Campobasso

Cinghiale in agonia per 6 giorni. Chiesta attivazione del Centro per fauna selvatica

"In base alla legge 157 dell'11 febbraio 1992, la Regione Molise dovrebbe attivare i centri Cras ma finora non è avvenuto", sottolineano dal Nucleo Operativo Ente Tutela animali Ambiente. Il prossimo 16 settembre a Roma incontro con i vertici del Ministero

Solitamente nelle cronache giornalistiche si parla dei cinghiali per le incursioni in branco nei centri abitanti oppure per gli incidenti che gli stessi provocano. Questa volta è un giovane esemplare la vittima di un sinistro avvenuto sei giorni fa nella zona di contrada Fossato Cupo, a poca distanza dal ristorante Aciniello di Campobasso. L’ungulato, ferito dopo l’impatto (presumibilmente con un’auto), si era rifugiato in un fossato protetto da un piccolo ponte che si trova al di sotto della carreggiata.

Cinghiale salvato a Campobasso

Il cinghiale, una femmina di circa un anno, è rimasto agonizzante per sei giorni: aveva una lesione alla colonna vertebrale, il bacino fratturato e non riusciva ad uscire dal luogo in cui si era nascosto spaventato dopo l’incidente. E’ stato salvato solo quando, nonostante la richiesta inoltrata ad Asrem e Forestali, sono intervenuti i vigili del fuoco che nel giro di qualche minuto e con l’ausilio di corde e gabbia hanno estratto l’animale fuori dal tunnel in cui si era rifugiato e dal quale non riusciva ad uscire. Sarebbe morto se gli uomini del 115 non fossero intervenuti.

Cinghiale salvato a Campobasso

L’ungulato poi è stato trasportato a Monte di Mezzo dove esiste una struttura per la fauna selvatica ferita. Tuttavia, tale vicenda che vede protagonista il povero animale ha messo in evidenza la necessità di un centro ad hoc in Molise. Lo prevede la normativa vigente che ha dichiarato la fauna selvatica “patrimonio indisponibile dello Stato” e “tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. La stessa stabilisce che le Regioni “provvedono ad emanare norme relative alla gestione ed alla tutela di tutte le specie della fauna selvatica”.

“In base alla legge 157 dell’11 febbraio 1992, ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’, anche la Regione Molise deve occuparsi della fauna selvatica tramite i Cras, i centri per il recupero della fauna selvatica”, sottolineano dal Coordinamento provinciale di Campobasso del N.O.E.T.A.A. (Nucleo Operativo Ente Tutela animali Ambiente). “I Cras dovrebbero essere dotati di attrezzature e ambulatori necessarie per il recupero della fauna selvatica come falchetti, poiane, volpi ferite”.

Anche perchè “tale azione – il recupero della fauna selvatica – rientra nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza che ogni Regione deve assicurare, e per non mortificare gli operatori come i Forestali o i veterinari che non hanno attrezzature necessarie per intervenire”.

Il prossimo 16 settembre l’associazione N.O.E.T.A.A. incontrerà i vertici del Ministero per sollecitare la Regione Molise ad attivare il centro Cras.

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