Non solo i problemi della Cardiologia (a rischio chiusura come ha denunciato pochi giorni fa il primario Augello) che si sommano a quelli di tanti altri reparti ‘depauperati’ di risorse, in primis umane: sul San Timoteo la nuova ‘tegola’ ha a che fare col reparto di Chirurgia Generale dove fino a fine settembre, non essendoci abbastanza medici per coprire le reperibilità notturne, le urgenze verranno trasferite in altri ospedali (anche extraregionali) se non differite alla mattina seguente.
A renderlo noto sul suo canale facebook è il Comitato del Basso Molise per il Bene Comune. Non a parole, ma carte alla mano, ovvero pubblicando un documento a firma del Responsabile dell’Uoc Chirurgia Generale del presidio ospedaliero termolese, il dottor De Santis.
La motivazione è messa nero su bianco ed è indirizzata ai vertici dell’Asrem oltre che alla Direzione Sanitaria del San Timoteo, il dottor Petrocelli. Questo il contenuto della missiva, con oggetto ‘turno di servizio e reperibilità notturne dal 20 al 30 settembre dell’Uoc Chirurgia Generale Termoli’:
“Poiché il dirigente medico, con facoltà di essere esonerato dal lavoro notturno in quanto genitore di minore di 3 anni, che si era reso disponibile a coprire nel mese di agosto 14 reperibilità notturne, ha comunicato che suo malgrado non può assicurare più di 10 turni di reperibilità notturna durante il corrente mese di settembre, venendosi così ad acuire la già nota criticità della carenza di personale medico, e in considerazione, come più volte comunicato a codesta direzione aziendale, della necessità di concedere 15 giorni di riposo biologico ai sanitari aventi diritto, si comunica il seguente turno di servizio diurno e le reperibilità notturni che, dal 25 settembre 2021, saranno coperte dalla sola reperibilità sostitutiva senza quelle integrativa. Pertanto da tale data si dovrà prevedere il trasferimento presso altri presidi ospedalieri regionali o extraregionali di confine, eventuali urgenze chirurgiche notturne non differibili alla mattina seguente”.
Tradotto, venendo a mancare la disponibilità di un medico per le reperibilità notturne (in base a un suo diritto) l’operatività nella notte non potrà essere più assicurata, almeno per quanto riguarda i giorni che ci separano dalla fine del mese. Ma è chiaro che questo è l’ennesimo campanello d’allarme che arriva da un ospedale che di fatto non è messo nelle condizioni di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, e che arriva dopo il j’accuse del primario della Cardiologia dello stesso nosocomio che ha parlato di morte del reparto nell’indifferenza più totale e nel silenzio tombale delle istituzioni.
Di oggi la dura presa di posizione (l’ennesima anche in questo caso) dei portavoce del Movimento 5 Stelle che, a circa 48 ore dal Consiglio regionale monotematico sula sanità, chiedono Al Presidente Commissario Toma di ‘stracciare’ il Piano operativo sanitario che, a detta loro ma anche dei sindacati e di tante forze politiche, non risolve affatto le criticità della nostra sanità pubblica, che anzi è sempre più sbilanciata a favore dei privati.
E a Termoli la Rete della Sinistra, che pure ha parlato di silenzio tombale da parte del sindaco di Termoli, si è appellata alla mobilitazione di massa dei cittadini, vista un po’ come ultima ‘spiaggia’ per fermare il ‘massacro’ dell’ospedale del Basso Molise. E dà appuntamento a tutti in piazza a Campobasso il 30 settembre.
“Tutti in piazza per difendere la sanità. Tocca a ognuno di noi”
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