Il lavoro della terra

Il prezzo del grano sale ma per i coltivatori magro guadagno: “L’affare è dei commercianti”

Prezzo salito quasi del 50% dalla trebbiatura a oggi, effetto simile in tutta Italia per effetto di un’ottima produzione e del calo di importazione dal Nord America. Ma gli agricoltori chiedono l’intervento delle associazioni di categoria per tutelare il loro lavoro

Il prezzo del grano duro sta conoscendo un fortissimo rialzo in tutta Italia durante questa stagione estiva. Il Molise non fa eccezione ma a quanto pare c’è poco da festeggiare per i tanti produttori della nostra terra. Molti hanno venduto appena dopo la trebbiatura ma da allora a oggi il prezzo è notevolmente salito, con picchi del 50%.

Il guadagno è tutto dei commercianti” questo il grido d’allarme di alcuni produttori locali che chiedono l’intervento delle associazioni di categoria per stabilire un prezzo equo.

Ma cosa sta succedendo e soprattutto perché il prezzo del grano duro sta salendo così tanto? Secondo gli esperti a spingere verso l’alto il prezzo sono l’ottima qualità della produzione, ma soprattutto un grosso incremento della domanda di produzione interna. Si cerca sempre più grano italiano, vuoi per la grande qualità e l’attrazione sempre crescente della pasta Made in Italy, vuoi anche per altri fattori relativi alla grande difficoltà di produzione di Paesi da cui l’Italia importa grosse quantità di grano come il Canada.

Ma il Nord America ha subìto negli ultimi mesi lunghi periodi di siccità che hanno compromesso buona parte dei raccolti. C’è quindi meno grano dall’estero e quello italiano con l’aumento della domanda sta conoscendo un aumento dell’offerta.

Contestualizzando questa situazione al Molise, emerge che il rialzo dei prezzi è avvenuto soprattutto dalle prime giornate di trebbiatura, cioè a inizio luglio, e la fine dell’estate. Secondo alcune stime chi ha venduto subito il proprio prodotto ha ottenuto circa 30 euro al quintale mentre adesso il prezzo è salito fino a circa 45 euro al quintale.

trebbiatura

“Non siamo certo noi ad averci guadagnato bensì i commercianti che ci hanno spinto a vendere subito e adesso stanno rivendendo il grano duro ai mulini a prezzi maggiorati” protestano alcuni coltivatori diretti del Basso Molise, una delle zone a maggiore produzione cerealicola dell’intera regione. I loro raccolti di grano costituiscono spesso la materia prima di alcune delle produzioni di pasta fra le più pregiate d’Italia.

Adesso però gli agricoltori chiedono prezzi equi per tutti. Da parte loro sono arrivate anche richieste informali alla Coldiretti per cercare un compromesso ma al momento non sembrano esserci all’orizzonte possibili interventi.

Peraltro anche nella vicina Puglia si stanno verificando situazioni dello stesso tipo che hanno spinto Confagricoltura Foggia a rilevare come un valore così alto del prezzo del grano duro non si raggiungeva da circa 10 anni.

Confagricoltura ha fatto notare inoltre che un po’ in tutto il mondo si stanno verificando “aumenti dei prezzi delle materie prime, come ad esempio sementi e concimi e questo porta a maggiori costi anche per la produzione e quindi margini di guadagno inferiori per gli agricoltori”. Insomma a rimetterci, anche in questo caso, sono i piccoli produttori.

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