Probabilmente in pochi lo sanno, ma all’interno del Piano sanitario 2019-2021 (sì, proprio quello che il governatore-commissario Toma ha presentato ieri alla stampa, ndr) è previsto un capitolo ad hoc per il randagismo. Non è una novità, era così anche in passato: il soccorso agli animali è stato inserito nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) che le Regioni devono garantire.
In Molise qualche significativo passo in avanti è stato compiuto nel 2016, quando è partito il progetto ‘Fido uno di noi’ e l’allora presidente Paolo di Laura Frattura decise di aumentare il cofinanziamento regionale per l’adeguamento dei canili pubblici e altri servizi come le sterilizzazioni, le adozioni e la cattura dei cani. Lo leggiamo nello stesso Pos 2019-2021, nel quale si parla molto genericamente del futuro e in particolare del Piano pluriennale per il randagismo. Tutto è rinviato ad una “successiva comunicazione” su obiettivi e tempi.
Il Molise è in ritardo, come riferiscono gli animalisti denunciando l’immobilismo di Regione e Asrem.
“L’ex commissario Angelo Giustini aveva approvato il Piano pluriennale per il randagismo lo scorso dicembre ma non viene applicato. Il Piano pluriennale è fermo da nove mesi, i randagi continuano a proliferare in modo esponenziale”, dichiara Giancarlo Calvanese, responsabile provinciale del Nucleo Operativo Ente Tutela animali Ambiente (N.O.E.T.A.A.). Ovviamente questa mancanza provoca numerosi problemi che devono fronteggiare le associazioni animaliste, costrette a ‘correre’ in ogni parte della regione, allertate dai cittadini per soccorrere un cane abbandonato, un gatto ferito o altri animali (anche quelli selvatici) in difficoltà.
E forse questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I responsabili di questo stallo sono, per Calvanese, “Regione Molise e Asrem, in particolare i dirigenti regionali Michele Colitti e Nicola Rossi, oltre al direttore generale Oreste Florenzano dal momento che il piano sul randagismo è stato approvato dall’ex commissario Giustini (nel decreto numero 100), prevede un finanziamento da 180mila euro ed esplicita i compiti assegnati anche ai Comuni (il sindaco è competente per la tutela degli animali, ndr) e alle associazioni nella lotta al randagismo”.
Oggi in un incontro a Roma Calvanese illustrerà tale questione ai referenti del Governo spiegando anche il rimpallo di responsabilità a cui si sta assistendo nella nostra regione, a suo dire, tra Regione e Asrem. Intanto a Primonumero si dice pronto ad andare oltre e a rivolgersi alla magistratura: “Perché questo piano, che è stato approvato e finanziato con un dca, resta sulla carta? Presenterò un esposto in Procura contro Regione e Asrem. I cani randagi – ricorda sempre Calvanese – stanno aumentando sul territorio causando una serie di problemi anche a livello igienico-sanitario e di rischi per gli automobilisti. E tutto ciò provoca un incremento della spesa pubblica”. Infatti, la mancata prevenzione del randagismo si ripercuote sulle casse municipali: gli animali ospitati nei canili, di competenza dei Comuni, hanno un costo. Spesso anche molto elevato. (SP)
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