Ospedali a un bivio

Toma atteso al varco sulla sanità mentre al San Timoteo altra emergenza in Gastroenterologia

Domani, 27 settembre, la riunione monotematica richiesta dalle opposizioni e dedicata al Programma operativo straordinario 2019-2021 adottato dal commissario-governatore. Il documento ha provocato le proteste di sindacati e associazioni, che saranno davanti Palazzo D'Aimmo e che denunciano il depauperamento degli ospedali di Termoli e Isernia. Nel nosocomio della costa, fra l'altro, emergono nuove criticità per l'assenza di medici in Endoscopia e Gastroenterologia. Convocata per l'8 ottobre la Conferenza dei Sindaci

È la notte prima degli esami per Donato Toma. Da docente avrà sottoposto al suo giudizio tantissimi studenti, ma domani per la prima volta il presidente della Regione sarà chiamato in Consiglio regionale a rispondere alle domande delle opposizioni sul Programma operativo straordinario 2019-2021 e a delineare il futuro della sanità molisana. Lo farà da commissario alla sanità dopo la nomina del Governo avvenuta il 5 agosto scorso, dopo le dimissioni dell’ex commissario Flori Degrassi che, a sua volta, aveva preso il posto di Angelo Giustini. E’ di quest’ultimo la prima elaborazione del Pos che un paio di settimane fa è stato adottato dal capo della Giunta regionale.

Il primo atto da commissario di Donato Toma, l’adozione del Piano operativo 2019-2021, ha scatenato reazioni durissime soprattutto a Isernia e a Termoli, dove sindacati e associazioni hanno denunciato l’ulteriore depotenziamento degli ospedali presenti sul territorio. Un depauperamento che il governatore-commissario ha smentito quando ha illustrato il Programma stesso alla stampa sottolineando che “non sarà sottratto nulla ai nostri nosocomi, nessun reparto chiuderà”.

Tuttavia, sono le problematiche riscontrate quotidianamente nei reparti dal personale sanitario a rivelare una realtà molto diversa. Le difficoltà di tali presidi, definiti “ospedali di base” nel Pos, sono sotto gli occhi di tutti. E le criticità sono riconducibili alla carenza di personale. Insufficienza cronica che sta arrivando a livelli insopportabili.

Dal San Timoteo di Termoli, ospedale che rischia di scomparire perchè progressivamente ‘inglobato’ dal nosocomio di Vasto (nel Pos sono previsti accordi di confine per una serie di specialistiche), arriva l’ennesimo grido d’allarme. Il presidio sanitario continua a perdere pezzi.

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Dopo Chirurgia e Cardiologia, al San Timoteo è in affanno anche Endoscopia. Lo scorso 31 agosto il responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, il dottor Francesco Camilleri, in una nota inviata ai vertici della sanità regionale – in primis alla direttrice sanitaria dell’Asrem Evelina Gollo oltre che ai direttori sanitari degli ospedali Cardarelli e San Timoteo, i dottori Francesco Sforza e Raimondo Petrocelli, ha comunicato “la temporanea modifica dell’organizzazione della pronta disponibilità endoscopica”.

La sua comunicazione è l’ennesimo requiem per un altro reparto dell’ospedale adriatico. “Dal primo settembre sarò costretto a distribuire, temporaneamente fino all’arrivo di ulteriore personale medico, i turni di pronta disponibilità endoscopica tra gli ambulatori di gastroenterologia dei due ospedali Cardarelli e San Timoteo. Infatti da tale data resteranno in servizio quattro gastroenterologi, incluso il sottoscritto: due in servizio presso il Cardarelli e due presso il San Timoteo che potranno effettuare i turni di reperibilità endoscopica E pertanto sarà impossibile garantire la pronta disponibilità h24 presso ogni ospedale”.

Ai primari del pronto soccorso di Campobasso, Termoli e Isernia, al direttore del Dipartimento Medico Nicola Iorio e alla responsabile dell’emergenza territoriale e della Centrale operativa del 118 Adriana Ricciardi, il dottor Cammilleri chiede di “far riferimento ai turni di reperibilità endoscopica per decidere in quale ospedale portare i pazienti con urgenza endoscopica (emorragia digestiva e indigestione di corpi estranei). In caso di urgenza endoscopica per i pazienti ricoverati si chiede ai colleghi dei vari reparti di prendere contatto con il gastroenterologo reperibile tramite gli operatori dei centralini per valutare il quadro clinico e se necessario organizzare l’eventuale trasferimento presso l’ospedale in cui attivo il servizio di pronta disponibilità”.

È questo l’ultimo colpo assestato al sistema pubblico sanitario regionale, al limite del collasso. Le opposizioni ne chiederanno conto a Toma, intenzionate a far passare il governatore-commissario sotto le forche caudine del Consiglio regionale. Sono stati il Movimento 5 Stelle e il Pd a chiedere una riunione dell’assise dedicata completamente alla sanità. E domani potrebbero trovare un assist nell’ex presidente, ora consigliere dissidente nella maggioranza guidata da Toma, Michele Iorio.

A rendere più incandescente l’aria sarà l’imminenza del voto a Isernia. E la prossimità della manifestazione a difesa della sanità pubblica che si svolgerà il prossimo 30 settembre. Ma domani, in via IV Novembre, i rappresentanti di alcuni sindacati e associazioni inizieranno a farsi sentire.

Infine, il Pos ha messo in subbuglio anche gli amministratori locali che lamentano il mancato coinvolgimento da parte di Toma. Il presidente della Conferenza dei sindaci, nonché primo cittadino di Agnone, Daniele Saia ha deciso “dopo aver dato tempo a tutti i Sindaci molisani di leggere attentamente il POS 2019-2021 adottato dal Commissario ad Acta per la Sanità Donato Toma, di riunire la Conferenza dei Sindaci“. La decisione è stata decisa di concerto col direttivo. Si svolgerà il prossimo 8 ottobre, a partire dalle ore 10, presso la Sala della Costituzione di Campobasso.

“L’obiettivo della riunione – spiega Saia in una nota stampa- è quello di analizzare tutti insieme i contenuti del Piano Operativo Sanitario e di discutere relativamente alle criticità riscontrabili sul territorio molisano a livello sanitario”.
Il capo della Conferenza dei sindaci ha lanciato un appello alla partecipazione dei sindaci affinché “si possa elaborare congiuntamente un documento che metta in luce i problemi delle nostre comunità e che evidenzi le nostre richieste di cambiamento da sottoporre agli organi di competenza”.

A questo proposito è arrivato il commento di Nicola Felice del Comitato San Timoteo. “La convocazione della Conferenza dei Sindaci oltre che necessaria, in rispetto alle norme in merito, era molto attesa. Si ritiene ancora utile un preliminare incontro con i Sindaci del basso Molise, per discutere e definire una proposta, si auspica unitaria, e a eventuali altre iniziative da intraprendere con il coinvolgimento di Associazioni, Comitati, e cittadini”.

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