Termoli

Punto Nascite, il Pd al sindaco: “Il ‘suo’ presidente Toma dalla parte della chiusura, e lei?”

La battaglia per il Punto Nascite dell’ospedale di Termoli – all’indomani del pronunciamento del Tar Molise che ha evitato la chiusura – finisce sul piano politico in città. Il circolo Pd termolese si rivolge al sindaco Roberti chiedendogli di mettere nero su bianco da che parte sta, se con Toma (che in quanto Commissario ad acta per la Sanità si è schierato con l’Asrem e la Regione, a favore della chiusura del Punto Nascite sostenuta dopo la morte di un nascituro in reparto) e con gli altri sindaci e Comuni e con i cittadini che hanno perorato la causa, ricorrendo al Tar, per evitare la chiusura.

tar punto nascite

Questa la nota stampa del Circolo Pd ‘Nilde Iotti’. “Questa è la foto del ricorso. Conferma il fatto tecnico e politico che Toma ricorre contro il Comune di Termoli, contro dodici Comuni e contro diciotto cittadini che si sono opposti alla chiusura del punto nascite di Termoli. In parole povere Toma si batte per la chiusura del Punto nascita di Termoli e lo fa nel suo duplice ruolo di commissario ad acta e di presidente della giunta regionale. Politicamente, un tale atto ha il significato politico preciso di una scelta consapevole e definitiva di chiusura del punto nascita di Termoli. Questo è chiaro.

Per il Tar il punto nascite di Termoli deve restare aperto, ma nel nuovo Piano operativo c’è accordo con Vasto

Aggiungiamo che il nuovo POS, il piano operativo sanitario, prevede espressamente collaborazioni con l’ASL “Chieti-Lanciano-Vasto” per una serie di reparti tra i quali spicca il Punto nascita di Termoli: équipe di professionisti si sposteranno da un presidio all’altro per gestire le prestazioni sanitarie, così da “ottimizzare” le risorse. In altre parole si risparmierà sulla sanità molisana e termolese a scapito dei nostri cittadini, di tutti noi. E le partorienti saranno dirottate verosimilmente a Vasto, dove nascerà la stragrande maggioranza dei bambini termolesi. L’estinzione di L113!

A questo punto il Sindaco di Termoli, al netto di quelle che lui chiama polemiche inutili (così il primo cittadino Francesco Roberti si era espresso nei giorni scorsi sui social, ndr) e che sono invece rimostranze sacrosante in difesa del diritto alla salute, ci dica se possiamo cominciare ad allarmarci. Perché se il presidente del suo stesso partito ricorre in giudizio per chiudere, di fatto, un reparto nevralgico dell’ospedale cittadino, delle due cose l’una: o non riesce a parlare con Toma neanche con un Whatsapp, oppure condivide il progetto politico di affossare la sanità termolese e bassomolisana. Metta nero su bianco e con atti formali che non sta con chi ha firmato e decretato lo svilimento del nostro ospedale”.

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