Possibili ricorsi contro il pos

Scatta l’offensiva di sindaci e comitati contro il Piano sanitario: “Andiamo al Tar”

Il Comune di Campobasso e il Comitato San Timoteo stanno pensando di presentare un ricorso se il commissario Toma non annullerà il Pos 2019-2021 dando seguito alle decisioni del Consiglio regionale. Cresce il clima di malcontento in vista della manifestazione di giovedì 30 settembre

Se il governatore-commissario Donato Toma non darà seguito alle decisioni del Consiglio regionale, il Programma operativo sanitario 2019-2021 sarà impugnato al Tribunale amministrativo regionale. Sindaci e comitati, scontenti del mancato confronto sull’atto di programmazione della sanità, preparano l’offensiva nel caso in cui il documento non sarà annullato come previsto dalla mozione del Movimento 5 Stelle che ha trovato la convergenza del Pd e dei dissidenti Michele Iorio e Aida Romagnuolo.

I pentastellati che governano il capoluogo molisano sono pronti a fare sponda all’iniziativa legislativa dei colleghi di partito a Palazzo D’Aimmo e annunciano in un comunicato diramato alle redazioni giornalistiche l’azione amministrativa: ossia la volontà di impugnare il Piano. 

“Già dalla scorsa settimana – ha spiegato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – come amministrazione comunale abbiamo inteso conferire un mandato esterno, a uno studio privato, per produrre un ricorso al Tar proprio sul Pos presentato giorni fa dal Presidente della Regione e commissario ad acta della sanità regionale, Donato Toma”.

Per il primo cittadino del capoluogo, il Programma operativo rende incerto il destino dell’ospedale Cardarelli e la possibile integrazione al Gemelli Molise.

“La nostra azione, – ha aggiunto Gravina – alla luce anche di ciò che ha prodotto la discussione in Consiglio regionale di ieri, aveva e ha una ragione d’essere profonda, radicata nell’intenzione di tutelare e preservare i servizi sanitari che vengono offerti ai cittadini molisani nelle strutture presenti su tutto il territorio regionale a partire dall’Ospedale Cardarelli di Campobasso che, per quanto è rinvenibile nel citato POS, continua a perdere il suo ruolo di ospedale pubblico regionale ‘hub'”.

Roberto Gravina sindaco Campobasso

“Nelle prossime ore si valuterà, quindi, se depositare o meno il ricorso, visto anche quanto votato dal Consiglio regionale. Resta un fatto – ha dichiarato in conclusione Gravina – ovvero che i sindaci sono stati tagliati fuori da ogni confronto sul tema ed è per questo che si fa appello affinché ci si unisca a questa iniziativa, patrocinata dallo studio legale Ruta e dall’avvocato Romano, qualora il commissario non revochi il Pos”. 

Anche i comitati stanno affilando le armi contro il Programma operativo. Anche da Termoli, dove l’ospedale è stato progressivamente impoverito e nelle ultime settimane sono state denunciate criticità in Cardiologia, Chirurgia ed Endoscopia, il Comitato San Timoteo ha manifestato l’intenzione di rivolgersi ai giudici amministrativi.  Perchè, come argomenta Nicola Felice, anche se l’atto approvato ieri in Consiglio regionale “ha un indiscusso e forte significato politico verso il presidente Toma”, rischia di non cambiare la situazione. “Non incide per nulla a livello pratico finché il commissario Toma non procede con un nuovo decreto commissariale disponendo la sospensione e/o annullamento del dca 94”, ossia il decreto commissariale di adozione del Pos in questione.

“Tutti i provvedimenti che il commissario ad acta redige – osserva poi il massimo rappresentante del comitato San Timoteo – prima di essere adottati con decreto commissariale devono ricevere il placet del Tavolo tecnico interministeriale costituito da tecnici del Mef (Ministero economia e finanza) e Ministero della Salute.
Ciò lascia credere che anche il Pos 2019/21, prima di essere adottato dal Commissario Toma, con il DCA 94, avrà avuto il benestare dal Tavolo tecnico interministeriale. Equivale a dire che il presidente Toma per rispettare la volontà del consiglio regionale espressa con la mozione approvata dovrà ricevere un nuovo via libera dal Tavolo tecnico. Risultato questo non facile da ottenere, anzi sarà molto difficile che venga raggiunto dal commissario Toma. Forse è anche per questo il motivo che nella seduta odierna del Consiglio regionale, Toma ha tenuto a precisare che era in veste esclusiva di Presidente e non di Commissario. Senza un nuovo decreto del Commissario ad acta, nulla cambia, il Pos 2019/21 adottato resta attivo e quindi applicabile da parte dell’ Asrem”.

Oltre ad auspicare quindi un “forte impegno politico da parte di tutti i partiti e movimenti presenti in Parlamento” e le dimissioni del governatore Toma, Nicola Felice annuncia: “Se nulla di tutto ciò si verifica, non resta che di appellarsi al Tar impugnando il dca n. 94 di adozione del Pos 2019/21. Il Comitato San Timoteo è pronto, anche da solo, a questa iniziativa”. 

Non sarebbe la prima volta: anche il Piano operativo dell’ex commissario Frattura era stato impugnato. Una sentenza della Corte costituzionale, la numero 116 del 2020, lo aveva dichiarato illegittimo. Un rischio che corre anche il Pos 2019-2021 adottato da Donato Toma, come ieri hanno asserito Michele Iorio e Micaela Fanelli nel dibattito in Consiglio regionale. 

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