Termoli

Fiat Stellantis, il piano industriale non arriva mentre si moltiplicano gli incentivi al licenziamento: interrogazione di Ortis

Il Senatore ex 5 Stelle chiede chiarezza ai ministri Giorgetti e Orlando nel momento di maggiore incertezza sul futuro della fabbrica termolese di Rivolta del Re. Alta tensione anche alla Sevel di Atessa, dove si sta organizzando il primo sciopero dalla nascita del gruppo italo-francese

L’annuncio dei vertici Stellantis di realizzare una gigafactory di batterie per le auto elettriche a Termoli non è stata seguita da alcun dettaglio sul nuovo piano industriale. E’ una carenza che pesa, perché aggiunge incertezze e ambiguità al futuro dello stabilimento metalmeccanico ex Fiat di Rivolta del Re e alle garanzie occupazionali dei dipendenti, per i quali esiste un rischio fondato – come Primonumero aveva anticipato in tempi non sospetti (leggi L’ARTICOLO) – di scendere dagli attuali 2400 a meno di 1000 posti di lavoro attraverso pensionamenti anticipati con Quota 100, scivoli pensionistici e incentivi al licenziamento, che si sono moltiplicati negli ultimi mesi e in modo particolare nelle ultime settimane. Non possono essere ignorate, in questo contesto,  le decisioni prese nello scorso giugno per lo stabilimento di Melfi, dove una linea produttiva è stata chiusa: i turni di lavoro sono stati rimodulati e per i dipendenti si è prospettato un ridimensionamento massiccio.

Oggi il Senatore Fabrizio Ortis del gruppo L’alternativa C’è, formato dagli ex 5 Stelle in disaccordo con il sostegno a Mario Draghi, ha presentato una interrogazione ai ministri dello Sviluppo e del Lavoro, Giorgetti e Orlando, per avere chiarezza su quelle che sono le iniziative del Governo finalizzate a salvaguardare i livelli occupazionali. Fino a luglio scorso – ricorda Ortis – “due sole sono state le certezze per Termoli: il ripetuto ricorso alla cassa integrazione in modo particolare per quanto riguarda i cambi ma anche per i motori e il perenne rinvio dell’inizio della lavorazione al motore ibrido, inizialmente previsto per il secondo semestre del 2020″ ma sul quale non c’è a oggi alcuna garanzia.

Ortis M5S

L’annuncio dei vertici Fiat Stellantis per la Gigafactory a Termoli sembrerebbe pertanto quasi un tentativo di distogliere l’attenzione dal dramma economico che si potrebbe consumare con un dimezzamento dei livelli occupazionali. E questo perché manca la comunicazione dei dettagli del piano industriale, “che secondo fonti di stampa – aggiunge ancora il senatore – sarebbero avvenuti con un approccio graduale e al momento opportuno”. Si, ma quando? “Al momento nulla è dato sapere”.

Fiat, la Gigafactory non dà certezze sui posti di lavoro. L’azienda prepara il piano per i licenziamenti volontari

L’interrogazione ha l’obiettivo di avere delle risposte, tanto più che il quadro nebuloso di oggi è rafforzato da quello che sta accadendo nel vicino stabilimento Stellantis della Sevel dove il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, ha annunciato uno sciopero per scongiurare la perdita di 705 posti di lavoro. Una notizia alla quale fa da contraltare l’ottimismo di oggi, mosso dalla visita dell’amministratore delegato Tavares ad Atessa, non sufficiente tuttavia a placare le tensioni nello stabilimento.

Qua l’articolo sulla visita di Tavares di Zona Locale

“Voglio sapere – le parole di Fabrizio Ortis – quali iniziative i ministri intendano mettere in atto per salvaguardare il lavoro degli stabilimenti Stellantis di Termoli e di Chieti e se i ministri intendano agire per mitigare le ripercussioni sull’indotto. E inoltre se sia intenzione del Governo convocare un tavolo con la dirigenza e la rappresentazione sindacali”, come chiesto anche dal Sindacato Uil per Termoli per fare luce sui piani industriali delle fabbriche di Termoli e di Atessa.

Un chiarimento  potrebbe arrivare anche nel fine settimana, e non attraverso un appuntamento formale ma con le risposte del direttore dello stabilimento Stellantis di Termoli Davide Guerra, invitato a parlare al Festival del Sarà in programma venerdì e sabato 10 e 11 settembre. Guerra, invitato dal presidente del Cosib Roberto Di Pardo, sarà sul palco in piazza Duomo? 

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