Marco cappato a campobasso

Eutanasia, 850mila cittadini firmano per il referendum. Quasi 4mila sono molisani

Marco Cappato, tesoriere dell'associazione 'Luca Coscioni', a Campobasso per la campagna referendaria. Si può firmare per il referendum fino al prossimo 30 settembre

In tutta Italia oltre 850mila cittadini hanno firmato per il referendum per l’eutanasia legale: un numero impressionante, che supera le 500mila sottoscrizioni necessarie per legge. A renderlo noto Marco Cappato, tesoriere dell’associazione ‘Luca Coscioni’, che in questi giorni sta girando il Centro Sud per la campagna referendaria. Napoli, Avellino e Pescara sono state alcune tappe di questo tour. Oggi è stata la volta di Campobasso, dove Cappato ha spiegato nel banchetto allestito in piazza Municipio le ragioni di questa battaglia davanti ad una sparuta rappresentanza di cittadini.

Per fortuna, nonostante le presenze in piazza oggi si contassero quasi sulle dita delle mani, invece la risposta del Molise al referendum è stata positiva: oltre 3200 le sottoscrizioni già raccolte. Ma ne saranno molte di più a detta dei promotori: una parte delle liste con le firme devono essere consegnate dagli autenticatori. Secondo le previsioni, si sfiorerà quota 4mila. 

Nella nostra regione il Movimento 5 Stelle si è speso particolarmente sull’eutanasia legale. E oggi, all’incontro con Marco Cappato, erano presenti non solo il referente del comitato promotore Matteo Fallica, ma anche il sindaco Roberto Gravina e alcuni consiglieri comunali pentastellati come Nicola Simonetti.

Un’iniziativa che ha trovato favorevole anche il Pd, anche se “nessun capo di partito ha speso una parola per noi”, ha sottolineato Cappato.

Eppure “la forza di questo referendum è dovuta al fatto che – al contrario di quello che pensano i capi dei partiti – questo è un tema che unisce le persone, sanno di cosa stiamo parlando perchè lo hanno vissuto in famiglia”.

“La scelta  – ha argomentato l’esponente dell’associazione ‘Coscioni’ – non è tra eutanasia sì o no: è una scelta più difficile, complessa. Ed è una scelta tra l’eutanasia clandestina che già esiste nelle corsie degli ospedali, nei suicidi dei malati terminali. Noi vogliamo sostituire a questa l’eutanasia legale, fatta di regole, responsabilità e conoscenza, a partire dall’abrogazione di una legge del 1930. Una norma che condannerebbe fino a 15 anni di carcere un medico che volesse praticare legalmente quello che invece può fare un medico in Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo: ossia aiutare un malato in determinate condizioni, un malato terminale, una persone che soffre di una patologia irreversibile. Ma quella legge del 1930 è stata fatta quando non esistevano l’anestesia, le Terapie intensive” ed era il frutto “di una politica laica, quella del regime fascista del 1930”.

La raccolta firme proseguirà fino al prossimo 30 settembre: c’è dunque ancora tempo per sostenere quella che i promotori hanno definito una “battaglia di civiltà”.

Marco Cappato e Matteo Fallica
commenta