Baranello

Marco Maio saluta gli elettori: “Due volte sindaco, un’esperienza totalizzante”

Il 4 ottobre prossimo terminerà il secondo mandato del primo cittadino del comune di Baranello, Marco Maio.

“Sono stati dieci anni intensi, non privi di successi ma anche di piccole delusioni – scrive di suo pugno il sindaco uscente – . Aver governato, insieme ai miei amici amministratori, compagni di viaggio leali e sinceri, il comune di Baranello, in un periodo storico molto difficile, mi ha reso una persona certamente diversa rispetto al passato, ma credo anche migliore nei rapporti con le tantissime persone con cui ho avuto modo di relazionarmi”.

Dieci anni da sindaco, per Maio, hanno rappresentato un’esperienza totalizzante, indimenticabile “che rifarei senza indugio, perché ho imparato molto dalle vicende che ho vissuto direttamente sulla mia pelle, ho capito che nella vita di un amministratore conta la coerenza è la lealtà, ma soprattutto il rispetto delle persone che ti sostengono in un progetto politico-amministrativo finalizzato alla crescita dell’intera comunità”.

Già da qualche mese aveva maturato la decisone di fare un passo indietro, di rinunciare alla sua “terza candidatura” perché  “sobbarcarsi  e caricarsi il peso delle responsabilità che la carica di sindaco ti impone è stato duro e pesante, soprattutto in questi ultimi diciotto mesi con l’esplosione della pandemia da covid”.

Maio non nasconde che “i momenti di difficoltà sono stati veramente tanti, ma mai mi sono perso d’animo o mi sono pentito della scelta di assumermi le responsabilità che la carica di Sindaco ti impone.  È difficile fare un bilancio dell’attività amministrativa svolta in questi dieci anni. Potrei elencare le tantissime iniziative  o opere pubbliche realizzate, in un progetto di continuità amministrativa, cosa che tra l’altro auspico per i prossimi cinque anni per la futura amministrazione comunale, ma ritengo doveroso da parte mia, rivendicare con convinzione un percorso di condivisione  con la Comunitá Baranellese di iniziative legate al mondo dell’associazionismo, del volontariato, del sociale, della cultura e dello sport, di cui vado fiero ed orgoglioso”.

Il primo cittadino ammette che l’amministrazione di una comunità unita e serena si è “sontrata con le difficoltà finanziare dell’Ente. Le situazioni debitorie pregresse, maturate per una serie dì circostanze sfavorevoli non ci hanno permesso di amministrare in modo più incisivo e visibile. La nostra priorità in questi anni è stata quella del risanamento finanziario del Comune: abbiamo portato a termine, direi con grandi sacrifici e rinunce, il Piano di riequilibrio finanziario, durato circa otto anni, che attende, a breve, solo la validazione da parte della Corte dei Conti. In sostanza, ho amministrato secondo il principio del “buon padre di famiglia” razionalizzando le spese correnti ed evitando situazioni di criticità per alcune questioni che, la futura amministrazione comunale si troverà comunque a gestire. Non abbiamo potuto, in questi dieci anni, promuovere piccoli investimenti finanziati con le nostre risorse del bilancio comunale perché destinate a ripianare un’importante massa debitoria”.

Questa situazione ha comportato diversi “no” ad interventi e progetti e “non perché  poco importanti o non necessari, ma perché non avevamo la sufficiente copertura finanziaria. Non è stato semplice far quadrare i conti e, allo stesso tempo, garantire i servizi comunali, nell’ottica di una razionale gestione dell’Ente”.

Quindi i ringraziamenti a tutti coloro che in questi dieci anni hanno sostenuto i suoi due mandati, a partire dai consiglieri comunali della prima consiliatura (2011-2016) e di quella attuale (2016-2021), ai dipendenti comunali, alla sua famiglia per averlo supportato e sopportato nei momenti di difficoltà, ai suoi tanti amici che lo hanno spronato e sostenuto sempre, anche attraverso critiche e utili suggerimenti.

E chiude: “Continuerò, in altre forme e modi il mio impegno civile nei confronti della Comunità di Baranello, sarò a disposizione di chi vorrà promuovere nuove iniziative legate alla crescita sociale e culturale, con la speranza di uscire presto da questo periodo di incertezza e paura che la pandemia ha generato”.

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