Ospedale di termoli

Ragazzo aggredisce medico e portantino in pronto soccorso. Due casi in pochi giorni

Nel giro di meno di due settimane si sono verificate due aggressioni al reparto di emergenza del San Timoteo: la prima, la più grave, ha visto un ventenne alterato scagliarsi contro un medico e un portantino. Ma la rabbia del giovane non si è arrestata neanche di fronte ai Carabinieri. L'uomo è stato denunciato, ma il problema si è presto riproposto: due giorni fa è stata aggredita una infermiera. Il sindacato Fials torna a sollecitare l'Asrem sulla necessità di dotare i presidi ospedalieri di guardie giurate

Ben due aggressioni fisiche si sono verificate al Pronto soccorso del San Timoteo di Termoli nel giro di meno di due settimane.

La prima, la più grave, ha richiesto anche l’intervento dei Carabinieri e risale a circa una settimana fa. L’episodio è avvenuto durante la notte quando un ventenne di Guglionesi, probabilmente in stato di alterazione, si è recato al pronto soccorso perché aveva necessità di farsi visitare per dolori al ginocchio: il suo dunque non era un caso grave e non da codice rosso e, come succede in queste situazioni, l’attesa si protrae.

Il giovane, evidentemente insofferente perché il suo caso non era stato subito preso in carico, ha reagito aggredendo fisicamente sia il medico di turno che uno dei portantini: il primo ha riportato lividi sul collo e il secondo dei graffi.

Il ragazzo ha anche colpito con una testata il padre che era lì insieme a lui e nel momento in cui sono arrivati i Carabinieri si è scagliato anche contro uno dei militari. L’autore delle aggressioni è stato denunciato.

 

L’altra aggressione, l’ennesima, risale a due giorni fa e ha riguardato invece una infermiera, avvenuta sempre del Pronto Soccorso del nosocomio termolese. Episodi gravissimi che si aggiungono a una lunga lista di analoghi avvenimenti. Molti avvenuti nel periodo antecedente all’emergenza Covid e sovente avvenuti di notte. E non è un problema del solo San Timoteo ma anche del Cardarelli.

Alla luce di questi ultimi due casi il sindacato Fials torna a scrivere all’azienda sanitaria regionale per chiedere con veemenza che i presidi ospedalieri siano dotati di apposito servizio di vigilanza armata. La nota di oggi 10 settembre a firma del segretario regionale Carmine Vasile riporta alla luce il problema da tempo evidenziato dal sindacato dei lavoratori della sanità ma mai risolto. “Le aggressioni infondono paura e non permettono ai lavoratori di garantire gli interventi di assistenza e di cura in sicurezza, in quanto la forza pubblica interviene quando il reato è già avvenuto, perché in prossimità dei nostri ospedali non è previsto alcun presidio di controllo agli accessi”, si legge nella missiva, indirizzata al Dg Oreste Florenzano, che non è una diffida ma un reboante sollecito sì.

La richiesta è dunque quella, espressa più e più volte, di ripristinare il servizio di vigilanza con guardie giurate che dovrebbero stazione all’ingresso principale degli ospedali molisani nonché effettuare giri d’ispezione all’interno, anche durante la notte. Già, perché sono soprattutto i pomeriggi e le notti i momenti più delicati, complici anche i grandi corridoi e gli accessi non sempre sorvegliati.

“Un problema – spiega Vasile -, quello della sicurezza all’interno degli ospedali, che non è certo di secondo ordine e rispetto al quale più volte è stata da noi sollecitata la Asrem, anche prima del Covid”. Un servizio che in passato c’era ma che è stato negli anni smantellato, sostituito da uno che non ha la medesima efficacia.

“Non si capisce perché questo servizio previsto in passato e presente in altre realtà nazionali in Asrem è stato riconvertito prevedendo steward ed hostess”. “Ma hostess e steward – incalza Vasile – senza divisa posti all’ingresso degli ospedali non possono sopperire a questa assenza anche perché non hanno il potere di intervenire in caso di rissa”. Oltre – aggiungiamo – a non avere lo stesso potere di deterrenza.

“A parità di spesa oppure con lievi integrazioni economiche si potrebbero risolvere queste problematiche ed assicurare il servizio di vigilanza al fine di tutelare operatori e cittadini ricoverati”, conclude la Fials che si aspetta una soluzione in tempi rapidi a questo annoso problema. “Non possiamo aspettare un’altra aggressione o, anche peggio, che ci scappi il morto”.

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