostrato proprio in questi mesi di pandemia di non avere alcuna capacità amministrativa ed organizzativa, e nessun sussulto di umanità.

Tocca ad ognuno di noi farsi carico dei diritti collettivi: nessuno si senta assolto o escluso: pensare che non ci riguardi è follia, credere che poi tanto troveremo qualche “amico” che ci aiuta è indegno.
E allora giovedì tutti in piazza a Campobasso, per poi però continuare a fare la nostra parte tutti i giorni.
Se non ora, quando? Se non per il diritto a vivere ed essere curati degnamente, per che cosa?

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